Supercap: oltre la brand reputation

Orientamento al cliente e consolidamento della brand reputation sono oggi prerequisiti per qualsiasi azienda che intenda restare sul mercato. Aderire a una certificazione di carattere volontario, riconosciuta a livello internazionale e che coinvolge l’intero processo produttivo, significa però andare oltre. Supercap Srl ha scelto di andare in questa direzione. La realtà Italiana (con un piede in Messico) dedita alla produzione di chiusure per distillati, vini, condimenti e profumatori per ambienti, da dieci anni aderisce alla certificazione BRC-GS, standard di qualità sempre più frequentemente richiesto dalla Gdo a livello internazionale e riconosciuto da Global Food Safety Initiative, organismo che si occupa di favorire l’implementazione di sistemi di gestione della sicurezza alimentare basati sull’Haccp, in diverse filiere agroalimentari. Di cosa si tratta? Brand Reputation through Compliance Global Standard è un insieme di linee guida riguardanti la produzione di packaging alimentari, finalizzate, da un lato, a garantire la totale sicurezza per il consumatore e, dall’altro, a consentire alle aziende del food&beverage di selezionare con maggiore consapevolezza, nonché monitorare, i propri fornitori.

Sempre un passo avanti

Dal 1999 Supercap Srl abbina la ricerca di materie prime di qualità eccellente all’hi-tech, puntando a qualità, sicurezza e sostenibilità di processo e di prodotto. Le chiusure Supercap sono ottenute da materiali naturali e materiali termoplastici, disponibili nelle tipologie monopezzo, testa legno, testa plastica, screwcap e dosatori.

L’avanguardia nei materiali trova la sua espressione nelle linee Supercap Eco®, realizzate con polimeri estratti dalla canna da zucchero – in alternativa a quelli derivati da petrolio – e Supercap Nature®, tappi in microgranulo di ultima generazione composti da sughero sanificato miscelato a un blend termoplastico di proprietà esclusiva dell’azienda, che permette di eliminare l’utilizzo di colle, solitamente impiegate nei tappi in microgranulo tradizionali, garantendo così l’azzeramento di cessioni indesiderate al prodotto.

Azzeramento che riguarda anche il fenomeno cosiddetto della “discolorazione”, ovvero la cessione da parte del tappo di sostanze che alterano la colorazione del liquido: test effettuati in azienda su chiusure Supercap Nature® a contatto con vodka o acqua per tempi prolungati hanno mostrato la totale assenza di colorazione dei due liquidi, al contrario di quello che succede normalmente con le altre chiusure in sughero.

L’avanguardia nei processi, invece, in Supercap ha due nomi: co-iniezione e personalizzazione. L’azienda vanta il primato di aver introdotto sul mercato le chiusure co-iniettate testa legno, prodotte assemblando il gambo al Top del tappo senza l’utilizzo di collanti, ottenendo così una struttura compatta e resistente, in grado di proteggere adeguatamente il prodotto, nonché di evitare la rottura durante la stappatura della bottiglia. Tutte le chiusure Supercap, inoltre, lasciano massima libertà di espressione alla creatività e al design: da colorazioni opache e brillanti su diversi materiali quali legno, alluminio e plastica su cui è possibile effettuare la customizzazione di top e lato con diverse tecnologie: laser, tampografia, logo in altorilievo e in bassorilievo, e inserto medaglia.

Linee guida globali per elevati standard di qualità

Basata sull’adozione di un sistema Haccp, la certificazione BRC richiede un sistema documentato di gestione della qualità, il controllo e il rispetto degli standard negli ambienti di lavoro, del prodotto, del processo produttivo e del personale, e, infine, specifiche appropriate per materie prime, prodotto finito e intermedi/semilavorati, nonché per l’accumulo, la raccolta e lo smaltimento di scarti e rifiuti. A tutti gli effetti il prodotto viene trattato come un alimento. Nel 2020 Supercap è giunta al suo decimo anno di certificazione BRC ottenendo per il terzo anno consecutivo il punteggio nella valutazione di conformità, ovvero “AA”.

«Nel settore del packaging per le bevande – specifica Guendalina Moroni, Responsabile Marketing e Lead Generator di Supercap Srl – ci differenziamo dai nostri competitor, che si affidano in generale allo standard ISO 9001, per essere gli unici con questo tipo di certificazione così restrittiva. Grazie ad essa, possiamo affermare di monitorare in maniera capillare non solo tutti gli step produttivi dal punto di vista di sicurezza, igiene, controllo qualità ecc., ma anche la tracciabilità delle materie prime, a monte, e la logistica a valle. Davvero nulla è lasciato al caso. I nostri clienti, che sempre più spesso adottano lo stesso standard di certificazione BRC, sono rassicurati e garantiti: acquistando i nostri prodotti sono certi di essersi rivolti a un fornitore già qualificato».

Qualche esempio?

«L’ispezione annuale di solito prevede, tra i primi step, il controllo della produzione. In tale contesto, si verifica per esempio che i dipendenti abbiano un abbigliamento consono: le maglie in cotone non hanno bottoni, non è consentito indossare orecchini e anelli, mentre è obbligatorio indossare la cuffia per i capelli e il copri-barba, il tutto per evitare contaminazioni accidentali del prodotto».

E per quanto riguarda la logistica?

«L’applicazione degli standard BRC in questa porzione della filiera è particolarmente importante per garantire la qualità del prodotto al suo arrivo alla destinazione finale, riducendo i casi di non conformità legati a motivi che sfuggono al nostro controllo, come interventi dolosi. Oltre alla particolare cura per l’igiene dell’imballo e dei mezzi di trasporto utilizzati, le linee guida BRC prevedono che sull’imballo stesso vengano chiaramente indicate le condizioni ambientali minime da rispettare durante il trasporto, come evitare temperature eccessive e soste prolungate sotto il sole».

Quindi sostenibilità?

«Siamo tutt’ora un’azienda che lavora polimeri plastici. Anche prescindendo da discorsi di più ampio respiro, potremmo non tenere conto dei temi legati alla sostenibilità? Certo che no! – afferma Guendalina Moroni -. Il primo passo è stato quello di rendere più sostenibile il processo produttivo. L’energia elettrica necessaria per reparti di produzione e uffici è garantita in buona parte da pannelli solari, le acque di lavorazione e i materiali di scarto vengono recuperati e riutilizzati in altri processi industriali. Abbiamo introdotto un programma di sensibilizzazione alla sostenibilità dedicato ai nostri lavoratori. Dal 2016 ci siamo invece concentrati maggiormente sui materiali dei nostri prodotti: la linea Supercap Eco, per distillati e condimenti, ne è una dimostrazione. A tal proposito vale la pena di sottolineare che l’argomento sostenibilità nel settore distillati è oggi molto più sentito di quanto lo fosse in passato, essendo forse emerso un po’ in ritardo rispetto a quanto accaduto nel mondo del vino. La sostenibilità si aggiunge dunque all’altro tema da sempre molto caldo nel settore dei distillati, quello del design e della personalizzazione del packaging. Supercap Srl è dunque un interlocutore privilegiato di questo mondo, in grado di soddisfarne le esigenze primarie sul fronte chiusure».

Cosa è successo durante il lockdown?

«Fortunatamente – conclude Guendalina Moroni – durante i mesi di emergenza sanitaria Supercap Srl non si è mai fermata facendo parte della filiera alimentare. Certo, ci siamo dovuti riorganizzare, ma lavorando già con regole ferree sul fronte della sicurezza non è stato particolarmente difficile. Già a partire dal mese di luglio abbiamo notato una generale ripresa degli ordini, il lavoro sta tornando ai ritmi di inizio 2020 con un trend di crescita annuale a due cifre».

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