Packaging e finanza, un’alleanza per la crescita

Sviluppo e crescita all’estero: sono questi i due obiettivi che molte aziende italiane di medie dimensioni stanno perseguendo da anni con determinazione per raggiungere elevati livelli di competenza e cogliere i vantaggi offerti dalla globalizzazione. Il tema è stato affrontato durante l’incontro “L’industria della meccanica e il packaging. Gli strumenti finanziari per la crescita” organizzato da GE Capital.

Quello dei macchinari per il packaging è uno dei settori di eccellenza dell’industria italiana, con ottime prospettive di crescita sui mercati esteri. «Secondo le nostre analisi – commenta Nicola Anzivino, partner di Pwc – il mercato dei macchinari per il packaging a livello globale nel 2015 ha raggiunto un valore di 39 miliari di dollari con prospettive di crescita al 2020 di oltre il 5% annuo. L’Italia fattura, secondo le ultime stime, più di 6 miliardi di dollari, fatturato realizzato per oltre l’80% verso l’estero con ottimi tassi di crescita negli ultimi anni».

foto 6«La nostra mission – evidenzia Paolo Braghieri, CEO di GE Capital – è quella di offrire alle medie aziende una piattaforma di servizi specializzati alternativi ai tradizionali finanziamenti bancari per affiancare le imprese nelle fasi di crescita e cambiamento aziendale. La finanza strutturata si presta ad essere un valido strumento a sostegno delle necessità legate a processi di acquisizioni partecipando così alla strutturazione di finanziamenti per trasferimenti di proprietà, piani di crescita e di riorganizzazione aziendale. Nel corso del 2015 GE Capital ha effettuato interventi di finanza strutturata collaborando con i più prestigiosi fondi di private equity nazionali e internazionali come il Fondo IGI Sgr».

Nicola Anzivino conclude: «Nel medio periodo ci attendiamo una polarizzazione delle performance economico-finanziarie delle aziende italiane: da una parte, quelle che hanno saputo investire in ricerca, sviluppo e innovazione e finanziariamente forti che continueranno ad accrescere fatturato e margini; dall’altra parte, quelle più piccole che soffriranno la competizione globale e avranno minori capacità di investire per svilupparsi».

L’analisi di Pwc evidenzia una crescente attività di M&A lungo tre principali direttive:

  • il consolidamento domestico;
  • l’allargamento portafoglio prodotti;
  • l’internazionalizzazione produttiva e commerciale.

Per il triennio 2016-2018 è attesa un’ulteriore intensificazione delle operazioni di natura straordinaria per le aziende italiane, in un contesto globale con ottime prospettive di crescita e al contempo sempre più competitivo dove solo operatori di dimensioni significative potranno sfruttare economie di scala e di scopo globali.