Alla storica collaborazione con l’ente CREA di Conegliano, si affianca quest’anno quella con Arpav, in particolare con la direzione regionale del servizio meteorologico di Teolo. Con questo ente è partita una significativa collaborazione che ha permesso di meglio qualificare i rischi connessi all’utilizzo dei fitofarmaci, evidenziati nel Protocollo Viticolo in una tabella creata appositamente.
“Da parte dell’Arpav è stato fornito un supporto tecnico operativo per la valutazione dell’impatto delle sostanze impiegate in viticoltura finalizzata alla protezione/salvaguardia della salute umana utilizzando parametri ecotossicologici delle sostanze stesse con la possibilità di scegliere quindi quelle a minor impatto», dichiara Susanna Lessi, referente per i fitosanitari di ARPAV.
Le novità di carattere tecnico sono, invece, frutto di valutazioni interne alla commissione che redige il Protocollo Viticolo. Fra i principali aggiornamenti di certo va citata l’esclusione di tutte le formulazioni contenenti, oltre ai già noti prodotti a base di Mancozeb, Folpet, Dithianon, Proquinazid, Mepanipirym, Valifenalate ed Amisulbron, anche quelli in cui siano presenti in qualsiasi concentrazione Tebuconazolo, Miclobutanil, Ciproconazolo, Penconazolo, Flauzinam, Etofenprox, Fluopyram. Tale scelta è dettata da una classificazione tossicologica ritenuta impattante per la salute umana e per l’ambiente.
Il documento è stato completato quest’anno anche con le schede agronomiche sulla gestione del suolo, sul diserbo e non diserbo, sulla gestione della chioma e sulla concimazione minerale della vite.
Il Protocollo Viticolo è sempre più apprezzato e consolidato tra le amministrazioni comunali, le quali ritengono ancor più opportuno adottare questo strumento nell’anno in cui questo territorio è stato scelto come Città Europea del Vino 2016. Il Presidente Innocente Nardi conclude: «Siamo orgogliosi che il nostro impegno nel fornire le linee guida per una pratica integrata della gestione sostenibile della viticultura attraverso il Protocollo Viticolo sia ormai condiviso e supportato dalla comunità locale, intesa in enti, organizzazioni e associazioni nonché dai Sindaci dei Comuni coinvolti. Stiamo lavorando come una vera squadra verso l’obiettivo comune del riconoscimento di Conegliano Valdobbiadene come Patrimonio UNESCO».