Si è appena conclusa la seconda parte del progetto nato nel 2014 che ha come obiettivo quello di tracciare il profilo ambientale della Vernaccia di San Gimignano misurando il Carbon Footprint, ovvero la quantità di gas serra emessi direttamente o indirettamente in atmosfera nel corso dei processi dell’intera filiera produttiva, dalla gestione del vigneto alla vinificazione in cantina, fino all’imbottigliamento. E il risultato conferma e migliora quello della prima fase: l’impronta carbonica per una bottiglia da 750 ml di Vernaccia di San Gimignano, rilevata a partire dalle analisi di otto aziende campione (quattro nel 2014 e quattro nel 2015), risulta pari a 0,80 kg CO2 eq, ben al di sotto della media nazionale che per i vini bianchi è pari a 1.31 kg CO2 eq.
Il Consorzio della Denominazione San Gimignano ha intrapreso nel 2014 questo percorso di valorizzazione ambientale incaricando Indaco2, spin-off dell’Università di Siena, di effettuare lo studio della Carbon Footprint della Vernaccia di San Gimignano per fotografare lo stato dell’arte attuale, primo passo da cui partire per ridurre al minimo le emissioni di CO2 eq.
Non solo il risultato è stato molto confortante, lo studio ha anche fornito in dettaglio le emissioni dei singoli processi, rendendo quindi più agevoli gli interventi migliorativi: le fasi di lavorazione in vigna attualmente determinano il 29% dell’impatto ambientale della produzione di Vernaccia di San Gimignano, quelle di cantina il 18% e quelle del confezionamento del prodotto il 53%.
Sulla base dei risultati ottenuti, il Consorzio della Denominazione San Gimignano intende ora coinvolgere tutti i produttori di Vernaccia di San Gimignano in un percorso di valorizzazione ambientale delle produzioni vinicole locali. Che significa da parte del Consorzio promuovere e sostenere buone pratiche di conduzione aziendale per la mitigazione delle emissioni generate, pratiche che riguardano una serie di aspetti che vanno dall’organizzazione della filiera all’uso di combustibili e macchinari, dalle tipologie e quantità di fertilizzanti e fitofarmaci alla domanda di energia elettrica, alla produzione di energia rinnovabile, all’uso di acqua e di materiali per il confezionamento del prodotto finito.
L’attuazione di queste pratiche, insieme con la valorizzazione degli ecosistemi presenti nelle aziende del territorio, sono la condizione per raggiungere un ambizioso obiettivo che il Consorzio della Denominazione si è dato per il 2016, anno del cinquantenario della D.O.: una Vernaccia di San Gimignano “carbon neutral”, ovvero ottenuta con una produzione in cui le emissioni generate siano completamente compensate all’interno delle aziende produttrici