Con sede a Schiltach nel pieno cuore della foresta nera, il produttore globale di sensori e sistemi di rilevamento e misurazione radar VEGA Grieshaber è in attività dal 1959 e conta su una forza lavoro complessiva da 1.450 addetti, oltre la metà dei quali impiegati nel quartier generale. Posizionata in una regione ideale per la gestione delle relazioni commerciali con il nostro Paese, l’azienda guarda all’Italia come a un mercato di estremo interesse e a confermarlo a Imbottigliamento è stato il responsabile marketing e per lo sviluppo del business Daniele Romano: «L’Italia possiede un tessuto industriale importante e rappresenta un mercato strategico per la nostra crescita. Il made in Italy è da sempre un sinonimo di successo e quest’idea trova conferma nel costante incremento delle sue vendite all’estero. Il loro valore dovrebbe superare quest’anno la soglia dei 500 miliardi di euro. Sono numeri notevoli per una realtà come VEGA, impegnata nella fornitura di strumentazioni di misura, di pressione e di livello per un’ampia varietà di processi industriali. La Penisola è destinata ad acquisire ulteriore rilevanza alla luce delle molte novità introdotte o pronte a essere lanciate nel corso del 2020. Per esempio, i sensori di pressione e interruttori di livello VEGABAR e VEGAPOINT sono stati progettati per soddisfare gli elevati standard igienici e di processo tipici dei settori del food&beverage e farmaceutico nei quali l’Italia eccelle». Sempre in riferimento ai comparti industriali di sbocco, Daniele Romano ha sottolineato come le stesse caratteristiche delle linee di prodotto VEGA siano tali da renderle particolarmente adatte alle applicazioni che privilegiano l’affidabilità e la precisione massima delle misure. L’alimentare e le bevande sono della partita e il loro peso all’interno del bilancio societario è anzi in procinto di crescere ancora, stando a quanto riferito a Schiltach dall’amministratrice Isabel Grieshaber. Analogamente, è prevista un’ulteriore espansione nell’ambito della chimica e del pharma: l’auspicio è che essi possano accodarsi ai successi registrati «nel trattamento delle acque e nel cartario; nella produzione di energia, nella cantieristica navale e nella raffinazione degli olii, infine».
Cose nuove dalla Germania
La trasformazione e conservazione degli alimenti sono state a partire da gennaio le destinatarie di una serie di soluzioni innovative. «Da quest’industria ci attendiamo ottimi risultati – ha proseguito Romano – perché ospita un gran numero di applicazioni che impongono un costante monitoraggio del livello e della pressione. Guardiamo perciò con attenzione tanto alle aziende casearie quanto alla produzione vinicola; allo stoccaggio degli zuccheri e del cioccolato nonché naturalmente alla birra». Su quest’ultima bevanda in particolare ci si tornerà a soffermare fra poco. Va invece sottolineato sin d’ora che ad attrarre le mire della family company fondata da Bruno Grieshaber è il ruolo di assoluta protagonista dell’Italia sullo scenario delle tecnologie e delle macchine per l’imbottigliamento. «I nostri misuratori di livello – ha aggiunto il marketing manager -sono largamente utilizzati sulle linee di imbottigliamento per il vino, gli olii e non da ultimo per i distillati. I sensori VEGA garantiscono una misurazione rigorosa nel settore del filling, laddove il livello di performance delle macchine è in continua ascesa, così come la velocità di produzione in termini di bottiglie-per-ora». Non di soli vini, né di solo olio vive però il brand tedesco visto che, in sede di conferenza-stampa, la sua dirigenza ha ripetutamente battuto sul tasto dei birrifici, a loro volta sempre più numerosi sul nostro territorio. «In virtù del loro design igienico certificato e dell’elevata resistenza ai procedimenti di pulizia – ha commentato nuovamente Daniele Romano – i sensori VEGA sono ideali per l’impiego nel processo di produzione birrario. Si tratti di ammostamento, fermentazione, stoccaggio o imbottigliamento, i sensori di livello e di pressione garantiscono processi sicuri e un’elevata qualità costante nella produzione di birra. VEGA fornisce infatti soluzioni di misura per tutto il relativo processo produttivo: negli impianti di lavaggio CIP, nella birrificazione, e nell’imbottigliamento».
Igiene 4.0
Hanno tutte le carte in regola per soddisfare i requisiti di queste attività – oltre a quelli altrettanto stringenti della chimica e farmaceutica – prodotti quali VEGABAR e VEGAPOINT. I sensori di pressione VEGABAR 10, 20 e 30 sono particolarmente compatti e integrano funzioni di commutazione, un pressostato con protocollo di comunicazione I/O Link, adattatori universali. Sono configurabili a distanza mediante smartphone o tablet e disponibili con membrana ceramica e metallica. La serie 20 presenta prerogative di diagnostica via Bluetooth; la serie 30 è dotata di un comodo display; tutte possono resistere a temperature sino ai 100 gradi centigradi e a una pressione massima di 100 bar. L’inclinazione a 45 gradi e la capacità di ruotare su sé stessi fino a 270 gradi ne consentono l’uso con piena visibilità anche all’interno di un grande serbatoio. Quanto al portfolio VEGAPOINT – nelle serie 10, 20, 30 – è un catalogo di interruttori di livello dal design igienico, equipaggiati con tecnologia capacitiva VEGASWING per il monitoraggio degli allarmi di minimo e massimo. «L’industria alimentare e del beverage – ha detto a Schiltach l’amministratore delegato della filiale italiana di Assago, Luciano Tonelli – presenta numerosi punti in comune con quella del farmaco, specie per quel che concerne l’osservanza delle misure igieniche. Entrambe richiedono non a caso strumenti precisi e robusti e sensori studiati per restare vicini ai processi di lavorazione: del latte, dei farinacei, degli attivi o altro ancora. VEGA Grieshaber è già ampiamente presente nei caseifici e soprattutto in tutti gli ambienti dove si cura la conservazione delle materie prime. Altrove, invece sarà necessario investire ulteriormente per offrire valore aggiunto ai nostri clienti». Le soluzioni VEGABAR e VEGAPOINT sono state perciò predisposte per il procedimento di pulizia CIP intensivo e grazie al loro design igienico e alle loro finiture superficiali sono conformi a tutte le norme e omologazioni del food e del pharma. Va tenuto presente a questo proposito che la pulizia CIP si annovera tra le fasi di processo più dispendiose in termini di tempo, in sede di gestione degli impianti. L’adozione coerente di un design igienico, ha fatto sapere il produttore, «consente di pulire e sterilizzare più rapidamente gli ambienti e di sfruttare il relativo potenziale di risparmio. A fronte dei severi standard vigenti, questo impone la completa affidabilità dei procedimenti di pulizia. I componenti devono poter resistere a condizioni di lavoro particolarmente difficili; ed esser creati con geometrie che evitino l’accumulo di microrganismi negli spazi morti». Ancora: «A mettere a dura prova i materiali degli strumenti di misura sono in particolare le sostanze ad alto contenuto di grasso, ma anche gli aromi. Gli stessi detergenti aggressivi richiedono un’elevata resistenza chimica. Le nuove serie di strumenti VEGABAR e VEGAPOINT soddisfano tutti questi requisiti. I sensori di pressione e gli interruttori di livello sono in grado di tollerare, inoltre, le temperature elevate, anche per periodi prolungati».
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