UPM Raflatac per il progetto Winestillery

È un progetto che nasce dalla curiosità inventiva e dalla tenacia caparbia della famiglia Chioccioli Altadonna, produttori di vino nel cuore del Chianti Classico: obiettivo è quello di far nascere una distilleria nella loro azienda agricola. Stimolo ultimo che spinge Enrico, Stefano e Niccolò Chioccioli Altadonna non è quello però di ottenere un prodotto tradizionale; il grande alambicco di rame è lo strumento di base che serve a fornire una nuova e inedita interpretazione della loro produzione agricola: si punta a creare i più celebri distillati d’Europa, Vodka e Gin, utilizzando come materia prima le uve del Chianti Classico. In principio c’è un’intuizione legata al nome del prodotto, la crasi tra le parole Winery e Distillery riesce in un attimo ad evocare la natura dei prodotti, suona famigliare ma al contempo è inedita, stimola chi l’approccia a interrogarsi sul processo produttivo. Winestillery, la parola vera e propria, è stata la summa del briefing passato all’agenzia di comunicazione La Colonia di Milano, che ha affrontato il progetto di branding e definito il tono di voce e la grafica del marchio. Nell’affrontare il progetto i designer hanno colto come aspetto fondamentale quanto fosse potentemente radicale l’approccio alla creazione del prodotto che Enrico Chioccioli Altadonna, il Master Distiller, si è autoimposto. L’uso esclusivo di uve proveniente dalla propria azienda agricola, nessuna alterazione da aromi artificiali, imbottigliamento e invecchiamento come anche ogni distillazione devono avvenire in loco. Un corpo di limitazioni stringente può favorire l’ingegno, il rigore rende il gesto più preciso, il concept creativo del brand nasce attorno a un manifesto, definito Grape to Glass che veste ogni bottiglia e rivendica proprio la curiosità inventiva e la tenacia caparbia che si citava all’inizio. Grape to Glass diventa anche un disegno, un’icona che descrive le premesse produttive, il brand Winestyllery visualizza il suo DNA in due elementi, logo e manifesto. La forma e le proporzioni della bottiglia sono state scelte per inserirsi ottimamente in questi contesti. Un vetro in stile vecchia farmacia austero e robusto dal carattere retrò e un solido tappo in legno rendono la silhouette della bottiglia al contempo riconoscibile e allineata con le caratteristiche craft del prodotto. L’elemento centrale dell’etichetta è il logo in lamina rame a sbalzo che conferisce ricche caratteristiche tattili alla bottiglia, aiutate ulteriormente dalla carta “Rough Cotton” di UPM Raflatac grazie alla texture cotone morbida e pregevole. Il brand resta preminente su tutta la linea, mentre la differenza tra i prodotti salta all’occhio grazie al colore utilizzato per il fondo dell’etichetta, scelta versatile che abbraccia le esigenze creative sempre nuove del Master Distiller che propone con uguale audacia Gin di diverso stile, London Dry, e Old Tom, rigorosamente invecchiato in botti barrique. Ogni bottiglia è infine sigillata in un astuccio cilindrico che reca su di esso il manifesto, il vero fondamento sul quale il brand nasce e che vuole essere il primo approccio con il cliente.