P.E. LABELLERS: dal progetto alla produzione della macchina, sostenuti da una continua ricerca.
Dinamica, internazionale e con una predisposizione particolare per l’innovazione tecnologica. Da oltre quarant’anni P.E. LABELLERS, fondata nel 1974 e guidata ancora oggi da Bruno Negri e Mario Ballarotti nella sede principale di Porto Mantovano (MN), è un’eccellenza made in Italy che si è affermata nel tempo fino a diventare protagonista, a livello mondiale, nel campo della produzione di macchine etichettatrici automatiche. Con un fatturato di 60 milioni di € e una strategia di suddivisione della produzione che contiene stabilimenti dedicati alle varie lavorazioni, oggi è l’unica azienda italiana in grado di completare la filiera produttiva delle proprie macchine etichettatrici, dalla materia prima alla macchina finita.
«P.E. LABELLERS – spiega Luca Carollo, Sales Manager – è in grado di soddisfare al meglio le richieste di diversi mercati garantendo soluzioni personalizzate in base alle esigenze del cliente grazie a una struttura che comprende differenti divisioni: dall’ufficio Ricerca e Sviluppo, alla torneria per la produzione di pezzi con controllo qualità; dalla carpenteria pesante per la lavorazione dell’acciaio alla produzione di attrezzature varie fino alle specializzazioni per i differenti tipi di etichettaggio. Per finire con un efficace servizio di assistenza post vendita».
Soluzioni per ogni settore
«Rispetto al beverage – prosegue Carollo – progettiamo e costruiamo macchine dedicate per ciascun campo di applicazione (acque, vino, birra e bevande) in modo differente. Per fare un esempio, abbiamo una diversità enorme tra macchine riservate al settore acqua rispetto al settore vino». Quelle per il settore acqua sono ideate per alte velocità e concentrate su performance elevate di produttività con limitate capacità di cambio formato, in quanto chi di solito produce acqua o beverage, in generale, non si trova a lavorare 50-100 tipologie di configurazioni formati differenti.
Le etichettatrici per il mondo vino, invece, sono macchine molto più flessibili. Puntano ad avere cambi formato veloci, automatici, garantendo al cliente di lavorare l’intero portafoglio prodotti senza perdite di tempo nei cambi formato. In questo modo, consentono una maggiore produzione della macchina gestita da un unico operatore che può anche lavorare su altri apparecchi della linea.
Le richieste del mercato
«Tre sono le principali caratteristiche che solitamente ci vengono richieste dal settore beverage – precisa Carollo – : qualità e robustezza dei materiali utilizzati in macchina; efficienza delle performance della stessa e la flessibilità di utilizzo materiali, come etichette o bottiglie di costi competitivi». Sono proprio queste le linee guida che P.E. LABELLERS adotta per progettare e produrre le sue macchine roll-feed e Adhesleeve. Modelli dotati di una struttura diversa dal resto della famiglia macchine P.E., che infatti hanno sistemi di giunzione etichette automatici come standard – per aumentare le performance – e sono in grado di lavorare spessori etichette e grammatura bottiglie ridotti, anche a velocità elevate. «Per fare un esempio pratico: la macchina Adhesleeve riesce a lavorare etichette con spessori di 19 micron – quando i competitors sono fermi a 35 micron – e a livello di bottiglie, riusciamo a lavorare bottiglie di 500 ml a 8,5 gr di peso a velocità di 50.000 bph. Tutto questo sia in paesi remoti come le Filippine che in realtà industrializzate come gli Usa».
Il mercato principale
«Oggi sicuramente, per il settore beverage – ci spiega Carollo – il mercato più interessante in merito a richieste, velocità e performance è l’Asia-Pacifico. Se infatti il Centro America è famoso per produrre formati da 2,5 o 3 lt come standard a velocità di 20-25.000 bph, l’Asia è conosciuta per lavorare formati molto più piccoli da 250 ml, 500 ml a velocità elevate che raggiungono fino a 80.000 bph, utilizzando materiali poco costosi e quindi di difficile applicazione».
Innovazione e novità di prodotto
L’innovazione rappresenta sicuramente la chiave del successo di P.E. LABELLERS. «Per noi essere leader, e non follower, è il must per la crescita nei mercati. Sono nove gli ingegneri dedicati che in maniera orizzontale apportano innovazioni e nuove soluzioni in tutti i reparti produttivi nei quali è suddivisa l’azienda, che introduce così nuove soluzioni nel mercato, con una media di 3 brevetti mondiali l’anno». Tra le ultime si possono citare: etichettatrice rotativa e sleever integrati in stessa macchina; pinze cambio formato universali – progettate in P.E. – che non richiedono regolazioni; gruppo autoadesivo 140 mt/min con giuntatore automatico (vincitore del premio “Innovation Challenge 2015”); sistemi applicazioni etichette in metallo per profumi o prodotti di alta gamma; gruppo roll-fed completamente servo motorizzato.
Service e consulenza di valore
«Una crescita industriale non può essere considerata tale se in parallelo non si effettuano investimenti nel reparto Assistenza – conclude Carollo -. Sia per l’ingente crescita di produzione che per le esigenze sempre maggiori dei clienti è strategico quindi ed estremamente importante diversificarsi nell’erogazione del servizio “service e consulenza”».
P.E. LABELLERS nel 2016 ha iniziato due grandi progetti per il settore mercato domestico e clienti multinazionali. Oltre ad aver aumentato il numero di Field Service Engineers in cantiere e coordinatori interventi in ufficio, ha deciso di garantire ai suoi clienti italiani e alle partnership in multinazionali visite gratuite di tecnici senior che effettuano supervisioni su macchine P.E. controllandone lo stato, operando manutenzioni di routine e prestando le loro esperienze al servizio dei nostri clienti.