Olio di oliva per l’Egitto

L’Egitto è produttore di olive che vengono destinate al mercato delle olive da tavola; la produzione di olio è inferiore ai consumi interni. Tra Egitto ed UE è in vigore un accordo di libero scambio; è in atto un processo di ammodernamento delle regole e delle procedure di controllo delle importazioni.

oliovolterragustoMedAgri è una piattaforma fondata da FAO e EBRD (the European Bank for Reconstruction and Development) che fornisce informazioni sugli investimenti agroindustriali nella regione Southern and Eastern Mediterranean (SEMED). SEMED è una nuova regione per le operazioni della EBRD e copre quattro Paesi: Tunisia, Marocco, Giordania ed Egitto. Olive e olio d’oliva sono uno dei settori di intervento.

Nella regione MedAgri, l’Egitto è il maggior produttore ed esportatore di olive da tavola, Tunisia e Marocco sono rispettivamente il 5° e il 7° maggior produttore mondiale di olio d’oliva e il 3° e il 6° maggior esportatore mondiale di olio d’oliva. L’olio è esportato sfuso verso la Spagna e l’Italia dove viene poi lavorato e venduto con il marchio del trasformatore. I maggiori produttori ed esportatori mondiali di olio d’oliva sono Spagna, Italia e Grecia. La produzione di olio d’oliva in Egitto è bassa e inferiore ai consumi.

Il sistema dei controlli e i requisiti per le esportazioni in Egitto

L’ispezione e la certificazione delle importazioni di alimenti sono centralizzate dalla General Organization for Export and Import Control (GOEIC) del Ministry of Trade and Industry (MTI); GOEIC è l’agenzia che gestisce tutti i documenti doganali e rilascia il risultato finale delle ispezioni con il Certificato di Conformità. A questo fine GOEIC lavora in accordo con il Ministry of Agriculture and Land Reclamation (MALR) e con il Ministry of Health (MOH) che hanno autorità regolamentare in materia di ispezione e analisi degli alimenti importati. IL MOH, oltre a ispezionare le importazioni al porto di arrivo con GOEIC, prende i campioni e li analizza presso i suoi laboratori centrali pubblici di igiene. Il Regional Laboratory for Food and Feed di MALR ha il monitoraggio dei mangimi e dei loro ingredienti. La General Organization for Veterinary Services (GOVS) di MALR assicura la protezione dalle malattie esotiche e epizootiche, dai residui di medicinali e dai contaminanti ed emette le regole per l’import di animali e prodotti di origine animale. La Central Administration of Plant Quarantine (CAPQ) di MALR emette le regole per l’import di vegetali e prodotti di origine vegetale. Queste agenzie devono coordinarsi con l’Egyptian Customs Authority (ECA) e con GOEIC. Presso i maggiori porti sono stati creati dei moderni centri doganali, informatizzati con banche dati, che facilitano lo scambio tra dogane, agenzie d’ispezione, autorità portuali, linee marittime e spedizionieri.

Ogni prodotto importato deve essere conforme allo standard egiziano in vigore. La standardizzazione in Egitto è iniziata nel 1957 con la costituzione dell’Egyptian Organization for Standardization and Quality (EOS), che fa capo al MTI. Gli standard obbligatori, o Egyptian, si basano generalmente su quelli internazionali; in assenza di standard nazionale si adotta il corrispondente internazionale. Gli standard per l’olio d’oliva fanno capo all’International Olive Council (COI), cui l’Egitto aderisce dal 1964 ed è impegnato a rispettarne le decisioni. Per l’esportazione di olio in Egitto non è richiesta la registrazione dello stabilimento di produzione, né quella del prodotto. Un ruolo chiave è assegnato all’importatore, che deve essere registrato sul Registro degli Importatori di GOEIC ed essere di nazionalità egiziana. Gli esportatori che vogliono avvalersi della protezione del proprio marchio devono registrarlo con il MTI.

Documenti, certificati e procedure di importazione

Sono richiesti:

  • dichiarazione doganale (Documento Amministrativo Unico DAU) di esportazione definitiva da UE;
  • fattura export, vistata dalla Camera di Commercio;
  • documento EUR.1 o EUR-MED, che serve come giustificativo di origine; in alternativa a EUR.1: Certificato di Origine, vistato dalla Camera di Commercio;
  • documenti di trasporto (bill of lading, packing list, insurance policy).

Inoltre per ogni lotto spedito il Certificato di analisi adeguato allo standard di prodotto e il Certificato Sanitario o l’Autorizzazione Sanitaria dell’esportatore alla produzione e vendita. Non serve la legalizzazione consolare dei documenti, a meno che sia richiesta specificamente dal cliente.

Gli imballaggi in legno devono essere trattati ed etichettati secondo la norma ISPM-15 FAO.

La procedura di importazione inizia con l’assegnazione di incarico a uno spedizioniere, diverso da quello marittimo; la spedizione arriva al porto e si confrontano fattura e documenti di trasporto con i documenti della nave; si rilascia all’importatore un titolo di trasferimento; la spedizione è scaricata; si compila l’Importation Form, la spedizione viene registrata nel “N° 46 Book” e il prodotto è classificato ai fini del dazio. Seguono i controlli, che terminano con il Release Certificate.

12 giorni è il tempo stimato tra l’attracco in porto e la consegna per la destinazione finale. I porti principali sono Damietta, Alexandria, Port Said east e west, Sokhna (Suez).

L’etichetta
Lo standard di riferimento è l’Egyptian 1546/2011, integrato dallo standard COI per l’olio d’oliva e di sansa, febbraio 2015. Tutte le informazioni devono essere scritte in arabo, oltre che in lingua originale. Ogni discordanza può far respingere il prodotto. Sono richiesti:

  • nome e classificazione dell’olio;
  • contenuto netto con il sistema metrico;
  • nome e indirizzo del produttore, imbottigliatore, distributore, importatore, esportatore o venditore;
  • paese di origine, quando l’olio è processato in un secondo paese, in etichetta viene indicato quest’ultimo;
  • indicazioni d’origine: l’etichetta degli oli vergini d’oliva può riportare la provenienza (paese, regione o località) a condizione che la normativa del paese d’origine lo consenta  e l’olio origini, sia prodotto e confezionato esclusivamente nel luogo menzionato;
  • denominazioni d’origine: l’etichetta degli oli extra vergine d’oliva può riportare la denominazione d’origine (paese, regione, località) a condizione che questa sia riconosciuta dalla normativa del paese d’origine e l’olio origini, sia prodotto e confezionato esclusivamente nel luogo menzionato;
  • identificazione del lotto e dello stabilimento di produzione, in codice o in chiaro;
  • termine minimo di conservazione, mese e anno e istruzioni per la conservazione se questa incide sulla vita del prodotto;
  • marca o marchio commerciale. Sull’imballaggio secondario vanno indicati numero e tipo di contenitori per scatola o cartone.

I prodotti con shelf life di 6 mesi o più devono arrivare al porto con almeno 3 mesi residui di vita utile.

Accordi commerciali e dazi

L’EU – Egypt Association Agreement in vigore dal 2004 stabilisce un’area di libero scambio commerciale con l’eliminazione dei dazi sui prodotti industriali e concessioni significative sui prodotti agricoli. In aggiunta nel giugno 2010 è entrato in vigore un ulteriore accordo sui prodotti agricoli, agroindustriali e della pesca. Dal 2004 gli scambi bilaterali EU – Egitto sono più che raddoppiati e nel 2012 hanno raggiunto il valore più alto: dagli 11,5 miliardi di € del 2004 ai 23,8 miliardi di € del 2012. Nel giugno del 2013 sono iniziati i negoziati di un Deep and Comprehensive Free Trade Agreement (DCFTA). L’Egitto ha inoltre sottoscritto nel 2004 l’Agadir Agreement con Giordania, Marocco e Tunisia con l’obiettivo di rimuovere i dazi reciproci e armonizzare standard e procedure doganali. Tutti gli oli d’oliva esportati in Egitto, vergini e raffinati, ma non modificati chimicamente, non pagano dazio.

Lo standard dell’olio

(da COI/T.15/NC N°3/Rev 8: classificazione e definizione degli oli d’oliva; febbraio 2015).

Gli oli vergini d’oliva sono ottenuti dal frutto dell’albero dell’ulivo solo con mezzi meccanici o fisici in condizioni, specialmente di temperatura, tali da non alterarli e non sono stati sottoposti a trattamenti diversi dal lavaggio, decantazione, centrifugazione e filtrazione.

Gli oli vergini d’oliva atti al consumo tal quale includono:

  • extra vergine: ha acidità libera espressa come acido oleico massima 0,8% in peso;
  • vergine: acidità libera massima 2%;
  • vergine ordinario: acidità libera massima 3,3%; questa classificazione può essere usata per la vendita al consumo solo se prevista nel paese di vendita; altrimenti deve rispondere agli ulteriori requisiti vigenti in detto paese.

L’olio d’oliva vergine non atto al consumo tal quale, chiamato lampante, ha acidità libera superiore al 3,3%; viene destinato alla raffinazione o ad utilizzo tecnico.

  • olio d’oliva raffinato è ottenuto da quello vergine con metodi di raffinazione che non modificano la struttura glicerica iniziale; ha acidità libera massima 0,3%; questa classificazione può essere usata per la vendita al consumo solo se prevista nel paese di vendita;
  • olio d’oliva è una miscela di raffinato e vergine idoneo al consumo tal quale; ha acidità libera massima 1%; il paese di vendita può richiedere una classificazione più specifica.

L’olio di sansa d’oliva è ottenuto trattando la sansa con solventi o altri mezzi fisici, con esclusione della riesterificazione e della mescola con oli di altro tipo. Comprende:

  • olio di sansa d’oliva crudo, destinato alla raffinazione o all’uso tecnico;
  • olio di sansa d’oliva raffinato, senza alterazione della struttura glicerica iniziale; ha acidità libera massima 0,3%; è avviato alla vendita diretta se previsto nel paese di vendita
  • olio di sansa d’oliva è una miscela di olio di sansa raffinato e di olio vergine atto al consumo tal quale; ha acidità libera massima 1%; il paese di vendita può richiedere classificazione più specifica.

Lo standard COI fissa inoltre i criteri fisico-chimici, qualitativi e di purezza per ciascuna classe, i metodi di campionamento e analisi chimica, additivi, contaminanti, igiene, packing, tolleranze sul contenuto, etichetta. L’unico additivo consentito è l’alfa-tocoferolo sino al massimo di 200 mg/lt, a compensare la perdita di tocoferolo naturale a seguito della raffinazione e solo negli oli sottoposti a tale trattamento.

Le norme egiziane non pongono particolari prescrizioni per il packaging e la dimensione dei contenitori, né ci sono limitazioni sull’uso di particolari materiali. Le regole sullo smaltimento dei rifiuti non hanno impatto sull’import degli alimenti.

 

 

Bibliografia

  • “ Olives and Olive Oil” – MedAgri, sito web
  • “Egypt FAIRS Country Report” – USDA Foreign Agricultural Service, 30/12/2014
  • “Designations and definitions of olive oils” – International Olive Council, sito web
  • “Trade Egypt” – European Commission, sito web
  • “Egitto Documenti export” – Sportello informative delle Camere di Commercio Italiane, sito web