Innova Food Tech c’è. L’industria alimentare e delle bevande pugliese, con le sue quasi 6000 imprese attive nel corso del 2019, rappresenta da sempre un settore fondamentale non solo per l’economia regionale, ma anche per quella nazionale. Un comparto che ha dimostrato una spiccata dinamicità e capacità di adattamento nel far fronte all’emergenza sanitaria, ma che adesso deve trovare dei luoghi in cui potersi evolvere e ripartire. Esigenze a cui Gruppo Senaf Tecniche Nuove e Confindustria Bari-BAT rispondono dando vita ad Innova Food Tech.
La nuova manifestazione fieristica è stata ufficialmente presentata durante l’Assemblea straordinaria della sezione meccanica di Confindustria Bari-Bat “Il futuro si progetta nei momenti di crisi. Bari si prepara alla ripresa delle attività produttive. Alla riunione ha partecipato il Presidente di Federmeccanica Alberto Dal Poz, che ha portato il suo messaggio ai tanti imprenditori collegati. Presenti inoltre Sergio Fontana, Presidente di Confindustria Bari-Bat e Francesco Cupertino, Magnifico Rettore del Politecnico di Bari, accolti virtualmente da Cesare P. De Palma, Presidente Sezione Meccanica Confindustria Bari-Bat, e da Mariana Bianco, Presidente Sezione Agroalimentare Confindustria Bari-Bat.
«Per tornare ad essere dei player importanti per il mercato di domani, dobbiamo puntare sulle cose che sappiamo fare e che ci hanno reso, in qualche modo, riconoscibili in giro per il mondo – ha dichiarato Alberto Dal Poz, Presidente di Federmeccanica – Dobbiamo ripartire dalle caratteristiche dei nostri territori e delle nostre regioni, anche da quelle della nostra splendida Puglia, che nessun virus potrà mai portarci via. Riuscendo a far sistema e difendendoci l’uno con l’altro, saremo più consapevoli dei nostri punti di forza e avremo un’opportunità in più per superare questa crisi».
«Come università, abbiamo utilizzato queste settimane come un utile esercizio per imparare un nuovo linguaggio, un nuovo modo di porci e di comunicare con le piccole e medie imprese. – ha commentato Francesco Cupertino, Magnifico Rettore del Politecnico di Bari – Dobbiamo interagire nella progettazione di percorsi formativi che possano riuscire a rendere fruibile immediatamente il risultato delle nostre attività rispetto a quello che sono le esigenze delle aziende del territorio. Io sono ottimista di natura e ritengo che questa opportunità sarà davvero un’occasione che il sistema puglia riuscirà a sfruttare positivamente».
La kermesse, in programma dal 26 al 28 novembre presso la Nuova Fiera del Levante di Bari, sarà interamente dedicata alle tecnologie e alle soluzioni per la filiera alimentare e delle bevande. La tre giorni barese ha già ottenuto la certificazione di manifestazione a carattere internazionale dalla Regione Puglia e, grazie alla partnership con Confindustria Bari-BAT, si pone come obiettivo quello di diventare il punto di riferimento per il mercato B2B del Sud Italia e del bacino Mediterraneo.
Questa prima edizione valorizzerà il vasto patrimonio imprenditoriale della trasformazione alimentare pugliese, formato, secondo l’ultima indagine di Unioncamere Puglia, da 5.944 imprese attive nel 2019, di cui 5.404 legate all’alimentare e 540 alle bevande. Una quantità di imprese che operano, soprattutto, nella produzione di pane (2.421), di olio (620), di prodotti lattiero-caseari (517) e di vino (410). Tutti prodotti che, grazie al recente riconoscimento dei “sette distretti del cibo” da parte della Regione Puglia, potranno dare impulso alla crescita del settore, conquistando nuove quote di mercato.
Sul fronte dell’occupazione, l’industria alimentare e delle bevande pugliese garantisce un impiego a 115.337 operatori, un dato in aumento di 4.660 unità rispetto alla precedente fotografia del 2014; bene anche il numero medio di addetti per impresa: quasi 20 (19,40). Quanto alla concentrazione d’industrie per comune, troviamo al primo posto Bari, seguita da Cerignola, Foggia, Andria, Altamura, Taranto, Barletta, Lecce e Manfredonia. Chiude la top-10, Corato. Più in generale, la provincia di Bari con 1.783 detiene il primato per il più alto numero imprese sul proprio territorio.
«Nel nostro futuro dobbiamo puntare sul capitale umano, sui cervelli e sulle loro capacità, ma non solo. Abbiamo una terra stupenda con una produzione eccezionale, che in alcuni settori è leader in Italia e nel mondo. – ha affermato Sergio Fontana, Presidente di Confindustria Bari-Bat – Dobbiamo riuscire a mettere insieme tutte queste opportunità utilizzando anche Innova Food Tech, come fil rouge per unire il mondo delle università a quello delle imprese. La fiera sarà un’arena comune in cui si punterà su innovazione&ricerca coinvolgendo tutti i soggetti. Abbiamo tutte le carte in regola per riuscire a far fare un salto di qualità al nostro Sud».
Molteplici realtà che potranno contare, oltre che ad una ritrovata centralità del settore nel panorama economico nazionale, sulla forza e sull’esperienza maturata da Senaf in più di 30 anni di attività fieristica. Un importante bagaglio professionale che approda a Bari per poter stimolare e contagiare l’intero territorio e le sue svariate eccellenze imprenditoriali. Una sfida che avrà al centro le tecnologie innovative da applicare alla filiera produttiva del food and beverage.
I focus della manifestazione verteranno sui macro temi che riguardano diversi comparti merceologici: dalla parte di impiantistica, alle attrezzature, dalle materie prime, alla logistica e ai processi relativi a tutti i comparti dell’alimentare. Le tematiche al centro della manifestazione saranno di rilevanza internazionale con approfondimenti dedicati alla sicurezza alimentare, alla produzione, al made in Italy e alla territorialità, all’efficienza energetica, ai processi di certificazione, alla robotica e ai nuovi traguardi della shelf life.
La nuova fiera sarà dedicata a tutti gli operatori del settore interessati ad approfondire la propria conoscenza delle migliori soluzioni, dei servizi e delle nuove tecnologie relative all’industria alimentare e alle sue opportunità, con un ampio spazio dedicato anche alla formazione con il coinvolgimento delle università, delle associazioni, degli enti di formazione e di certificazione, che operano e impattano in tale filiera.