Levico Acque, la responsabilità ambientale aumenta il fatturato e valorizza i margini

Un’azienda che persegue la sostenibilità ambientale affrontando gli investimenti necessari – in un mondo sempre più attento a questi temi – è gratificata in termini di consenso dall’opinione pubblica, ma anche in termini di business.

Levico Acque, la storica impresa trentina di Levico Terme che produce acqua minerale e bibite in bottiglia di vetro e ha fatto della sostenibilità la propria bandiera, ne è un esempio concreto. Dal 2005, dopo essere stata acquisita dalla famiglia Franzoni, ha iniziato un percorso che l’ha portata oggi a essere un esempio riconosciuto di innovazione, sostenibilità e responsabilità verso un modello di economia circolare e rigenerativa.

Dal 2020 Levico Acque è una Società Benefit, cioè una company che va oltre gli obiettivi di profitto e si impegna verso tutti i portatori d’interesse per perseguire un impatto positivo sul territorio, la società e l’ambiente. Ed entro quest’anno dovrebbe ottenere anche il riconoscimento di B-Corp, una certificazione ufficiale sulle performance dell’impresa in termini di impatto ambientale, sociale ed economico che viene rilasciato da un ente terzo dopo un’attenta indagine.

Mauro Franzoni

«Quindi – spiega Mauro Franzoni, presidente di Levico Acquediventare B-Corp e poi restarlo (poiché la certificazione va rinnovata ogni due anni) è un riconoscimento e uno stimolo in più per quello che abbiano fatto e che continueremo a fare verso un modello di economia circolare e rigenerativa».

I risultati di questo impegno sui numeri di bilancio sono molto evidenti. La società ha chiuso l’esercizio al 31 dicembre 2021 con ricavi netti per 6.062.339 euro (in aumento del 12,5% sull’esercizio precedente). Il valore aggiunto è di 2.416.120 euro (più 6%), pari al 39% dei ricavi a conferma dell’importante livello di marginalità lorda dell’azienda. L’utile netto è stato di 304.410 euro, in aumento del 20,84% rispetto al 2020.

Anche lo stato patrimoniale riclassificato evidenzia la solidità di Levico Acque. Il capitale immobilizzato al netto degli ammortamenti è di 8.696.186 euro, in incremento del 26,62% sull’esercizio precedente. Gli investimenti fissi ammontano a 7.697.165 euro, con un incremento di 1.536.165 euro rispetto all’esercizio 2020 bilanciato da un ricorso a nuove linee a medio-lungo termine presso gli istituti di credito (+1.270.174 euro) e all’autofinanziamento (+304.412 euro).

«L’esercizio trascorso – commenta la società – deve intendersi molto positivo e in continuità con il trend di consolidata crescita di fatturato, capitale investito, margini e utili degli ultimi anni». Levico Acque ha anche incrementato la propria quota di mercato e, «grazie agli investimenti effettuati e in via di effettuazione, prevede un’ulteriore crescita nei prossimi esercizi».

La responsabilità sociale e le azioni ambientali positive di Levico Acque, assieme all’efficientamento dei processi produttivi, sono state quindi premiate dai consumatori in un mercato sempre più attento ai valori della sostenibilità. Levico, per esempio, usa solo bottiglie di vetro, promuove una politica di vuoto a rendere e i suoi processi produttivi sono ad emissione zero, anzi l’azienda toglie dall’atmosfera più CO2 di quanta ne emetta. Per far questo finanzia iniziative ad hoc e negli ultimi anni ha fatto anche importanti investimenti di processo. Tutto questo, in un periodo reso ancora più difficile dall’emergenza pandemica, non ha però impedito a Levico di migliorare costantemente i propri risultati e, in particolare, i margini reddituali.

Essere responsabili dal punto di vista sociale e ambientale per Levico significa prevenire e mitigare gli impatti ambientali a 360 gradi e soprattutto avere rispetto per la materia prima dell’azienda, cioè l’acqua come bene pubblico indispensabile. «Noi, come gli altri produttori di acqua in bottiglia – conclude Mauro Franzoni – usiamo un bene comune e lo facciamo diventare un affare privato. Ma questo bene non è frutto del nostro lavoro, esiste già. Quindi rispettarlo e avere rispetto per l’ambiente che ci circonda, la comunità dove operiamo e la società in generale, dovrebbe essere un atto dovuto».