La produzione del vetro da imballaggio alimentare ha segnato crescite del 3,5% dal 2016 ad oggi. Il settore gode quindi di buona salute ed è leader indiscusso come modello di imballaggio sostenibile.
In dialogo con Michael Delle Selve, Senior Communications Manager di FEVE.
Quali sono, secondo voi, i motivi di questa crescita?
«Ve ne sono molti. Come associazione conduciamo spesso, tramite aziende terze, delle indagini tra i consumatori per capire le tendenze che guidano le scelte. Tutti i sondaggi indicano che il vetro viene scelto per due motivi principali: per motivi ambientali – è facile da riciclare, può essere riciclato all’infinito e attorno ad esso si può costruire un’economia circolare – e per motivi di salute – è assolutamente inerte rispetto ai prodotti che contiene e rispetto a fattori esterni, il che lo rende estremamente sicuro dal punto di vista della salute. Il vetro è oggi obiettivamente l’unico monomateriale da imballaggio assolutamente inerte. Vi sono poi anche ragioni legate alla sfera emotiva: vi sono prodotti che sono nati in vetro e ad esso sono legati indissolubilmente nell’immaginario collettivo; il vetro trasmette una sensazione di trasparenza che altri prodotti non trasmettono; in termini di design il vetro può essere personalizzato molto meglio di altri imballaggi; ad oggi l’imballaggio vetro risponde al meglio alle necessità dei brand di identificare sé stessi con prodotti sempre più sostenibili, caratteristica sempre più richiesta dai consumatori. Tutte queste motivazioni concorrono a giustificare la predilezione di cui gode l’imballaggio vetro».
Quali sono le tendenze che guidano oggi l’industria del vetro in ottica sostenibile?
«L’industria è impegnata su più fronti. Innanzitutto, sull’ottimizzazione del sistema raccolta e riciclo sia in termini di quantità che di qualità perché per questa industria il riciclato è materia prima essenziale, la risorsa più importante. Anche il miglioramento delle tecnologie di produzione per diminuire il più possibile le emissioni è un aspetto su cui l’industria sta convogliando i propri sforzi innovativi. Già oggi si applicano tecniche per pre-riscaldare i materiali in modo da usare meno energia durante il processo di fusione. Infine, si lavora sulla bottiglia, per alleggerirla ulteriormente pur mantenendo la resistenza meccanica. Questi sono gli aspetti su cui oggi il settore fa ricerca e sviluppo. Si tratta di obiettivi che non sempre sono direttamente visibili, sono innovazione “nascosta” all’occhio del consumatore ma nell’insieme sono ciò che contribuisce a rendere il vetro così sostenibile. Basti pensare che negli ultimi vent’anni le bottiglie sono diminuite in media del 30% del loro peso con tutta una serie di vantaggi su trasporti e logistica e relative emissioni. Pochi consumatori sono consapevoli di questi traguardi».
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