Engine in lingua inglese significa motore. Ed è proprio a questo mondo che ha voluto ispirarsi e rendere omaggio Paolo Dalla Mora, imprenditore di un brand iconico che, nella sua tanica di latta da mezzo litro con tappo a vite, non ha versato olio per macchine o miscela per motorini, bensì un gin italiano che fa produrre e imbottigliare nelle Langhe, che pubblicizza e promuove dal quartier generale di Milano e che punta ad esportare in tutto il mondo grazie alla recente partnership con Illva Saronno. Una realtà del beverage italiano partita da 50.000 pezzi nel 2020, che già per il 2022 dichiara di volere produrre 1 milione di lattine, in distribuzione in 15 nazioni nel mondo.
Da start up a brand internazionale
«Engine Gin nasce a fine 2019 e io ne sono l’attuale presidente e amministratore delegato – si presenta Paolo Dalla Mora, mentre sottolinea di essere anche fondatore dell’osteria gourmet Campamac a Barbaresco -. Precedentemente ho lavorato come imprenditore nel settore della moda, come Chief Marketing Officer per Moschino, e nel mondo degli spirits, come Global Communication Director per Illva Saronno Holding. Ho lanciato Engine con l’idea di costruire un lovemark fondato sul concetto di “pure organic gin”, utilizzando unicamente materie prime di provenienza italiana, siano esse le botaniche del gin, il packaging irriverente o il cotone usato per i nostri capi ready to wear. La produzione aziendale è attualmente focalizzata attorno a quest’unico prodotto, il gin Engine, ma non escludiamo affatto di poter lanciare presto sul mercato del beverage anche altri nuovi spirits. Siamo partiti con Engine Gin lanciando l’idea con una piccola produzione, ma la crescita dei volumi di vendita e del suo successo è stata esponenziale. Dal punto di vista della distribuzione, in Italia ho scelto da subito di affidare l’esclusiva a Velier, partner di Engine sin dalle origini a cui sono molto legato. Mentre per l’estero, in prospettiva di uno sviluppo su scala mondiale, ho trovato piena sinergia con la strategia disegnata assieme a Illva Saronno, azienda che conosco bene, avendovi ricoperto la posizione di manager internazionale per oltre una decina d’anni. Così lo scorso maggio la nostra società ha chiuso un accordo di distribuzione internazionale con Illva Saronno che si occuperà di vendere il brand a livello internazionale. Con questa importante partecipazione nell’azienda del colosso multinazionale Illva, ho deciso di dare un “boost” alla nostra crescita internazionale. In Italia il nostro canale di vendita è quello dell’Horeca, in aggiunta all’e-commerce. Mentre, per quanto riguarda l’estero, Engine è disponibile anche nel canale off trade, proprio a partire dal 2022. I principali mercati esteri per il brand saranno certamente Stati Uniti d’America e Regno Unito, laddove ci muoviamo seguendo i trend del mercato spirits a livello internazionale. Anche a livello di comunicazione, abbiamo un importante piano di globale con cui puntiamo a raccogliere dei bei risultati, sia in Italia che all’estero. Questo 2022 sarà l’anno in cui il prodotto entrerà in distribuzione per molti Paesi nel mondo e sarà quindi un anno molto importante per noi. Proseguiremo le attività di sponsorship nel mondo dei motori e finanzieremo iniziative legate al mondo del bartending come l’Engine Drifting Day, così come dell’arte, della moda e della cultura. Proseguiremo sulla strada intrapresa con il progetto Fuel four your Soul e ci impegneremo su alcuni punti cardini. Lo abbiamo chiamato B Plan: B come Be Human, B come Human Being, B come Well-Being, B come benessere del pianeta, B come biologico. Non da ultimo B come Bartender, categoria di professionisti che, mai come in questi ultimi anni, si è dimostrata in grado di influenzare e far crescere il settore del beverage. Ora l’accordo con Illva Saronno permette al brand Engine di avvalersi delle indiscutibili capacità e delle consolidate strutture di vendita di Illva, affermandosi a livello globale. Passando così da startup a un brand multinazionale».
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