È possibile da oggi, 23 luglio, la registrazione sulla piattaforma del Ministero dello Sviluppo economico per la partecipazione al nuovo bando “Macchinari Innovativi”, mentre l’invio delle domande di accesso alle agevolazioni potranno essere inviate a partire dal 30 luglio. Al via, dunque, l’iter che permetterà alle imprese, ivi incluse quelle agroalimentari, di poter sostenere i programmi di investimento diretti a consentirne la trasformazione tecnologica e digitale nonché a favorire la transizione del settore manifatturiero verso il paradigma dell’economia circolare. La dotazione complessiva è di 265 milioni di euro e si rivolge alle micro, piccole e medie imprese e alle reti d’impresa delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
«Si tratta di un’opportunità da cogliere per le imprese agroalimentari di queste regioni del Sud Italia – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate –. Il bando del Mise mira a finanziare l’acquisizione di tecnologie che permettano la trasformazione tecnologica e digitale nonché soluzioni in grado di rendere il processo produttivo più sostenibile e circolare. Gli investimenti finanziabili andranno dai 400.000 ai 3 milioni di euro. Un modo, pertanto – conclude il Sottosegretario L’Abbate – per sostenere le imprese agroalimentari a vincere le nuove sfide che l’Unione europea, a partire dal Green Deal, ci pone dinanzi per lo sviluppo sostenibile».
Sebbene non si tratti di un click day ma di un bando a sportello, è probabile, visto l’alto gradimento della misura per le imprese, l’esaurimento delle risorse già dal primo giorno utile per l’invio delle richieste, come accaduto nelle annualità precedenti. Le risorse, previste dal Programma operativo nazionale “Imprese e connettività 2014-2020 FESR”, saranno erogate dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa SpA – Invitalia e saranno concesse come contributo in conto impianti e finanziamento agevolato, per una percentuale sulle spese ammissibili pari al 75%. Il finanziamento agevolato, non assistito da particolari forme di garanzia, deve essere restituito dall’impresa beneficiaria senza interessi in un periodo della durata massima di 7 anni a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni.