È dagli anni ’80 che Castello di Meleto lavora per la valorizzazione e il rispetto del territorio chiantigiano. Ha espiantato le viti qualitativamente meno pregiate e reimpiantato in aree maggiormente vocate, con particolare attenzione ai vitigni autoctoni quali la malvasia, il canaiolo e il colorino, tradizionalmente utilizzati assieme al sangiovese per ottenere il Chianti Classico. Questo lavoro ha portato oggi a produrre Camboi, un vino IGT composto al 100% da malvasia nera del Chianti. Castello di Meleto ha avviato un progetto di agricoltura integrata che consiste, in particolare, nell’effettuare i trattamenti solo in caso di emergenza fitopatologica e nel monitorare i principali fitofagi della vite per combatterli senza però intaccare insetti utili e indispensabili alla vita del vigneto. Zonazione e parcellizzazione, accompagnate alla bassa resa di produzione per ettaro, assicurano costanza e consistenza qualitativa dei vini. L’azienda è, inoltre, in attesa di ricevere il Certificato di Agriqualità, come garanzia ulteriore per il consumatore sulla qualità dei prodotti e la salvaguardia dell’ambiente.
Sul fronte dei consumi di energia, Castello di Meleto si è dotato di un impianto fotovoltaico autonomo di circa 500 mq posto sui tetti della cantina. L’impianto è in grado di soddisfare l’intero fabbisogno della cantina e di tutti gli uffici aziendali, oltre a consentire un risparmio di emissioni di CO2 di circa 38 tonnellate e una produzione di energia pulita pari a 72.000 kWh/anno. Per coprire completamente il fabbisogno energetico con fonti rinnovabili, l’azienda si doterà di una pompa di calore alimentata dall’impianto fotovoltaico, capace di produrre acqua a 45°C sufficiente per tutte le operazioni di cantina e per il riscaldamento dei locali adibiti ad uffici. Infine, l’introduzione del tappo a vite per un’intera linea di vini (Rosato, Borgaio e Vementino) permette di garantire ottime prestazioni a livello di sostenibilità e riciclabilità.