Non tutti sanno che il Primitivo di Manduria Doc nacque nei primi anni Settanta sul tavolino di legno di un viticoltore caparbio e intraprendente, Giovanni Soloperto, il cui desiderio fu quello di riscattare la propria terra e ridare dignità a un vitigno all’epoca fin troppo bistrattato. Nel 1970 egli diede inizio alla storia di questo vino – prima commercializzato solo in masse sfuse, come prodotto da taglio – imbottigliandolo per primo in purezza e scrivendo sull’etichetta “vino fine da tutto pasto”. Quando fu varata la legge sulle Denominazioni di origine controllata, Giovanni fu il primo anche a registrarsi, con un gesto che fu considerato folle: collocò uno scrittoio all’ingresso della cantina e, promettendo un compenso doppio rispetto alla concorrenza relativamente alle uve conferite, convinse decine di contadini a firmare l’iscrizione dei vigneti. Continuò poi a lavorare alla stesura del disciplinare e all’ottenimento del riconoscimento della Denominazione d’origine per il Primitivo di Manduria, conseguito nel 1974. Quest’intuizione, finalizzata a dare un’identità commerciale al Primitivo in bottiglia, è stata senza alcun dubbio la prima e la più importante scelta strategica compiuta da Soloperto.
Promuoviamo i vitigni autoctoni
Con il tempo la cantina si è ingrandita, fino a raggiungere le attuali dimensioni, e oggi, guidata dai figli di Giovanni, Sabrina ed Ernesto, produce circa un milione di bottiglie all’anno. «Abbiamo dato seguito al lavoro di nostro padre – racconta Sabrina Soloperto – mantenendo intatta la filosofia aziendale, volta a una qualità costante e crescente, e senza mai allontanarci dalla tradizione territoriale e produttiva. Una costanza, questa, premiata da tecnici, operatori e consumatori finali. La nostra cantina è nata e cresciuta a Manduria (TA), in quest’arco di Puglia che si affaccia sul Mar Ionio: la terra del Primitivo e delle vigne ad alberello, che disegnano il paesaggio, una zona le cui potenzialità erano già state presagite dai nostri nonni, che fondarono l’azienda nei primi decenni del secolo scorso. Oggi il Primitivo è sempre la nostra principale risorsa, affiancato però dai vini della tradizione pugliese, quali il Negroamaro, e da alcuni vitigni a bacca bianca delle colline murgesi, che compongono le Doc Locorotondo e Martina Franca». Il lavoro dei fratelli Soloperto, infatti, è attualmente concentrato sulla promozione dei vitigni autoctoni di Puglia, un patrimonio ampelografico ricco di varietà e storia. «Siamo attenti alle esigenze dei consumatori e offriamo loro sia vini semplici e di pronta beva sia vini più complessi e strutturati, adatti anche all’invecchiamento».
Vuoi continuare a leggere?
Se sei GIA’ abbonato accedi all’area riservata
Se NON sei abbonato vai alla pagina degli abbonamenti