Maniva: attenti al mercato e sempre più efficienti

riempimento ManivaEra il 1998 quando, a Bagolino (BS), la famiglia Foglio decideva di fondare Maniva SpA, alle pendici del monte omonimo, dal cui cuore sgorga un’acqua leggera e dal pH alcalino pari a 8. Negli anni la crescita di quella che inizialmente era una piccola realtà imprenditoriale connotata localmente è stata graduale e continua, fino a consolidare Maniva all’interno del mercato nazionale del beverage. Ad oggi, infatti, con un organico di 60 dipendenti dislocati nei suoi due stabilimenti, 170 milioni di bottiglie prodotte all’anno e più di 18 milioni di euro di fatturato, Maniva SpA rientra tra i protagonisti nel panorama dei gruppi a capitale completamente italiano fornitori di acque minerali e bibite. L’imbottigliamento di acque minerali avviene, nello specifico, in bottiglie in PET (50, 100, 150 e 200 cl) e in vetro (37,5, 50, 75 e 100 cl). L’unità produttiva di Bagolino conta circa 7.000 mq, dei quali 3.000 risultano occupati dall’area dedicata a tre linee di imbottigliamento (due per il PET e una per il vetro a rendere); la superficie residua è destinata a deposito e magazzino, mentre gli uffici amministrativi e commerciali, l’ufficio qualità e i servizi per il personale interno ed esterno sono ubicati in una palazzina adiacente all’area di produzione.

Fondamentale il monoblocco

Il processo che porta all’imbottigliamento dell’acqua minerale nelle bottiglie di plastica ha inizio dal soffiaggio di preforme in PET; in seguito, alla velocità di 27.000 bottiglie/ora, saranno riempite, tappate, etichettate, impacchettate, impilate e spedite, pronte per il consumo.

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