Barone Pizzini certificata Biodiversity Friend

CSQA, ente di certificazione leader in Italia per il settore agroalimentare, ha certificato Biodiversity Friend i prodotti di Barone Pizzini, una delle più antiche aziende vitivinicole della Franciacorta e la prima a produrre Franciacorta da viticoltura biologica.

Logo_BF_R-1024x1021Lo standard Biodiversity Friend, patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, è di proprietà di WBA-World Biodiversity Association onlus, organizzazione no-profit, fondata nel 2004 presso il Museo di Storia Naturale di Verona, che promuove la conoscenza e la conservazione della diversità biologica attraverso attività di ricerca e di educazione. La certificazione a fronte dello standard Biodiversity Friend più essere rilasciata solo dal gruppo CSQA-Valoritalia scelti da WBA come partner fin dall’origine dello standard.

La valutazione dell’azienda agricola rispetto allo standard Biodiversity Friend permette di definire un quadro completo delle interazioni di un processo produttivo con la diversità biologica del territorio, identificando strategie operative di mitigazione e/o di miglioramento in grado di rendere minimo o trascurabile l’impatto sugli agrosistemi, sugli ecosistemi e sulla biodiversità. Il livello di biodiversità viene valutato attraverso la verifica di specifiche “misurazioni” e “azioni”. In particolare le misurazioni riguardano la qualità del suolo, dell’acqua e dell’aria, mentre le azioni riguardano, tra le altre, l’adozione di tecniche agronomiche (biologiche, biodinamiche, integrate) a tutela della risorsa idrica, del suolo e dell’aria; la corretta gestione della fertilizzazione e pratiche agronomiche per ripristinare le perdite di fertilità dei suoli; la presenza di siepi o boschi in grado di aumentare la complessità biologica del contesto agrario e terrazzamenti in pietra e muretti a secco in grado di favorire il drenaggio naturale delle acque e di ospitare numerose specie vegetali e animali; la diffusione di insetti pronubi attraverso la diffusione di specie vegetali nettarifere; l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili e l’adozione di  misure concrete per il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni di gas serra.

«La Biodiversità è un tema di grande attualità e di grande impatto per il consumatore – afferma Pietro Bonato, Amministratore Delegato e Direttore Generale di CSQA. – La consapevolezza dell’interdipendenza che esiste fra la qualità di un prodotto e la qualità dell’ambiente da cui proviene diventa motore di iniziative innovative e di grande valore come quella di Biodiversity Friend che ad oggi rappresenta un valido strumento per misurare (non semplicemente dichiarare) la qualità della vita nell’acqua, nell’aria e nel suolo. L’auspicio è che si possa applicare questo strumento non solo a livello di singole aziende agricole virtuose bensì a livello di interi territori per dimostrare che un ambiente di qualità esprime prodotti di qualità e allo stesso tempo salvaguardia la biodiversità e la qualità della vita di chi in quell’ambiente vive e lavora».

«Il rispetto per la vita in ogni sua forma – dichiara Silvano Brescianini, Direttore della Barone Pizzini – è un caposaldo in tutte le nostre scelte: dalla svolta che ci ha portato a essere i primi a produrre Franciacorta da viticoltura bio, fino alla volontà di garantire al consumatore trasparenza e tutela  attraverso parametri che assicurino un ambiente in buona salute. Il nostro impegno in questa direzione è confortato dal risultato delle analisi svolte per la certificazione Biodiversity Friend che, con voti di partenza decisamente alti, ci indica che stiamo percorrendo la strada corretta. Senza tuttavia dimenticare che per noi biologico e biodiversità non sono il fine ma il mezzo per ottenere vini di qualità! Siamo orgogliosi di questo traguardo che per noi diventa punto di partenza per fare sempre meglio, in quanto siamo un organismo vivo e parte integrante di un ecosistema del quale intendiamo preservare la variabilità biologica, mantenendo l’equilibrio e senza depauperare la risorse. Abbiamo apprezzato il lavoro di CSQA, in particolare per l’approccio diretto a controllare la qualità dell’ambiente nella sua totalità e non limitato invece ad indicatori esclusivi del mondo del vino».