Gruppo Salov: green come il nostro olio

«Tutto quello che facciamo in Salov rispecchia la stessa passione che più di 150 anni fa animava il “pioniere” Filippo Berio, con coerenza, rigore e qualità: sono questi i cardini su cui la nostra realtà ha costruito la propria storia e a cui, ancora oggi, ci ispiriamo». Descrive così i principi che guidano l’attività aziendale Fabio Maccari, Amministratore Delegato del Gruppo Salov S.p.A., tra le più grandi imprese del settore oleario – con un fatturato netto consolidato nel 2020 di circa 350 milioni di euro e 120 milioni di litri venduti –, e, dal 2015, parte del Gruppo Internazionale Bright Food. Fin dalla sua fondazione, l’azienda, con sede a Massarosa, in provincia di Lucca, si è posizionata come uno dei principali player del mercato nazionale e internazionale, grazie ai due brand Sagra, in Italia, e Filippo Berio, all’estero; da fine 2019, il marchio internazionale è stato lanciato anche entro i nostri confini con una gamma dedicata, in grado di rispondere a un consumatore “sempre più esigente in termini di qualità e, soprattutto, di tracciabilità e sostenibilità”.

Un sistema economico virtuoso

Ed è proprio la sostenibilità la protagonista, oltre che della comunicazione aziendale, delle recenti azioni intraprese dal Gruppo. «Tutte le attività di Salov partono dal concetto di sviluppo sostenibile – conferma Maccari –, ma il nostro non è unicamente un approccio green, poiché ambiamo a creare un sistema economico sostenibile e virtuoso per tutti gli attori coinvolti lungo la filiera. Operiamo con un impegno costante nel minimizzare l’impatto della produzione sul territorio, quindi, ma non solo, e il progetto Filippo Berio in Italia ne è un esempio concreto, a dimostrazione di come la sostenibilità possa entrare a far parte dell’intero processo per sfociare, poi, nel prodotto finito». Per Filippo Berio, infatti, l’innovazione risiede nel Metodo Berio, un approccio virtuoso alla produzione dal campo alla bottiglia, mirante a offrire al consumatore il meglio, rispettando in primis l’ecosistema. «Con questo brand e la sua gamma abbiamo realizzato un prodotto che potesse essere di altissima qualità, buono e, soprattutto, rispettoso dell’ambiente, quindi “replicabile nel tempo”, senza lo sfruttamento esasperato delle coltivazioni e della filiera. Il Metodo traccia e certifica la produzione dell’olio, partendo dalla selezione delle sole coltivazioni che seguono i principi sostenibili dell’agricoltura integrata e proseguendo con scrupolosi controlli in ogni fase, dalla selezione e raccolta delle olive al loro trasporto in frantoio, fino alla molitura esclusiva dei frutti migliori e sani, raccolti al giusto grado di maturazione e spremuti rigorosamente a freddo. Oltre a valorizzare economicamente la materia prima, incentiviamo i fornitori selezionati al rispetto di un rigido protocollo e a garantire determinati standard qualitativi, incoraggiandoli, in questo modo, a migliorare i loro modelli produttivi e contribuendo in maniera virtuosa al loro stesso sviluppo. A certificare il Metodo Berio interviene anche SGS, società che attesta sia la qualità del prodotto che la sostenibilità ambientale lungo tutta la filiera».

Pack riciclati e riciclabili

Anche lo storico marchio Sagra, che sta attraversando un periodo di grande rilancio, si è mosso in una direzione più green: nell’ottobre 2020 è stato dato il via a un importante processo di restyling di tutta la gamma, sia degli oli extravergine di oliva sia degli oli di semi, arrivando a presentare nell’aprile di quest’anno, per la linea di oli di semi da 1 litro, innovative bottiglie in r-PET, realizzate con il 50% di plastica riciclata.

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