Fontanavecchia: i custodi di Aglianico e Falanghina

L’azienda Fontanavecchia, fondata dalla famiglia Rillo nel 1865, sorge in un territorio particolarmente adatto alla coltivazione della vite: Torrecuso, nel Sannio Beneventano, ai piedi del Monte Taburno, in una zona verde e incontaminata della Campania. La secolare esperienza della famiglia Rillo in campo enologico esprime la vera essenza del territorio attraverso due autoctoni molto antichi, “carte d’identità” della viticoltura sannita: l’Aglianico del Taburno e la Falanghina del Sannio. Le vigne aziendali – di circa vent’anni di età e allevate a Guyot – sorgono su terreni che vanno dai 200 ai 350 m.s.l.m. e godono di esposizioni diversificate e ideali, grazie a un clima fresco, continentale, con importanti escursioni termiche e una buona ventilazione. I suoli sono in massima parte argilloso-calcareo-silicei, con marne calcaree affioranti, ma non mancano zone in cui è possibile riscontrare tufo e pomice, tracce di una primordiale attività vulcanica, data la vicinanza al Vesuvio. Ventuno gli ettari coltivati in totale: di questi, la Falanghina del Sannio occupa otto ettari, l’Aglianico del Taburno dieci, il Fiano 0,7 ettari e la Coda di Volpe 0,5, mentre quasi 2 ettari sono dedicati alla coltivazione dell’olivo.

(da sinistra) Libero, Orazio e Giuseppe Rillo

Un progetto etico ben preciso…

Nonostante l’azienda non sia certificata biologica, le operazioni in vigna vengono portate avanti nel segno della sostenibilità e del massimo rispetto per l’ambiente e per la salute umana. Il lavoro tra i filari – dove, da più di vent’anni, non vengono utilizzati concimi chimici e dove i trattamenti vengono effettuati solo in caso di necessità – è costantemente teso ad assicurare la sanità delle uve e la scrupolosa selezione manuale in vendemmia, non solo delle porzioni di vigna, raccolte in diversi momenti, ma anche dei singoli grappoli, consente di beneficiare di un grado perfetto di maturazione della materia prima e di esprimere, attraverso vinificazioni separate, tutte le caratteristiche di ciascun vitigno e del suo terroir di riferimento. «Ogni lavorazione aziendale segue un progetto etico ben preciso – conferma Libero Rillo, titolare e responsabile commerciale di Fontanavecchia –. Io, mio padre Orazio e mio fratello Giuseppe, che mi affiancano in azienda, ci impegniamo quotidianamente per essere custodi del nostro territorio, portando avanti una viticoltura improntata al rispetto e all’autenticità: quella della nostra famiglia è la storia di più generazioni di agricoltori capaci di osservare e comprendere il vigneto, interpretandone le dinamiche e focalizzandosi, sempre, sulla terra».

Cantina come da tradizione

Con l’obiettivo di ampliare la produzione di vino imbottigliato per affermarsi sui mercati nazionale e internazionale, dal 2000 in poi la proprietà ha compiuto diversi importanti investimenti. Il primo di questi è stato il rifacimento completo della cantina, nel rispetto del contesto ambientale: per essa, infatti, sono stati utilizzati materiali e componenti edilizie presenti sul territorio, come pietra tufacea e legno, nel segno della tradizione locale.

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