Jannamico 1888, elisir dalle terre d’Abruzzo

Pronipoti del fondatore, i tre fratelli Jannamico, Ruggero, Antonio e Alessio, guidano l’attività di famiglia nata nel 1888 grazie al loro avo, il Cavalier Francesco e al suo Punch. Nella sede produttiva di Villa Santa Maria, in provincia di Chieti, nel cuore dell’Abruzzo, ancora oggi vengono prodotte referenze storiche, com’è appunto il Punch, ma anche l’Amaro e la Genziana che portano il nome della famiglia nel mondo e da sole assorbono il 70% della produzione: un totale annuo di 185.000 bottiglie vendute. A parlare con noi, è Alessio Jannamico, legale rappresentante di azienda e brand.

Un’attività di famiglia

«Jannamico nasce a Villa Santa Maria nel 1888, quando il mio avo, Cavalier Francesco Jannamico, elaborò la ricetta del Punch abruzzese e ne perfezionò la produzione – ricorda Alessio -. Il Punch Jannamico ottenne la medaglia d’oro all’Esposizione internazionale di Parigi del 1889 e altri premi a Torino, Nizza, Roma e Milano. Nel 2011, presso la Camera di Commercio di Chieti, abbiamo celebrato i 125 anni di attività e l’azienda è stata iscritta nel Registro delle Imprese Storiche della Provincia di Chieti. Siamo la quarta generazione a portare avanti questo nome, sempre qui a Villa Santa Maria, che continua a essere la nostra sede produttiva da ben 134 anni, con annesso punto vendita dove poter degustare l’intera gamma dei nostri prodotti, e insieme ammirare gli antichi manifesti pubblicitari e le foto di personaggi celebri del passato che fanno parte della nostra storia. Il segreto del nostro successo è la fedeltà ai metodi e alle ricette tramandate. È nella tradizione, nell’attaccamento alla maniera di estrarre sapori, nella custodia delle alchimie e nei segreti trasmessi per generazioni il nostro punto di forza.  Oggi siamo 5 dipendenti, tutti di famiglia, e la nostra produzione è rimasta artigianale: gli agrumi sono sbucciati uno per volta, mentre le erbe insieme alle radici di genziana vengono preparate a infusione. Nel nostro sistema di produzione l’ingrediente più importante è il tempo, l’elemento che determina la trasformazione».

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