Major Distillerie all’ombra del Monte Catria

Da un paio di anni la sede è un moderno edificio che non si può non notare nella direttrice che collega la costa con l’interno e che porta al Monte Catria. Le distillerie Major della famiglia Gorgolini producono grappe, creme, liquori, ma anche prodotti personalizzati, realizzati conto terzi, curati internamente, dalla ricetta al packaging. Un fatturato annuo che dichiarano attorno al milione e 200.000 euro e tre dipendenti all’attivo, per circa 300.000 bottiglie vendute con un export del 10% e un commercio che va dalla Grande Distribuzione Organizzata al negozio di souvenir al duty-free degli aeroporti, in formati che comprendono dal mignon al magnum, dai 10 centilitri ai due litri. A parlarci nel dettaglio dell’attività aziendale e della sua organizzazione è direttamente il titolare, Gianluca Gorgolini.

Le origini e l’ampliamento

«Distilleria Major ha alle spalle oltre cinquant’anni di storia – racconta Gianluca Gorgolini, 44 anni e acqualagnese doc –. Mio padre Giuseppe l’ha acquistata nel 1990 e io me ne occupo personalmente da circa 25 anni, mentre mio padre è rimasto amministratore. Si chiamava già così quando l’abbiamo acquisita, ma aveva la sua sede a Fossombrone, a una ventina di chilometri da qui, e soprattutto produceva una varietà davvero inferiore di prodotti (come anice, mistrà e alchermes), quasi esclusivamente indirizzati al canale della Grande Distribuzione Organizzata. Con noi le cose si sono orientate diversamente e, poiché già solo dopo un paio di anni, il lavoro iniziava ad essere in netta crescita, abbiamo deciso di trasferirci a lavorare in un capannone più ampio in zona Acqualagna, a metà strada da dove eravamo e da dove invece siamo ora, in uno spazio produttivo di circa 350 metri quadrati. Ma anche quello stabilimento si era da qualche tempo rivelato troppo stretto per come è cresciuta in questi anni la nostra produzione, così è da un paio di anni che ci siamo trasferiti qui a Cagli, in questa struttura che abbiamo completamente rimodernato, di circa 1.000 metri quadrati, a cui stiamo lavorando per aggiungere un nuovo spazio di magazzino per il contenimento delle bottiglie vuote, è in costruzione proprio di questi tempi una nuova ala di capannone. Attualmente sviluppiamo un fatturato annuo di 1 milione e 200.000 euro. Siamo rimasti in GDO, ma con una percentuale che assorbe il 20% dei nostri prodotti in commercio. All’incirca un 40% della produzione è invece destinata all’Horeca, tra ristoranti e bar. Ciò su cui puntiamo in questi anni è la vendita al turista, e per questo proponiamo una gran varietà di bottiglie in termini non solo di etichette, ma anche di dimensioni e formati. Per Marche e Romagna abbiamo vari grossisti che ci curano la distribuzione e proprio di recente ci siamo affidati a un’agenzia di distribuzione in tutta Italia. È la prima volta che tentiamo la diffusione su scala nazionale, anche se al momento lo stiamo facendo con alcuni prodotti a maggiore rotazione sul mercato come sambuca, bitter, limoncello. Quanto alle vendite sul mercato internazionale, il nostro export si attesta attorno a un 10% del nostro fatturato annuo, si tratta di transazioni che gestiamo direttamente qui in azienda. L’estero è stato un mercato a cui ci siamo dedicati molto soprattutto durante l’emergenza sanitaria da Coronavirus. Mercati come il Giappone e l’Olanda gradiscono tantissimo i nostri prodotti. Per le vendite online, invece, ci affidiamo a portali specializzati che trattano principalmente prodotti locali, con noi come unica referenza di superalcolici».

Vuoi continuare a leggere?

Se sei GIA’ abbonato accedi all’area riservata 

Se NON sei abbonato vai alla pagina degli abbonamenti