Ricci Curbastro, prima società benefit in Franciacorta, investe su ambiente e territorio

(da sinistra) Gualberto, Riccardo Filippo Ricci Curbastro ®Ricci Curbastro

«Oggi la parola sostenibilità è preda di una inflazione comunicativa. Crescono i consumatori che chiedono prodotti sempre più naturali e socialmente rispettosi, ma purtroppo crescono anche i produttori che utilizzano la parola ‘sostenibilità’ impropriamente, per seguire il trend, e spesso come ‘greenwashing’. Per questo siamo orgogliosi di avere intrapreso la strada della sostenibilità in tempi ‘non sospetti’, e il fatto che quella che presentiamo oggi sia la sesta edizione del Bilancio annuale di Sostenibilità ne è la prova. Un bilancio che dimostra come la sostenibilità abbia un senso solo se: è misurabile; se i dati vengono raccolti e confrontati negli anni; se vengono date risposte concrete ai diversi aspetti del miglioramento delle nostre attività coniugato con una riduzione del nostro impatto sulla terra; se numeri e dati sono attestati da un ente terzo attraverso uno schema di certificazione come quello di Equalitas. E non casualmente, quindi, il nostro certificato di sostenibilità chiude il bilancio».

Con queste parole Riccardo Ricci Curbastro, titolare dell’Azienda Agricola Ricci Curbastro di Capriolo (BS), nel cuore della Franciacorta, introduce il nuovo Bilancio di sostenibilità redatto dall’Azienda che dal 2017 è tra le prime nove aziende in Italia, prima in Lombardia, certificata come “Azienda Sostenibile” secondo lo standard Equalitas per il suo impegno sotto il profilo ambientale, economico e sociale.

«Il percorso iniziato nel 2017 con la certificazione Equalitas e il conseguente processo di implementazione delle azioni di miglioramento previste dallo standard – continua Riccardo Ricci Curbastro – anche nel 2022 ci ha consentito di ottenere risultati significativi nell’ottimizzazione dei costi, nella soddisfazione dei dipendenti e dei clienti, nel rispetto dell’ambiente e nella valorizzazione dei prodotti aziendali. L’obiettivo che ci eravamo posti per il 2023 era quello di rendere questo approccio una costante ed un obbligo aziendale, modificando il nostro statuto e adottando la forma giuridica di Società Benefit, e così abbiamo fatto».

Ricci Curbastro è infatti diventata Società Benefit nella primavera 2023, integrando nel proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sulla biosfera. È la prima in Franciacorta a percorrere questa strada.

@Ricci Curbastro

Sostenibilità che è motore di crescita, come dimostrano i numeri.

«Il 2023 è cominciato con una buona messe di premi legati ai vini prodotti (tre Bicchieri Gambero Rosso, Cinque Grappoli di Bibenda, Corona di Vini Buoni d’Italia del TCI, Quattro Viti di Vitae AIS) commenta Gualberto Ricci Curbastroma anche ai risultati del nostro lavoro sulla sostenibilità (tra le 100 migliori imprese italiane sostenibili di “Agricoltura 100”; menzione speciale del “Premio Gavi” per la comunicazione dei propri progetti di sostenibilità; Best Ambassador del vino italiano secondo l’indagine di Unicredit/Nomisma). Da un punto di vista economico/finanziario il 2022 ha fatto segnare un nuovo record nelle performance di vendita dell’azienda. I risultati a fine anno mostrano una crescita in valore del +9,59% (+49,88% vs il 2019 anno di riferimento pre-pandemia) e una crescita in volume del +7,22% (+32,91% vs il 2019). Gli ottimi risultati sono nuovamente stati trainati principalmente dalla performance del mercato interno. Infine nella primavera del 2023 è aumentata la produzione Franciacorta del 18% sull’anno precedente (oltre 200.000 bottiglie) e un aumento della superficie vitata dell’8,9%, passando da 29,85 a 32,50 ettari, dei quali l’88% di proprietà».

Nel 2022 il fatturato del vino è stato di 1, 78 milioni di euro (2,473 il fatturato complessivo), di cui il 22% sul mercato estero in 18 paesi del mondo. Le bottiglie vendute sono state 170.000 delle quali il 46% di Franciacorta Millesimati e Riserve e il 25% di Franciacorta Satèn Brut.

«Questa crescita ha significato anche la possibilità di investire ulteriormente in favore della sostenibilità – aggiunge Filippo Ricci Curbastro. Oltre a portare avanti le scelte degli anni scorsi, che hanno previsto la riduzione del peso delle bottiglie e l’utilizzo di tappi “zero emissioni”, abbiamo infatti acquistato un nuovo sistema di sanificazione di botti e barrique al fine di ottimizzare la gestione dell’acqua per il lavaggio e la sanificazione. Nel corso dell’anno, inoltre, è emersa la possibilità di procedere all’utilizzo di nuove capsule per i vini fermi Curtefranca e Sebino IGT prodotte al 100% da PET, riciclabile con i materiali plastici, in alternativa alle tradizionali capsule termoretraibili in PVC da smaltire nell’indifferenziato. Il processo di adozione di questa soluzione è in fase di avanzamento ed è contestuale all’esaurimento delle scorte esistenti. Per i ‘capsuloni’ dei Franciacorta, dove ad oggi non esiste ancora una soluzione completamente riciclabile, si è optato per l’utilizzo di un modello prodotto con oltre il 40% di plastiche riciclate».

Nel 2023 l’azienda ha previsto un investimento di oltre 42.000 euro per potenziare ulteriormente l’impianto fotovoltaico già presente, con accumulo per 30,3 KwH, che porterà la capacità produttiva aziendale oltre i 100 KwH e renderà possibile scaldare e raffreddare uffici e punto vendita senza utilizzo di energia esterna (gas o corrente elettrica). Altro importante impegno economico (40.000 euro) sarà riservato al processo di digitalizzazione e catalogazione di archivio e biblioteca del Museo del Vino, che troveranno espressione in un sito dedicato per approfondire argomenti e documenti anche a fine di studio: un vero e proprio “centro studi e ricerche” in Franciacorta.

Infine, sempre quest’anno, l’azienda ospiterà un Dottorato di Ricerca in Ingegneria dell’Informazione volto a completare un progetto, sviluppato da Agrofood Research Hub dell’Università degli Studi di Brescia iniziato già nel 2022. La ricerca ha l’obiettivo di creare sistemi innovativi per lo studio delle comunità vegetali, erbacee e arboree, presenti nell’agroecosistema vigneto. L’indagine viene effettuata attraverso l’utilizzo di droni per acquisire immagini che verranno poi interpretate da sofisticati sistemi di intelligenza artificiale con l’obiettivo di caratterizzare, con alto livello di accuratezza, le comunità vegetali presenti all’interno del vigneto per continuare a migliorare la biodiversità delle stesse.