Olio di oliva per il Canada

Il Canada è importatore di olio di oliva destinato al consumo interno. Anche senza accordi bilaterali con l’Unione Europea, non ci sono barriere all’importazione. All’interno di un sistema di controlli delle importazioni moderno e ben organizzato, la normativa specifica per l’olio è relativamente scarsa rispetto agli altri alimenti e rimanda in parte agli standard International Oil Council. Attenzione viene dedicata alla prevenzione delle frodi.

shutterstock_88214842Il Canada, con una popolazione di 34 milioni di abitanti, importa circa 40.000 tonnellate di olio d’oliva e di sansa, tutte destinate al consumo interno, in assenza di produzione e riesportazione; tra i paesi extra-UE è il quarto importatore mondiale, preceduto da USA, Brasile e Giappone; la crescita di importazioni e consumi è iniziata significativamente dal 2009. L’Italia è il maggior esportatore sui mercati extra-UE, di poco superiore alla Spagna, con una previsione di 243.700 tonnellate nel 2014/2015 ed è il maggior esportatore in Canada.

Il sistema dei controlli e i requisiti per le importazioni in Canada

La Canada Border Services Agency (CBSA) è responsabile dell’ispezione iniziale degli alimenti importati. La Canadian Food Inspection Agency (CFIA), che fa capo al Minister of Health, stabilisce le politiche e le regole per le importazioni, che sono rese operative da CBSA presso i punti di entrata. Le tre autorità responsabili della sicurezza alimentare sono Health Canada (HC), la Public Health Agency of Canada (PHAC) e la CFIA. La legislazione alimentare si basa su una serie di Acts, che hanno la forza di leggi, e sulle associate Regulations, che contengono il dettaglio dei requisiti. La norma base è il Food and Drugs Act (FDA), con le relative Food and Drugs Regulations (FDR), che contengono le prescrizioni di etichettatura e gli standard per molte classi di alimenti, olio compreso. Un ampliamento è stato recentemente aggiunto con il Safe Food for Canadians Act (SFCA), che a sua volta contiene il Canada Agricultural Products (CAP) Act e il Consumer Packaging and Labeling Act, entrambi con le relative Regulations.

CFIA rende disponibile online una serie di servizi per gli importatori commerciali, tra cui l’Automated Import Reference System (AIRS), che fornisce informazioni sui requisiti per l’importazione degli alimenti. Per l’olio d’oliva il sistema riporta la denominazione e il codice doganale dei diversi tipi di olio ammessi all’importazione, che sono vergine, vergine ordinario, extravergine, d’oliva, d’oliva raffinato, d’oliva frazioni e miscele; soltanto per gli ultimi due tipi contiene il riferimento ai requisiti dello standard, mentre per gli altri si limita alla denominazione. CFIA e CBSA insieme gestiscono il National Import Service Centre, che processa i documenti e le richieste di importazione, coordina le ispezioni, ma fornisce anche informazioni agli interessati. Entrambe le Agenzie rendono disponibile una propria guida all’importazione degli alimenti. Un ruolo chiave ai fini degli adempimenti doganali, ma anche ai fini della garanzia sul rispetto delle prescrizioni e dei requisiti per i prodotti è assegnato all’importatore, che deve essere registrato e avere un Business Number (BN). L’importatore può a sua volta utilizzare i servizi di un broker doganale autorizzato, pur restando responsabile di tutti gli adempimenti connessi all’importazione.

Documenti, certificati e procedure di importazione

CBSA richiede:

  • il Cargo Control Document (CCD), usato dallo spedizioniere per comunicare con CBSA, accompagna tutti i movimenti della spedizione;
  • la fattura (Invoice), che riporta compratore, venditore, paese di origine, prezzo, descrizione dettagliata dei beni e quantità; va inoltre accompagnata dal Canada Customs Invoice (CCI);
  • il Canada Customs Coding Form (Form B3), che riporta nome e codice dell’importatore, descrizione dei beni, data di spedizione, trattamento tariffario o accordo commerciale, paese di origine, classificazione tariffaria, valore del dazio, calcolo del dazio dovuto;
  • per gli alimenti ogni altro permesso e/o certificato sanitario specificamente richiesto da CFIA o da altre agenzie governative, che intervengono direttamente per questi controlli;
  • il Certificato di Origine (Form A), a supporto delle dichiarazioni tariffarie fornite in B3, varia a seconda dei trattati commerciali con il paese esportatore.

Sono inoltre necessari la Dichiarazione doganale (Documento Amministrativo Unico DAU) di esportazione definitiva da UE e i Documenti di trasporto (bill of lading, packing list, insurance policy). Ogni carico importato può essere esaminato a valutazione di CBSA, con prelievo di campioni per l’analisi.

Secondo le Good Importing Practices for Food di CFIA, l’importatore ha la responsabilità di garantire che il fabbricante estero è in grado di produrre alimenti che rispondono alla normativa canadese. Deve quindi acquisire ogni informazione e certificazione utile, tra cui per ogni lotto spedito il Certificato di analisi adeguato allo standard di prodotto e il Certificato Sanitario o l’Autorizzazione Sanitaria dell’esportatore alla produzione e vendita. Per l’olio d’oliva, che gode la cattiva fama di essere soggetto ad adulterazione intenzionale, l’importatore deve inoltre sottoporre il prodotto ad analisi presso un Laboratorio Canadese autorizzato da CBSA o comunque accreditato. Gli imballaggi in legno devono essere fumigati secondo la normativa NIMP n°15.

L’etichetta
La CFIA mette a disposizione online una guida all’etichettatura degli alimenti (Industry Labelling Tool), che prescrive in generale:

  • etichetta in inglese e francese;
  • contenuto netto in unità metriche;
  • lista degli ingredienti, includendo gli allergeni alimentari;
  • termine di vita utile se la shelf life è pari o minore di 90 giorni e il prodotto è pre-imballato;
  • data di produzione se la shelf life è pari o minore di 90 giorni e il prodotto è confezionato presso il punto vendita;
  • codifica del lotto, che identifica stabilimento e giorno, mese, anno di produzione;
  • nome del prodotto;
  • nome e indirizzo del fabbricante esportatore o del distributore canadese, con l’annotazione “importato per”;
  • paese di origine;
  • tabella nutrizionale, secondo il formato canadese;
  • la dimensione dei caratteri è normata e varia in funzione delle superficie principale del contenitore;
  • i contenitori hanno capacità standardizzata.

Nella sezione del Tool che tratta specificamente grassi e oli viene soltanto fornita l’indicazione che il nome “sansa oil” non è accettato e va sostituito con “olive pomace oil” o “olive residual oil”.

Accordi commerciali e dazi

Il 26 settembre 2014 sono terminate le negoziazioni per il UE-Canada Comprehensive Economic and Trade Agreement (CETA), che entra ora nella fase della ratifica finale. Già ora, senza trattato, tutti gli oli d’oliva esportati in Canada, vergini e raffinati, ma non modificati chimicamente, non pagano dazio né accise al consumo, né sono soggetti ad altre limitazioni.

 

Lo standard dell’olio

Da FDR parte B.09.003 Olive oil o Sweet Oil:

  • è ottenuto dal frutto dell’albero dell’ulivo (Olea europaea L);
  • il contenuto % di acidi grassi risponde a valori definiti (per oleico, palmitico, linoleico, stearico, palmitoleico, linolenico, miristico);
  • contiene solo minime quantità di arachidico, beenico, gadoleico o lignocerico;
  • densità relativa, indice di rifrazione, numero di iodio, numero di saponificazione, acidità, acidità libera, perossidi, insaponificabile, indice di Bellier rispondono a valori definiti;
  • dà risultato negativo alla ricerca di olio semi-siccativo, di sansa d’oliva, di semi di cotone, di semi di the, di semi di sesamo;
  • può essere aggiunto di alfa-tocoferolo a compensare quello perso con la raffinazione, purché dichiarato in etichetta.
  • L’Industry Labelling Tool aggiunge prescrizioni ulteriori:
  • al prodotto denominato olio d’oliva non è consentita l’aggiunta di oli vegetali o di sansa d’oliva;
  • i tipi Vergine e Extra Vergine devono anche soddisfare i requisiti e le definizioni posti dall’International Oil Council; tra questi devono essere estratti a freddo, non devono contenere parti di oli raffinati e la distinzione è basata sull’acidità libera.

Lo standard dell’olio secondo International Olive Council

(COI/T.15/NC N°3/Rev. 9 2015): standard ed etichetta secondo le regole di COI sono obbligatori solo per i paesi membri, cui il Canada non appartiene, a differenza della UE. Per le esportazioni è comunque buona regola attenersi in ogni caso anche a tutti i requisiti COI di prodotto ed etichetta, quando questi non sono in contrasto con la normativa specifica del paese importatore.

Buone pratiche di importazione degli alimenti

CFIA pubblica una guida di Buone Pratiche di Importazione degli alimenti, indirizzata agli importatori, che è un sistema di gestione dell’attività; questo rientra nell’indirizzo di responsabilizzare l’importatore nel ruolo di garante di tutti gli adempimenti, compresi quelli sanitari e merceologici, fornendogli tutti i possibili strumenti. È bene che anche l’esportatore conosca questo aspetto dell’attività del suo corrispondente e lo agevoli in quanto interfaccia tra se stesso e l’autorità locale. La Guida può essere assunta inoltre come un buon sistema gestionale delle importazioni in ogni paese. Si articola in: controllo dei prodotti importati; attrezzature (celle frigorifere e macchine per la etichettatura); edifici e servizi; programmi di sanitizzazione e lotta agli infestanti; personale; trasporto e magazzinaggio; registrazioni; gestione delle lamentele e recalls. Specialmente interessante è la parte del controllo dei prodotti importati, che è organizzata in: informazioni e specifiche di ogni prodotto importato e di ogni consegna (contiene i metodi per la valutazione di fornitore, processi produttivi, composizione, standard, etichetta, additivi, quantità netta); azioni di ricevimento del carico; modi di codifica; gestione delle non conformità e azioni correttive, verifica mediante controlli ed analisi esterne.

 

Bibliografia

  • “World olive oil figures” International Olive Council, novembre 2014
  • “Canada FAIRS Country Report” USDA Foreign Agricultural Service, 24/12/2013
  • “Canadian Food Inspection Agency” sito web
  • “Canada Border Services Agency”, sito web
  • “Trade Canada” European Commission, sito web
  • “Canada Documenti export” Sportello informativo delle Camere di Commercio Italiane, sito web
  • “Canada Nota sul mercato dei prodotti alimentari 2013” Agenzia Italia
  • “Olio Canada” CCIAA Potenza