Era il 1949 quando Giuliano Bortolomiol, giovane diplomato alla scuola enologica di Conegliano (TV), decideva di fondare l’azienda spumantistica di famiglia a Valdobbiadene, nel cuore della denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. Egli fu il primo in assoluto a sperimentare e mettere a punto il Prosecco nello stile Brut, con la volontà di esaltare le caratteristiche del terroir di Valdobbiadene e dell’annata e di far conoscere questo vino a livello internazionale. Dando vita e voce a quelle che attualmente sono le istituzioni che controllano e tutelano il territorio, Giuliano seppe esaltare la storia dell’area, ma anche l’anima cosmopolita del Prosecco, tanto da imporlo come protagonista della movida milanese dell’epoca. Oggi a tramandarne l’eredità sono le figlie Maria Elena, Elvira, Luisa e Giuliana, in prima linea, in azienda, insieme alla madre Ottavia. «Nostro padre? È stato un uomo rivoluzionario e appassionato, un pioniere coraggioso», raccontano.
Come ha inizio la sua avventura nel mondo enoico?
La nostra è una tradizione di famiglia, che si tramanda dal 1760, quando l’avo Bartolomeo iniziò a coltivare in quest’area i suoi vigneti. Nell’immediato Dopoguerra, la vista dei filari abbandonati portò nostro padre a maturare la consapevolezza di avere una missione: promuovere la rinascita dei vigneti e, soprattutto, la valorizzazione del Prosecco prodotto a Valdobbiadene, migliorandone la qualità e aumentando la sua conoscenza anche oltreconfine, sui mercati esteri, dove lo spumante Brut si adattava al meglio. In famiglia era burbero e rigido, ma sempre presente e attento. Ci ha incoraggiato e motivato a divenire intraprendenti e curiose verso nuove esperienze.
Cosa lo appassionava e lo interessava maggiormente?
Il rapporto con le persone: creare rapporti solidi e duraturi in tutti gli ambiti, sia lavorativi che personali, era una sua prerogativa. La sete di conoscenza lo ha sempre portato a chiedere, curiosare e studiare in diversi campi, dall’agricoltura al commercio, passando anche per la ricerca. Un’altra sua grande passione era quella per i vini rossi importanti; aveva, infatti, il desiderio di inserire nella sua produzione anche un’etichetta di questa tipologia. Per coronare il suo sogno, gli abbiamo recentemente dedicato la prima annata del Segreto di Giuliano: 2.675 bottiglie provenienti da un vigneto in Toscana ai confini con la rinomata area del Brunello.
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