‘SustainaBEERity, il coraggio… di dare i numeri!’ racconta gli importanti risultati raggiunti da Carlsberg Italia nell’anno 2014, in cui l’azienda ha deciso ancora una volta di puntare sulla qualità dei prodotti, sulle idee innovative e sulla sua natura di impresa aperta al coinvolgimento di altre realtà italiane d’eccellenza.
La parola d’ordine che guida il Bilancio di Sostenibilità di Carlsberg Italia -filiale italiana del Gruppo Carlsberg Breweries A/S – è Responsabilità, intesa nel senso più ampio del termine: innanzitutto verso il prodotto e poi, come naturale conseguenza, verso le persone e verso l’ambiente. D’altronde la scelta di Birrificio Angelo Poretti come birra ufficiale di Padiglione Italia a Expo Milano 2015 e l’affidamento ad Alberto Frausin, AD di Carlsberg Italia, della direzione del Centre of Excellence, il team all’interno del Gruppo Carlsberg chiamata a sostenere i vari paesi nel lancio di DraughtMaster – l’innovativo sistema di spillatura basato su fusti in PET che non necessitano di CO2 aggiunta per la spillatura, ma una semplice compressione ad aria – sarebbero traguardi impensabili senza un saper fare coltivato e perfezionato, un solido rapporto con il territorio e il contributo di partner e stakeholder.
+13% di aumento della produzione (migliore trend nel canale GDO);
-6% il consumo specifico di acqua per hl di birra prodotto*;
-3,6% nei consumi di metano e -2,5% in quelli di energia elettrica per hl di birra prodotto*;
-3,6% nelle emissioni dirette di CO2 per hl di birra prodotto*;
-10% nella produzione di rifiuti con un totale di 0,58 kg per hl di birra prodotto*;
100% dei rifiuti avviati al riciclo*;
+6% nei ricavi a parità di condizioni rispetto al 2013;
-43% di infortuni grazie alla formazione.
*i dati si riferiscono alla produzione presso lo stabilimento Birrificio Angelo Poretti di Induno Olona (VA)
Inoltre, grazie a tutti i clienti dell’azienda che hanno scelto di acquistare la birra in fusti in PET e spillata con il sistema DraughtMaster: 7.500 ton di CO2 immesse nell’atmosfera pari alla quantità di anidride carbonica assorbita in un anno da oltre 302.000 alberi che coprono una superficie pari a 1.029 campi di calcio o 445 Piazza Duomo a Milano.
Gli importanti risultati ottenuti in ambito ambientale da Carlsberg Italia sono da ricondurre ai continui miglioramenti produttivi messi in atto presso lo stabilimento di Induno Olona (VA) in merito ai consumi specifici, per hl di birra prodotto, di acqua ed elettricità (rispettivamente -6% e – 2,5%), di rifiuti complessivi prodotti (- 19,4%) e di emissioni dirette di anidride carbonica (-3,6%). È rimasto invariato, invece, il consumo specifico di materie prime quali orzo, malto d’orzo, luppolo ed estratto di glucosio, a testimonianza che i progressi ambientali sono stati ottenuti intervenendo sull’efficienza del ciclo produttivo, senza riflessi di sorta sulle elevate caratteristiche qualitative della birra.
Per quanto riguarda la CO2 immessa nell’ambiente, come dimostrato dallo studio LCA (Life Cycle Assessment) elaborato da IEFE Bocconi sul sistema DraughtMaster solo il 24% viene totalizzato durante la produzione. Il restante 76% è attribuibile alle altre fasi della filiera (materie prime, approvvigionamento, packaging, distribuzione, fase d’uso e fine vita) per cui l’impegno di Carlsberg Italia è quello di sensibilizzare tutti i soggetti coinvolti nell’intero ciclo di vita al fine di contribuire al suo miglioramento continuo.
Il Bilancio è stato redatto da B2 Axioma secondo le linee guida internazionali GRI:G4 a cui l’azienda ha aderito con un anno di anticipo rispetto al passaggio obbligatorio grazie al rigore con cui nel 2013 ha affrontato la rendicontazione (Stakeholder engagement e analisi di materialità), e AA1000, per l’attività di Stakeholder engagement. In aggiunta, proprio perché i numeri bisogna darli, ma certificati, è stato sottoposto alla verifica esterna di LRQA Italy (LLoyd’s Register Quality Assurance).
Carlsberg Italia si è messa ulteriormente in gioco affidando ai giornalisti del progetto Giornalisti nell’Erba (progetto nazionale e internazionale di giornalismo e comunicazione ambientale per giovani e giovanissimi) la traduzione in modo giocoso e immediato, ma non per questo meno rigoroso dal punto di vista della rendicontazione, del proprio Bilancio di Sostenibilità lasciando alla loro immaginazione la realizzazione di una traduzione fruibile per tutti, anche ai non addetti ai lavori. Il risultato è un gioco delle carte in grado di mettere in relazione vari elementi, isolandoli e valorizzandoli singolarmente, ma che solamente insieme possono consentire la vittoria e la conquista della sostenibilità.