Tasca d’Almerita: il futuro si scrive pensando all’ambiente

Alberto, Lucio e Giuseppe Tasca d'Almerita
Alberto, Lucio e Giuseppe Tasca d’Almerita

Otto generazioni dedicate ad assecondare il sapere e il volere della natura: in Tasca d’Almerita sono racchiuse le vite e i sogni di tante persone, che, passandosi il testimone, hanno portato avanti un’azienda nata nel 1830 con l’acquisto della tenuta Regaleali, nelle campagne di Sclafani Bagni (PA), al centro della Sicilia, e oggi, attraverso una continua sperimentazione e non perdendo mai di vista la tradizione e l’essenza che appartiene alle vere imprese agricole, è divenuta un vero e proprio modello di sostenibilità. Questo luogo, al confine tra la provincia di Palermo e quella di Caltanissetta, può essere definito come un laboratorio a cielo aperto della viticoltura. I 550 ettari di proprietà sono immersi in un microclima ideale, con una forte escursione termica tra il giorno e la notte, un’altitudine che varia dai 400 ai 750 metri e diverse tipologie di suolo. In campo vengono utilizzate le tecniche e le conoscenze disponibili per evitare di arrecare danno al terreno, alle piante, all’ambiente e alle future generazioni; si sceglie, così, di non utilizzare agenti chimici o scorciatoie che possano risultare dannose e vengono privilegiati il lavoro manuale, i metodi di difesa dell’agricoltura integrata e le tecniche agronomiche preventive.

Una scelta ben precisa
Tasca d’Almerita, nel novembre 2017, ha ricevuto l’encomio nella categoria di Green Company of the Year attribuito da The Drinks Business Green Awards, un programma internazionale nato per sensibilizzare i consumatori sui temi green nell’ambito del commercio di bevande e che premia tutti coloro che intraprendono la strada della sostenibilità e delle iniziative ambientali.

Sviluppo rispettoso, equo ed efficace

Vanessa Dioguardi
Vanessa Dioguardi

«La nostra agricoltura si è sempre basata su principi di sostenibilità – racconta Vanessa Dioguardi, Sustainability Project Manager di Tasca d’Almerita –. In questo siamo affiancati da un esercito di uomini e donne orgoglioso del proprio lavoro, pronto a tutto pur di assecondare la natura e non comprometterla. Per noi è importante essere attenti e precisi, misurando l’impatto di ogni azione che compiamo, poiché siamo consapevoli che il futuro si scrive pensando all’ambiente, in un’ottica di innovazione e di sistema». È così che, a partire dal 2010, Tasca d’Almerita abbraccia il protocollo di sostenibilità SOStain/VIVA, programma regionale per la vitivinicoltura green, volontario e proattivo, che, di pari passo con la ricerca scientifica, è finalizzato a un miglioramento pianificato e progressivo, volto a ridurre l’impatto delle attività aziendali sulle risorse del territorio. Nato per contestualizzare l’esigenza di sostenibilità della Sicilia, SOStain/VIVA è un programma ‘dei produttori per i produttori’: completamente trasparente, è pensato e sviluppato come un contenitore di iniziative di sostenibilità da promuovere e proporre alle aziende associate. «Questo è un percorso che mira ad arricchire e valorizzare tutto ciò che vive intorno al sistema produttivo, come la terra, il paesaggio, la flora e la fauna, chi lavora e, infine, chi consuma il vino, con l’obiettivo di perseguire uno sviluppo rispettoso della natura, socialmente equo ed economicamente efficace».

Uno strumento di misura quantitativo

Ciò che distingue SOStain/VIVA da altri tipi di certificazione, spiega Dioguardi, è l’acquisizione della consapevolezza che gli impatti delle attività agricole vanno oltre i confini dei campi che si coltivano, poiché riguardano anche il benessere dei lavoratori e la salute dei consumatori, il coinvolgimento delle comunità locali, la valorizzazione del territorio circostante e la conservazione delle risorse naturali. Per questa ragione, il programma offre uno strumento di misura quantitativo, per poter suggerire, a chi conduce l’azienda, le azioni necessarie a migliorare continuamente, includendo, tra i propri requisiti, diversi aspetti: dalla gestione della sostanza organica del suolo alla sua erosione o compattamento, dalla modalità di reclutamento dei lavoratori alle ricadute economiche che l’attività ha sul territorio, dal contenimento del peso della bottiglia all’impiego di energie rinnovabili, dalla biodiversità delle specie animali e vegetali fino alla protezione del paesaggio. Indicatori scientifici, misurabili e verificabili, dunque, e rigorosi requisiti minimi tra i quali rientra anche il calcolo degli indicatori VIVA – il programma di sostenibilità promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare -, rispettando i quali, nel 2017, Tasca d’Almerita ha ottenuto la certificazione SOStain/VIVA.Vigneti Tasca d'Almerita

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