È stato nel corso di un recente evento pubblico che il produttore tedesco di sistemi di misura di livello e pressione Vega ha alzato il sipario su una nuova soluzione destinata a rappresentare un passo avanti per l’evoluzione delle tecnologie radar. Si tratta del sensore Vegapuls 6X, un modello ad antenna variabile universale, sicuro ed economico per la misura continua di livello su liquidi e solidi in qualsiasi condizione di processo e indipendentemente dalle caratteristiche dei vari prodotti. Si adatta pertanto ai liquidi come ai solidi, siano essi caldi, freddi, più o meno aggressivi.
Il mantra della società di Schiltach, al cuore della foresta nera nella regione del Baden-Württemberg, è non facciamo cento cose diverse ma una sola cosa fatta bene e anche in questo caso non se n’è scostata. Vegapuls 6X è infatti un’assoluta novità di gamma ma integra le funzionalità più importanti di alcuni suoi predecessori a 80, 26 e 6 gigahertz, fra i quali gli articoli delle linee Vegapuls 61, 62, 63, 64, 65, 66, 67, 68 e 69. La sua elevata dinamica gli consente di lavorare senza problemi su diverse costanti dielettriche e d’altra parte una delle sue prerogative è data dalla capacità di operare, senza nulla perdere in termini di precisione e affidabilità, presso serbatoi di differente forma e capienza.
La sicurezza, innanzitutto
Con l’introduzione della famiglia dei sensori di livello radar 6X Vega intende proporre al mercato una tecnologia versatile e semplice da configurare, altamente personalizzabile e contrassegnato dalla struttura modulare e dalla capacità di rispondere da solo a esigenze molteplici. Può essere per esempio adeguato a una vasta varietà di ambienti e tipologie di lavoro grazie a una custodia esterna disponibile in materiali che vanno dalla resina all’alluminio agli acciai speciali; e alla possibilità per l’utente di scegliere fra numerosi attacchi di processo ed esecuzioni di antenna.
Nel mettere a punto il sistema Vega ha tenuto in grande considerazione gli aspetti della sicurezza informatica e di quella funzionale. Partendo da quest’ultimo punto è da ricordare che Vegapuls 6X ha già ottenuto la certificazione SIL2/3 per la conformità ai requisiti di sicurezza stabiliti e standardizzati a livello internazionale per la tutela della salute degli operatori, dell’ambiente e dei beni. Il confronto con altri radar di mercato ha consentito di calcolare un rapporto di uno a dieci per quel che riguarda i soli guasti sicuri; e 44 possibili guasti pericolosi contro la media teorica globale pari a 158 eventi.
Una barriera contro gli attacchi informatici
Non solo. Come anticipato, anche all’IT security è stata riservata la giusta attenzione. In un panorama industriale sempre più digitalizzato proteggersi da ogni possibile tentativo di intrusione è doveroso e a questo si deve l’implementazione nel 6X della relativa norma IEC 62443-4-2. Si tratta della più recente e stringente in quest’ambito e fa sì che l’ultimo nato fra i sensori di casa Vega soddisfi i massimi standard di cybersicurezza oggi in vigore presso l’industria dei processi. In sede di realizzazione di Vegapuls 6X è stato necessario risolvere anche un’altra emergenza trasversale a più segmenti del business: la carenza di semiconduttori. Per trovare il chip perfetto Vega ha deciso di inventarne uno dotato di funzioni di autodiagnosi e monitoraggio delle prestazioni del sensore. Anch’esso contribuisce agli exploit che 6X – equipaggiato con connessioni igieniche anti-contaminazione in vista di opere di sanificazione frequenti – ha registrato dal punto di vista delle performance, con la misurazione a 50 metri di distanza di una sfera grande quanto un Chupa-Chup.