Accorgimenti tecnologici all’insegna della sostenibilità

Storica cooperativa vitivinicola del piacentino, la Cantina Vicobarone, da sempre focalizzata sulle produzioni tipiche del territorio – Gotturnio, Barbera, Bonarda, Malvasia e Ortrugo -, punta sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale, e sulla qualità con le sue “Selezioni”.

foto per aperturaNelle colline piacentine della Val Tidone, luoghi di tipicità enologica, del Gutturnio e della Bonarda, della Malvasia e dell’Ortrugo, opera da oltre cinquant’anni la Cantina di Vicobarone, una cooperativa che oggi conta 210 soci. Fondata nel 1960, la Cantina ha saputo interpretare al meglio i segnali di cambiamento nel mondo del vino, convertendo, a partire dagli Anni’90, la maggior parte della sua produzione di vino sfuso in vino in bottiglia. Focalizzata sui vitigni del territorio, questa Cooperativa ha puntato negli anni sempre più sulla qualità creando le “Selezioni”, linee di prodotto frutto di un’attenta cernita della materia prima e di un percorso produttivo dedicato. Da alcuni anni la Cantina ha anche avviato, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, un progetto volto alla sostenibilità delle sue produzioni che ha coinvolto due vini principe della tradizione vinaria piacentina, il Gutturnio e la Malvasia, un vino nero e uno bianco, entrambi frizzanti. Nel futuro della Cantina di Vicobarone c’è l’estero: la cooperativa si orienterà sempre più nei prossimi anni sull’export, oltreché in Cina, nell’Est Europa e in Russia. Ci racconta la Cantina il suo vicepresidente, Fabrizio Malvicini.

«Con quasi 4milioni di bottiglie prodotte, 210 soci, 70.000 quintali di uva lavorata, la nostra Cooperativa è una vera e propria istituzione nel piacentino. La Cantina di Vicobarone viene fondata nel 1960 con l’obiettivo di raccogliere l’uva prodotta sulle nostre colline, costituendo così un punto di forza e di aggregazione tra gli agricoltori della zona, capace di confrontarsi con i commercianti e negozianti di allora. La Cantina, fino ai primi anni ’90, si dedica principalmente al vino sfuso, in cisterna e in damigiana, la bottiglia occupa solo un 20-30% dell’intera produzione. Allora, visto l’importante consumo pro-capite di vino, la damigiana era parecchio richiesta. Ci si accorge però degli importanti segnali di cambiamento nelle abitudini del consumatore e nelle esigenze di mercato, pertanto la Cantina gradualmente si sposta sempre più verso la produzione in bottiglia e su prodotti di maggior qualità. Oggi il rapporto si è invertito rispetto a quegli anni e circa l’80% delle nostre produzioni viene commercializzato in bottiglia. La Cantina di Vicobarone è da sempre focalizzata sui vini del territorio per cui Bonarda, Barbera e Gutturnio; per i bianchi, invece, la produzione si concentra su Malvasia e Ortrugo; piccoli numeri sono anche dedicati ai vini dell’Oltrepo Pavese».

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