Giovanni Zucchi è stato riconfermato ai vertici di ASSITOL, l’Associazione Italiana dell’industria olearia. Una scelta di continuità che ha caratterizzato anche le nomine dei responsabili dei Gruppi, con la riconferma dei presidenti uscenti. Nella parte oli, il Gruppo oliva ha rinnovato la fiducia ad Angelo Cremonini (Olitalia), il sansa ha confermato Michele Martucci (Saio), mentre Enrico Zavaglia (Cereal Docks) presiederà per altri due anni il Gruppo semi. Anche gli oli tecnici ed i condimenti spalmabili sono nel segno della continuità, rispettivamente con Marcello Del Ferraro (Ital Green Oil) e Giuseppe Allocca (Vallèe). Infine, Palmino Poli è stato riconfermato presidente del Gruppo semilavorati della panificazione e pasticceria, come pure Thomas Lesaffre (Lesaffre Italia) ai vertici del Gruppo Lieviti da zucchero.
Arrivano alla vicepresidenza dell’Associazione Mario Rocchi (Oleificio Rocchi), Giovanni Sacripante (Deoleo), Alessandro Vitiello (BUNGE), mentre si conferma Carlo Tampieri (Tampieri). Leonardo Colavita, storico presidente di ASSITOL, entra nel Direttivo come Past President, insieme a Stefano Rinaldi (Salov) e Valentina Sabatini (Costa d’Oro).
Cambia invece la direzione generale, che passa, dopo dieci anni, da Claudio Ranzani, ad Andrea Carrassi. Laureato in Giurisprudenza, 37 anni, romano, buona parte della sua carriera si è svolta in ASSITOL. Ranzani continuerà però a collaborare con l’associazione, nel ruolo di Delegato alla Presidenza.
«Abbiamo cercato di innovare nel segno della continuità – ha osservato il numero uno dell’industria olearia – consapevoli che l’agroalimentare rappresenta uno dei settori più importanti e promettenti dell’industria italiana, con potenzialità di crescita ancora tutte da esplorare. Il settore oleario vuole fare la sua parte: molto abbiamo fatto, ma tanto, tantissimo resta da fare, per consentire alle aziende di agguantare la ripresa e colmare il ritardo rispetto ai nostri competitors, sempre più agguerriti».
L’associazione ha sottolineato la leadership mondiale delle imprese italiane nella produzione di olio d’oliva confezionato, che, grazie all’export, porta nella nostra bilancia dei pagamenti 1,25 miliardi all’anno. «Se l’olio d’oliva oggi è conosciuto in tutto il mondo – ha ribadito il presidente Zucchi -, lo si deve all’impegno nell’export delle nostre aziende».
ASSITOL ha più anime al suo interno e che vanno dagli oli da condimento, ai lieviti da zucchero e ai semilavorati per pane e pasticceria passando per i biocombustibili. E proprio alle agroenergie, l’associazione guarda con grande attenzione. In questo ambito le imprese ASSITOL hanno conquistato risultati importanti, con una potenza installata di 750 MW sul territorio nazionale, grazie all’impiego di oli vegetali. «Anche sulle rinnovabili, è necessario un quadro normativo chiaro – ha affermato il presidente degli industriali – diventa impossibile, altrimenti, programmare investimenti consistenti». Zucchi ha anche sottolineato il lavoro congiunto di agricoltura e industria per la firma dell’accordo di filiera e la definizione del primo, vero Piano Olivicolo Nazionale. «Il nostro impegno ha consentito di rilanciare la collaborazione tra tutte le componenti del settore, avviando la riflessione su temi complessi come i pesticidi e i controlli, e lavorando alla costituzione dell’Organizzazione Interprofessionale».