La spumantiera che nasce dall’etichetta

Il secondo evento Rafcycle, svoltosi lo scorso 9 ottobre nell’incantevole cornice di villa Foscaini di Stra, ha confermato il grande successo dell’iniziativa ideata per il prestigioso mondo delle cantine. Le menti del progetto sono UPM Raflatac, uno dei maggiori produttori mondiali di materiali autoadesivi, e L.C.I., azienda italiana specializzata nelle carte da macero.

LA SPUMANTIERALa cena di gala, cui hanno partecipato le aziende partner di L.C.I. specializzate nel recupero delle carte da macero, alcuni dei più importanti marchi del settore vitivinicolo italiano e prestigiosi marchi del settore come Guala Closures, Sacmi Labelling e Brevetti WAF, è stata l’occasione per fare il punto della situazione sul programma partito in Italia 4 anni fa. Il progetto RafCycle ha lo scopo di recuperare e valorizzare tutti gli scarti della filiera dell’etichetta autoadesiva, dalla trasformazione al fine vita. In particolare, il progetto offre la possibilità di recuperare i supporti in carta siliconata, sottraendoli alla discarica, per riciclarli in nuova carta prodotta dalle cartiere UPM.

«Sebbene sia aperto a tutti i settori industriali – afferma Flavio Aragozzini, direttore vendite di UPM Raflatac – è proprio nel mondo del vino che RafCycle ha riscontrato il maggiore interesse. I numeri che emergono dal programma di recupero e riciclo delle glassine di scarto sono per noi fonte di immensa soddisfazione. I volumi di glassine raccolti nei primi 2 trimestri del 2015 hanno superato le 1000 tonnellate, con una proiezione di triplicare i volumi raccolti nel 2014. Grazie a RafCycle, le aziende aderenti hanno contribuito a ridurre l’immissione in atmosfera di 1.5 milioni Kg di CO2. Al di là del beneficio ambientale, crediamo sia da valorizzare la capacità del nostro programma di unire gli interessi della filiera del vino e stimolare la nascita di nuovi progetti su queste tematiche».

Le aziende protagoniste

UPM Raflatac

È azienda protagonista a livello mondiale nella fornitura di soluzioni per l’etichettatura autoadesiva di alta qualità. RafCycle è il programma di UPM Raflatac per il recupero e valorizzazione degli scarti lungo la filiera dell’autoadesivo.

L.C.I.

Consociata di UPM Raflatac, è specializzata nel recupero delle carte da macero ed è il braccio operativo in Italia per il recupero delle glassine in carta o in PET.

Brevetti Waf

Azienda specializzata nella produzione di spumantiere e articoli promozionali per il mondo del vino.

Il nuovo progetto

All’attuale supporto cartaceo l’evoluzione della tecnologia sulle linee di imbottigliamento ha affiancato un nuovo liner plastico in PET, più prestazionale per l’etichettatura ad alta velocità. Il mercato ha quindi portato RafCycle a trovare una soluzione di riciclo specifica anche per questo rifiuto. Così, UPM Raflatac, di concerto con Brevetti WAF, ha spinto oltre il programma di recupero, creando dagli scarti un prodotto di grande appeal, nonché un articolo indispensabile nel mondo del vino. «Grazie alla sinergia tra le 3 aziende, Brevetti Waf, L.C.I. e UPM Raflatac – spiega Aragozzini – oggi anche i supporti siliconati in PET vengono recuperati e rilavorati per la produzione di eleganti spumantiere. Un grande esempio di economia circolare all’insegna della sostenibilità, dove il rifiuto prodotto dalle cantine viene recuperato e trasformato in un nuovo oggetto con un DNA 100% sostenibile, che le cantine possono utilizzare per la loro comunicazione».

Per la serata-evento, le 80 spumantiere prodotte hanno suscitato l’interesse di tutti i presenti.

«Il supporto PET – ci spiega Andrea Bertucci di Brevetti Waf – viene normalmente smaltito in discarica, ma può essere riciclato, riducendo l’impatto ambientale. L.C.I. consegna le bobine raccolte a un’azienda da noi incaricata, che si occupa della triturazione e successivamente della trafilatura delle scaglie stesse.

Nella fase di trafilatura si ottiene un nuovo granulo necessario per la fase successiva, cioè lo stampaggio con presse ad iniezione dove vengono prodotti normalmente secchielli e spumantiere. Con circa un kilogrammo di bobine di scarto in PET – afferma Bertucci – si ottiene un secchiello, che corrisponde a 1.500 bottiglie etichettate, considerando il fronte e il retro».

L’entusiasmo del settore

La serata è stata l’occasione per premiare le cantine con il certificato di RafCycle partner e per presentare in anteprima il progetto nato in partnership con Brevetti WAF.

Bruno Boscaini, responsabile attività produttive Masi Agricola
Bruno Boscaini, responsabile attività produttive Masi Agricola

Entusiaste le parole di Bruno Boscaini, responsabile delle attività produttivo-industriali di Masi Agricola, il cui marchio è legato all’eccellenza dell’Amarone: «Questo secondo evento di gala è la conferma di come RafCycle stia facendo bene per creare la giusta cultura del recupero della carta siliconata proveniente dalle etichette». Anche Desiderio Bortolin, noto per essere tra i produttori di eccellenza di Valdobbiadene DOCG, ha espresso parole di encomio: «La direzione è quella giusta, siamo nel mezzo di un passaggio culturale in cui c’è la consapevolezza che rispettare l’ambiente è una necessità più che un dovere. La creazione di questa spumantiera è un importante passo avanti che ci permette di pensare e agire sempre più in modo ecosostenibile».

Desiderio Bortolin della Bortolin Angelo Spumanti, direttore vendite di UPM Raflatac
Desiderio Bortolin della Bortolin Angelo Spumanti, direttore vendite di UPM Raflatac

«Legare il proprio brand a un progetto di sostenibilità come quello di RafCycle è una bellissima opportunità per essere sempre più green – afferma Katerina Marozava, Sustainability Specialist di Ruffino – e permette di mostrare al mercato quanto si creda veramente alla causa dell’ambiente durante la fase produttiva».

Katerina Marozava, Sustainability Specialist di Ruffino
Katerina Marozava, Sustainability Specialist di Ruffino

«ll riciclo della carta era già un eccezionale programma che ha ci ha trovato subito entusiasti, l’implementazione con il recupero del film è un’ulteriore opportunità che conferma il grande lavoro di UPM Raflatac». Queste le parole di Luca Cielo di Cielo e Terra, che produce il Freschello, il vino più venduto nella GDO.

Luca Cielo di Cielo e Terra
Luca Cielo di Cielo e Terra

«Stanno aumentando sempre di più le cantine vinicole aderenti al nostro progetto – racconta Marco Silvestri, General Manager di L.C.I. –  e i numeri sono raddoppiati. Tutti gli attori di questa filiera hanno un ruolo determinante. Ad oggi la direzione è quella giusta».

Marco Silvestri, General Manager di L.C.I.
Marco Silvestri, General Manager di L.C.I.

«La nostra partnership con UPM Raflatac prosegue in modo sempre più stretto, proficuo e dinamico, generando crescenti opportunità  sul mercato, nel segno della sostenibilità ambientale. Lo scambio di know how – prosegue Matteo Grioni, Mechanical Engineering di SACMI, specialista nella produzione di macchine automatiche per l’etichettaggio – permette un consolidamento che si traduce in un lavoro concreto, che sta riscuotendo un consenso crescente nel mondo del vino».

Andrea Bertucci di Brevetti Waf e Stefano Pistoni, Enduse Manager Beverage, Wine & Spirits EMEA di UPM Raflatac
Andrea Bertucci di Brevetti Waf e Stefano Pistoni, Enduse Manager Beverage, Wine & Spirits EMEA di UPM Raflatac

«Il packaging green – conclude Riccardo Migani, responsabile acquisti di Mondodelvino – è un messaggio che agevola lo sviluppo del brand in altri mercati, in cui l’attenzione all’ambiente conosce una storia più matura. Utilizzare etichette con carta proveniente da foreste certificate o proporre un secchiello con plastica proveniente dagli scarti è già prova di grande sensibilità, che noi vogliamo contribuire a diffondere quanto più possibile».