È stata una maratona densissima di contenuti e contributi il Craft Distilling Day, evento interattivo online che per un’intera giornata, il 27 ottobre 2020, ha offerto ai partecipanti approfondimenti, idee e nuovi punti di vista sul mondo della distillazione artigianale in Italia.
Si è trattato – come sostengono gli organizzatori, i vulcanici ed eclettici Claudio Riva e Davide Terziotti, fondatori e gestori del portale distillerie.it – del momento zero della rinascita di questo settore produttivo.
Una filiera di fatto ancora di nicchia nel nostro Paese, che trae ispirazione dall’esperienza statunitense ma la arricchisce di tutto l’italico savoir faire, fatto soprattutto di quella “biodiversità” di materie prime utilizzate dai distillatori artigianali italiani.
Tra il 2018 e il 2019 è comparsa in Italia la prima manciata di microdistillerie. Il successo americano con le attuali circa 2800 distillerie craft (nel 2010 erano appena 184) ha già una consolidata scia europea di 150 nuove microrealtà in Inghilterra e 60 in Francia. Oggi sempre più imprenditori e appassionati italiani valutano l’inserimento professionale in un settore che si dimostra molto promettente.
Un settore che talora vive in simbiosi con altri, come nel caso della produzione della grappa, inscindibilmente legata a quella di vino; che talora invece rivela con altri legami più forti di quanto si possa immaginare, come nel caso delle possibili sinergie tra birrificio e distillazione; e che infine talora viaggia su binari dedicati, quando a essere distillata è, per esempio, la frutta.
Un settore che tuttavia per decollare necessita di una semplificazione dell’impianto legislativo e di maggior chiarezza nel campo dell’etichettatura.
Torneremo a parlare di questo importante evento nelle pagine di Imbottigliamento, con approfondimenti dedicati e interviste.