Nomisma: la meccanica italiana per il food&beverage e il suo posizionamento sui mercati internazionali

In occasione della presentazione della 53a edizione di Cibus Tec, Emanuele di Faustino, Responsabile Industria, Retail e Servizi di Nomisma ha illustrato i primi risultati di un’analisi dedicata al settore italiano della meccanica per il food&beverage che si pone l’obiettivo di identificare dimensione, performance, mercati e competitività di questo importante comparto del Made in Italy.

Dimensioni e tendenze

Grazie a un export di 8 miliardi di euro nel 2022 (+24,2% rispetto al 2012), la meccanica per il food&beverage (food processing, bottling e packaging*) rappresenta uno dei settori del Made in Italy più vocato ai mercati internazionali. I dati mostrano infatti una performance molto positiva anche nei primi 3 mesi del 2023 con un +20,6% rispetto al I trimestre 2022.

Quali sono le tipologie di macchine più esportate dell’Italia? La metà dell’export riguarda macchinare e apparecchi dedicati al packaging per un valore di 4 miliardi di euro nel 2022; seguono le tecnologie dedicate al food processing (2, 5 miliardi di export e peso del 31%) e a seguire le macchine per l’imbottigliamento (1,5 miliari di export e incidenza del 19%).

Il posizionamento dell’Italia nello scenario internazionale

L’Italia rappresenta il secondo esportatore mondiale (dopo la Germania) di macchine e tecnologie per il food&beverage con una quota di mercato sul totale dell’export globale del 18%, incidenza che sale al 26% se si considera il peso sull’export europeo. Insieme Germania (export di 8,9 miliardi di euro) e Italia rappresentano ben il 38% dell’export mondiale di settore.

Sul fronte delle tendenze, a farla da padrona è la Cina, terzo exporter globale con un valore delle vendite oltreconfine di 5,2 miliardi di euro. Nel giro di un decennio la sua quota di mercato è raddoppiata passando dal 6% al 12% a scapito dei produttori tedeschi e italiani. E l’export continua a crescere anche nel 2023: +22% nel primo trimestre a fronte del +16% della Germania; l’Italia è in linea con un aumento nel medesimo periodo del 21%.

Gli altri principali esportatori sono Paesi Bassi (8%), Stati Uniti (6%) seguiti da Francia, Svizzera, Giappone e Danimarca, tutti con quote di mercato del 3%.

In generale, la domanda di tecnologia per il food&beverage continua a crescere nel mondo: nel 2022 le importazioni globali hanno superato i 42 miliardi di euro, +38% rispetto al 2012. Gli Stati Uniti, con un import pari a 7 miliardi di euro, sono i principali importatori mondiali; in seconda e terza posizione troviamo rispettivamente Cina e Germania con valori di importazioni di circa 2 miliardi di euro nel 2022 e poi a seguire Francia (1,6 miliardi di euro) e Canada (1,4 miliardi di euro).

Ma come si posizionano i macchinari Made in Italy nel top market mondiali? L’Italia gode di un ottimo posizionamento: è leader in Germania e Francia, mentre rappresenta il secondo fornitore internazionale di macchine e tecnologie per l’industria alimentare in USA, Cina, UK e Spagna.

Potenzialità di sviluppo

Per quanto riguarda i mercati presidiati, dall’analisi condotta da Nomisma emerge come l’export italiano si diriga soprattutto verso i Paesi dell’Unione Europea che da soli intercettano il 39% dell’export di settore. Segue il Nord America – con un ruolo di primissimo piano degli USA (primo mercato di destinazione delle esportazioni italiane) – con un’incidenza del 16%. Altre aree presidiate dalle imprese italiane sono America Latina (in primis Messico e Brasile), l’Europa non UE (su tutti Regno Unito, Russia e Svizzera) e il Far East (Cina su tutti).

In termini di tendenze, da sottolineare come negli ultimi dieci anni – oltre al Nord America (+106% variazione export 2012-2022) – sia cresciuto molto l’export diretto in Oceania (+106%) e Africa sub-sahariana (+58%).

* I dati relativi alle macchine per packaging e bottling includono anche i macchinari destinati all’industria no food (cosmetica, farmaceutica, …)