Una produzione limitata riservata alle vendemmie migliori: 100 jeroboam di forma quadrata per celebrare una delle figure più lungimiranti della Langa del vino.
La storia della denominazione Barolo ha radici profonde, colte, centenarie; e deve molta della sua fortuna a grandi personalità che, all’amore sconfinato per la terra di Langa e per i suoi prodotti, hanno saputo accostare una proficua lungimiranza commerciale e un notevole spirito imprenditoriale. La capacità di riconoscere la “buona terra”, quella più pregiata, quella che produce i frutti migliori, in qualche caso fortunato si è accompagnata a doti non comuni di anticipazione di modelli futuri di distribuzione: e questo è esattamente ciò che è accaduto al fondatore della tenuta vinicola Costa di Bussia, monfortina, grande produttrice di vini a base nebbiolo fin dal 1874.
Luigi Arnulfo è uno degli esempi più rappresentativi di questi uomini di Langa: farmacista per professione (tratto che accomuna molti produttori vinicoli storici), tra i primi seppe riconoscere il valore degli appezzamenti che oggi chiamiamo cru; nel 1874 acquisì le proprietà che compongono la cantina Costa di Bussia, creando un’azienda agricola che conta 11 ettari di vigneti nelle zone più pregiate del comune di Monforte d’Alba. A partire dai terreni, il passo verso la scelta di selezionare le uve migliori per vinificarle separatamente fu breve: una selezione dichiarata fin dalle prime produzioni, per le quali Luigi Arnulfo, tra i primi in Langa, indicò la menzione geografica Bussia in etichetta. Anche sul fronte della commercializzazione gli ultimi anni del XIX secolo furono un periodo importante per la cantina Costa di Bussia: la prima partita di bottiglie di Barolo Costa di Bussia spedita verso gli Stati Uniti, in California, portò in etichetta l’annata 1883.
Per la prima volta l’esportazione del vino Barolo non avvenne utilizzando i fusti tipici dell’epoca, ma un contenitore di forma quadrata di circa un gallone di capacità, studiato appositamente per rendere più efficiente il trasporto e ottimizzare gli spazi (gli spigoli della bottiglia quadrata rendevano più stabile il carico e, incastrandosi perfettamente tra di loro, riducevano al minimo gli sprechi di spazio).
In omaggio a Luigi Arnulfo, e in uscita nella primavera 2016, la cantina Costa di Bussia ripropone la bottiglia quadrata del fondatore, prodotta in 100 esemplari e dedicata a un grande Barolo aziendale: il Barolo DOCG Riserva Luigi Arnulfo, annata 2010. Formato quadrato, capienza pari a quella di un doppio magnum da 3 litri. Il jeroboam viene prodotto esclusivamente nelle annate migliori; è possibile acquistarlo dal mese di marzo 2016 in cantina o nel wine shop del Museo Storico Luigi Arnulfo.