Cielo e Terra: verso i 35 milioni di bottiglie

Dopo oltre un secolo dall’inizio della sua storia, è senza dubbio l’assetto societario il maggior punto di forza della Cantina Cielo e Terra di Montorso Vicentino (Vi). Il legame della famiglia Cielo con la terra nasce nel 1908 nelle campagne di Vicenza, dove il bisnonno degli attuali amministratori acquista un piccolo podere con vigneto, Casa Defrà. Il nonno Pietro prosegue la strada avviata dal padre con grande passione e impegno sociale e negli anni 60, grazie alla terza generazione – quella di Giovanni, Renzo e Piergiorgio -, nasce la cantina attuale, le cui vendite si espandono in tutta Italia. La svolta avviene nel 1999, quando la realtà Cantine dei Colli Berici di Lonigo, Barbarano Vicentino e San Bonifacio acquisisce la maggioranza nella società Cielo Spa, dando vita alla Cielo e Terra Spa e perseguendo l’obiettivo di valorizzare i prodotti della filiera corta e di avvicinare maggiormente la produzione ai mercati. Nel 2010 Cantine dei Colli Berici, insieme alla Cantina di Colognola ai Colli, crea il consorzio Collis Veneto Wine Group, permettendo a Cielo e Terra di disporre di una filiera controllata anche per la produzione dei grandi vini veronesi, quali Amarone e Ripasso. Attualmente, con oltre 1.000 soci viticoltori e 3.700 ettari di vigneto, la cooperativa Cantine dei Colli Berici vanta una grande attenzione all’innovazione tecnologica ed è in grado di garantire ai membri, anche i più piccoli, una protezione dalle fluttuazioni dei prezzi.

Crescita in volume e in valore

«Oltre a questo – specifica Luca Cielo, Direttore generale di Cielo e Terra SpA – il nuovo assetto ha fatto sì che potessimo contare su una filiera organizzata secondo rigidi protocolli di qualità e che ci venisse sempre garantita una fornitura costante di uva. Tutto ciò ha impedito che, nel tempo, molti piccoli appezzamenti, magari posizionati in zone disagevoli, venissero abbandonati e che la viticoltura, che nel nostro territorio si pratica dall’anno 1000, continuasse a tramandarsi con la stessa passione di padre in figlio». Lo stabilimento di Montorso Vicentino dà lavoro, in totale, a 90 dipendenti; la produzione nel 2019 si è attestata intorno a 30 milioni di bottiglie e l’export, in oltre 60 Paesi, ha riguardato il 70% del totale imbottigliato. L’investimento più importante compiuto lo scorso biennio si è concretizzato in una nuova linea di imbottigliamento, che d’ora in poi consentirà la produzione di 4.500 bottiglie all’ora, pari a un incremento complessivo di un terzo della capacità produttiva dell’azienda. Frutto di uno studio di oltre un anno e di un investimento di 2 milioni di euro, questa nuova linea, in un’ottica di consolidamento, risponde all’incremento di fatturato dell’azienda – 48,5 milioni di euro nel 2018, con un aumento del 17% in valore e del 4,7% in volume, e 53 milioni di euro nel 2019, con una crescita del 12,5% a volume (solo all’estero la crescita è stata del 22%) e del 10% a valore. «Essa – precisa Cielo – ha lo scopo di supportare le esigenze legate all’ampliamento dell’export e di poter realizzare tipologie di prodotti a marginalità superiore, caratterizzati da packaging particolari, come ad esempio bottiglie più pregiate per formato e finitura. L’obiettivo minimo, grazie a questi nuovi macchinari, è superare i 55 milioni di ricavi, un’eventualità che ci sembra tutt’altro che azzardata, dal momento che quest’anno, nonostante il calo del prezzo medio generale abbiamo continuato a crescere, soprattutto fuori dai confini nazionali, sia in volume che in valore».

Scelte ponderate e precise

I fornitori degli impianti sono stati scelti dopo una lunga serie di contatti e analisi: alcuni partner sono storici, come APE Impianti di Zevio (Vr), Nortan di Veronella, Win&Tech di Arbizzano (Vr) e PE Labellers di Porto Mantovano, altri rappresentano, invece, nuovi fornitori, come le due realtà piemontesi GAI, dalla quale sono state acquistate le riempitrici, e Cames, per i tunnel di climatizzazione e lavabottiglie. «Ad APE impianti abbiamo affidato la cosiddetta parte “secca” – continua il Direttore generale –: oltre al depallettizzatore bottiglie, hanno fatto il loro ingresso in azienda l’incartonatrice, la mettialveari, la chiudicartoni, il pallettizzatore e la filmatrice; a loro è stata assegnata anche la realizzazione e gestione dei trasporti delle bottiglie e dei cartoni. Da Nortan e PE Labellers, invece, abbiamo acquisito, rispettivamente, le capsulatrici (termoretraibile, spumante e rullanti) e le etichettatrici (con controllo a telecamere nella linea più veloce)». Con Win&Tech, fornitrice dei già consolidati sistemi di filtrazione in imbottigliamento e pre-imbottigliamento in cantina, la collaborazione si è estesa anche ai sistemi filtranti per acqua, con gestione dei recuperi.

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