Il valore della personalizzazione passa dal packaging

Tra scaffali sempre più pieni o etichette dense di informazioni, riuscire a mettere in evidenza un prodotto è un compito arduo. Emergere tra una serie di proposte, tutte ambiziose, richiede un passo in più a livello di creatività e capacità di catturare l’attenzione. Una buona soluzione a tutto questo passa indubbiamente attraverso il packaging.

Grazie alla stampa digitale, ai materiali e alle tecnologie di post stampa, oggi non si parla più di un semplice imballaggio, pensato in primis per proteggere il contenuto e agevolarne il trasporto, ma di qualcosa di nuovo capace di fare la differenza, grazie alla possibilità di:

  • progettare l’imballaggio con la massima possibilità di dettaglio;
  • consentire una grande libertà di movimento e quindi di variabili sul terreno della personalizzazione;
  • conferire un valore aggiunto al prodotto impreziosendone l’involucro, reso co-protagonista;
  • contribuire a imprimere più facilmente l’immagine di un marchio e quindi la sua diffusione.

Un’opportunità ad ampio spettro

A seconda del campo di applicazione, sono diverse le ragioni per guardare al packaging da un rinnovato punto di vista e allargare i concetti di cartotecnica al di fuori degli ambienti industriali.
Tra lo stampatore, interessato ad estendere il proprio raggio d’azione inserendo nella sua offerta una nuova lavorazione da proporre ai clienti e la ricerca dell’oggetto altamente personalizzato con conseguenti impatti sul costo di produzione della singola unità, si possono inserire anche altre numerose applicazioni verticali.

In un campo sempre più attento alla presentazione, come ad esempio il mondo dell’imbottigliamento, rendere in tempi brevi un’etichetta più completa dal punto di vista delle informazioni e più accattivante sotto il profilo estetico, contribuisce ad attirare l’attenzione del potenziale acquirente, interessato non solo al contenuto ma anche alla “veste”. Oppure, da considerare è anche la possibilità di personalizzare non tanto le bottiglie quanto la loro confezione, combinando così massima protezione del contenuto, unicità ed effetto sorpresa senza dover intervenire a livello di produzione.

 

La cartotecnica non è più un lusso per pochi

Se fino a oggi tutto questo è rimasto spesso solo nel giro delle buone intenzioni, ciò è da imputarsi soprattutto ai limiti della tecnologia e a una questione di costi. Diversificare un imballaggio significava infatti moltiplicare i costi fissi, indipendentemente dal numero di copie stampate.

Negli ultimi tempi, invece, l’evoluzione della stampa digitale si è rivelata la soluzione in grado di assecondare creatività e personalizzazioni con ripercussioni davvero minime sul costo unitario.
Per riuscirci però è necessario prima di tutto convertire i processi sin dalle prime fasi.

Poter contare su macchinari versatili, compatti, facili da integrare in un flusso di lavoro digitale che non richiedono la necessità di impegnare nuove risorse, rappresenta di sicuro una svolta di notevole impatto sulla produzione. Ed è da qui che, in riferimento ai grandi volumi la cartotecnica non sarà più un elemento riservato solo a pochi specialisti.

Dall’estensione delle opzioni di processo in una grande azienda strutturata al completamento di flussi di lavoro in ambiti più ristretti, fino all’allargamento dell’offerta, le opportunità non mancano. Con la garanzia sempre valida di affidarsi a strumenti pronti per essere inseriti in qualsiasi realtà senza mettere in preventivo pesanti riorganizzazioni, strutturali e organizzative. Inoltre, rispetto alle soluzioni tradizionali, con requisiti minimi in materia di nuove competenze, sorveglianza operativa e un aspetto spesso delicato quale l’ingombro.

Tecniche Nuove con la redazione di Italia Grafica e il supporto di Quadient si è fatta carico della creazione di un nuovo white paper che potrà rivelarsi una pratica guida per tutte le aziende interessate a scoprire come trasformare un semplice imballaggio in un valore aggiunto, sia dal punto di vista della comunicazione visiva, sia da quello di chi è costantemente alla ricerca di elementi distintivi.