È stato presentato a Campobasso, con il supporto di CO.PR.O.M., Consorzio di Produttori Olivicoli Molisani, un innovativo sistema a ultrasuoni per la molitura delle olive. E’ il primo passo verso un’ estrazione in continuo superando i limiti della gramolazione. Il progetto di ricerca intitolato “Ultra Dop Olive Oil” è stato cofinanziato dalla misura 1.2.4. del PSR Molise 2007/2013 e dall’azienda Olio Aloia di Colletorto (CB), in sinergia con l’Università di Bari. I test organolettici sono stati condotti dal panel dell’ARSIAM Molise, le analisi sono state affidate ai laboratori dell’Università di Perugia.
L’obiettivo era dare vita a un impianto di molitura delle olive ad alta efficienza lavorativa ed energetica, in grado di assicurare redditi adeguati ai frantoiani, anche limitando i costi di investimento (riducendo il numero di gramole) e di gestione (minori consumi) dell’impianto, riducendo i tempi del processo e ottimizzando la capacità lavorativa delle macchine.
Il prototipo è costituito da uno scambiatore di calore combinato con sonde a ultrasuoni, situato a valle del frangitore. Il sistema preriscalda e sonica la pasta di olive, riduce il passaggio in gramola alla fase di carico e scarico della macchina ed elimina la sosta. Gli ultrasuoni, energia generata da onde sonore di frequenze superiori a16 kHz, danno origine a un’azione meccanica, risultato di una cavitazione. Nella pasta delle olive si formano bolle gassose che, collassando, rompono le pareti cellulari facilitando l’uscita dell’olio e la diffusione di antiossidanti e nutraceutici.
Gli oli sonicati mostrano maggior concentrazione in tocoferoli e carotenoidi.
Il prototipo installato presso il frantoio Aloia ha dato rese soddisfacenti in metà tempo; un minor impiego di risorse grazie all’alta efficienza energetica degli ultrasuoni, l’impiego della metà del parco gramole presenti in frantoio; buone caratteristiche qualitative del prodotto.