Conserve Italia, sempre più green

Ha oltre 40 anni di esperienza nel settore della trasformazione alimentare e può contare su una grande cooperativa finalizzata a valorizzare le produzioni agricole dei suoi soci: sono, questi, due dei punti di forza di Conserve Italia, una vera e propria filiera agricola integrata che va dal seme fino alla coltivazione, lavorazione e commercializzazione dei prodotti che realizza. Il Gruppo cooperativo – avente sede a San Lazzaro di Savena (Bo) e detentore di marchi storici del made in Italy come Valfrutta, Yoga, Cirio, Derby Blue e Jolly Colombani – associa 14.000 produttori agricoli e lavora annualmente 600mila tonnellate di materia prima all’interno di 12 stabilimenti, dei quali nove ubicati entro i confini nazionali, due in Francia e uno in Spagna. I principali settori produttivi sono tre – frutta (succhi, nettari e bevande; frutta allo sciroppo; frutta confezionata; confetture), pomodoro (conserve rosse, salse e sughi pronti) e vegetali (legumi e mais) –, per un totale di circa 900 milioni di euro fatturati e oltre 3.000 dipendenti, tra fissi e stagionali, impiegati in Italia.

Prodotti buoni, sicuri e garantiti

Qualità, sicurezza, sostenibilità, innovazione e mutualità sono i valori che stanno alla base dell’attività aziendale. La sostenibilità, in particolar modo, è un asset fondamentale per Conserve Italia, declinata su differenti livelli: sostenibilità economica lungo tutta la filiera, sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale, che permette al Gruppo di remunerare adeguatamente i soci produttori, garantendo la sopravvivenza delle aziende agricole, di assumere quasi 2.000 lavoratori stagionali all’anno e di sostenere, con iniziative di solidarietà, associazioni ed enti del Terzo Settore che aiutano le famiglie indigenti. «I nostri prodotti – spiega Pier Paolo Rosetti, direttore generale di Conserve Italia – sono buoni e sicuri, garantiti da una filiera certificata, e possono essere classificati come ecosostenibili: questo è l’obiettivo a cui tendiamo ogni giorno e crediamo, in buona parte, di averlo raggiunto. Il nostro è stato un percorso di crescita aziendale che ci ha portati ad acquisire una consapevolezza sempre maggiore nei confronti dei temi della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare e, negli anni, quest’attenzione ha interessato tutta l’azienda, gli agricoltori – i primi ad avere a cuore l’ambiente in cui vivono –, i nostri collaboratori, gli stakeholder e i clienti».

Peso delle bottiglie in PET ridotto

Il marchio con il quale, da tempo, il Gruppo ha scelto di caratterizzare il suo impegno nella sostenibilità ambientale è quello di Valfrutta, che nasce, in effetti, come la marca della “natura di prima mano”, mirante alla valorizzazione dei prodotti della filiera cooperativa e attenta alla salvaguardia di persone e ambiente. «Non è un caso che sulle confezioni dei prodotti Valfrutta abbiamo comunicato l’utilizzo dell’energia eolica in lavorazione, così come che le prime dichiarazioni ambientali dei prodotti abbiano interessato tre referenze del brand e che le campagne di comunicazione improntate alla sostenibilità siano sempre state al centro del marchio – dichiara Rosetti –. Il nostro impegno in questa direzione si sta man mano allargando, sia a livello istituzionale sia relativamente ad altri brand»…

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