Badia a Coltibuono e Quinti: un riempimento di qualità

Cultura della terra, dello spirito e delle cose buone: si riassume in questa definizione – che nasce dall’antico nome latino del luogo – Badia a Coltibuono, realtà ricettiva e produttiva ubicata nell’areale di Monti in Chianti, frazione del Comune senese Gaiole in Chianti. Qui, mille anni fa, i monaci vallombrosani rivoluzionarono l’agri-cultura e fecero dell’abbazia locale una delle culle del Chianti, tra i primi luoghi dove venne introdotta l’uva Sangioveto. Secolarizzata dopo l’annessione Napoleonica nel 1810, l’abbazia venne acquistata da Michele Giuntini, antenato degli attuali proprietari; traendo l’ispirazione dalla storia del luogo, la famiglia Stucchi Prinetti ne ha fatto, nel tempo, un centro di cultura del cibo, del vino e delle pratiche sostenibili. Oggi l’abbazia è divenuta un agriturismo con camere e appartamenti, circondato da 600 ettari di foreste e boschi dei monti del Chianti; sono inclusi anche un ristorante, 70 ettari di vigneti e 20 ettari di uliveti, gestiti, da più di 10 anni, in regime interamente biologico. Certificata bio già dal 2000, infatti, la proprietà ha fatto dell’attenzione alla biodiversità, della salute dei terreni e di un’attenta gestione del patrimonio forestale le sue linee guida, con l’intento di rendere le terre della Badia un modello di azienda moderna radicata nella tradizione.

Due aree diverse per vino e olio

A confermarlo è Gianpaolo Saccocci, responsabile di cantina e imbottigliamento di Badia a Coltibuono. «La sostenibilità ambientale è alla base della nostra visione: l’azienda – che, oltre a un marchio riconosciuto, vanta un radicamento storico e territoriale importante – è stata pioniera nella conversione alle pratiche dell’agricoltura biologica e si è dimostrata sempre coerente a questi valori nella realizzazione dei suoi prodotti. Tra questi, vino e olio sono i principali, ottenuti in due diversi stabilimenti». Il vino, nello specifico, viene prodotto dal 1997 presso la cantina di Monti in Chianti e imbottigliato, a partire dal 2010, in un’ala della stessa. La vinificazione avviene mediante due linee di ricezione delle uve, dalle quali, lavorando per caduta, si arriva alle vasche di fermentazione e, in seguito, sempre per caduta, al processo di pressatura delle vinacce; il vino completa poi il suo invecchiamento all’interno di botti e barriques. «La linea di imbottigliamento del vino è stata sviluppata, integrata, arricchita e quasi del tutto automatizzata nel corso degli anni – spiega Saccocci –. Ad oggi riusciamo a produrre circa 3.600 bottiglie all’ora, nei formati da 0,750 ml e 0,375 ml». Nei pressi dell’abbazia di Badia a Coltibuono e nelle vicinanze degli oliveti, in località Tinaia, è invece situato lo stabilimento dedicato alla lavorazione dell’olio: uno stabile in pietra ristrutturato internamente e dotato di pavimenti in resina e piastrelle alle pareti, oltre che di impianti idonei. Suddivisa in più aree, la struttura, di 180 mq complessivi, custodisce un deposito delle materie prime, una zona dedicata all’imbottigliamento e un’area destinata allo stoccaggio temporaneo del prodotto finito.

Una collaborazione nata per caso

«Alle scelte tecnologiche legate ai nostri impianti sono direttamente correlati i concetti di produzione di vini e oli di qualità, sicurezza degli operatori e facilità di manutenzione negli anni – chiarisce Saccocci –. Qualche tempo fa, relativamente al sistema di riempimento ed etichettatura dell’olio, abbiamo riscontrato problemi di spazio e di fluidità di lavoro, conseguenza diretta dei continui arresti che derivavano dai lunghi cambi formato e dalle successive regolazioni non proprio accurate, le quali portavano, nella fase iniziale, alla produzione di bottiglie scolme, mal tappate e mal etichettate. Nel maggio 2019, mentre eravamo alla ricerca di informazioni sulle specifiche dei macchinari per i tappi DOP, ci siamo imbattuti online nell’azienda Quinti Srl di Cesa (AR) e, in particolare, nella Easy Line System Oil AOX. La nostra collaborazione è nata quasi per caso. Abbiamo contattato l’azienda per un appuntamento e siamo stati invitati in sede, per assistere con i nostri occhi a una dimostrazione di un impianto in fase di collaudo: da subito questa linea si è rivelata la soluzione ai nostri problemi».

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