Il packaging italiano in continua crescita

Il fatturato raggiunge i 6,221 miliardi di Euro, con le esportazioni che superano i 5,048 miliardi, in crescita dell’1,2%. L’industria alimentare è il principale settore cliente. Seguono quella delle bevande, farmaceutica, cosmetica e chimica. Ottima performance dell’Italia, in crescita del 15,6%. La terza Indagine Statistica Nazionale fotografa un settore industriale costituito da 604 aziende che occupano oltre 27.300 addetti.

Crystal ball with a bar chartIl settore dei costruttori italiani di macchine automatiche per il packaging si conferma anche nel 2014 come uno dei settori più dinamici e in salute dell’economia italiana. Secondo quanto emerge dalla terza Indagine Statistica Nazionale realizzata dal Centro Studi Ucima, le 604 aziende che compongono il settore, dando lavoro a 27.307 addetti, hanno realizzato nei dodici mesi dello scorso anno un fatturato pari a 6,221 miliardi di euro (+3,6%). Si tratta dell’ennesimo record storico. Un giro d’affari realizzato per l’81,2% sui mercati internazionali (5,048 miliardi di Euro), e per il 18,8% dalle vendite sul mercato nazionale (1,172 miliardi di Euro).

Principali mercati export

L’Unione Europea è la principale area di export delle tecnologie italiane con il 33,1% dell’export totale pari, in valori assoluti, a 1.578,4 milioni di Euro e in crescita del +1,6% sul 2013. Al secondo posto l’Asia con un valore di 1.270,9 milioni di Euro e un’incidenza del 26,7% sul fatturato (+11,9% sul 2013). Sul terzo gradino del podio, i Paesi Extra-UE con 531,6 milioni di Euro (-0,7% sul 2013) e una quota del 11,2% del fatturato totale. Seguono Centro-Sud America(481,9 milioni di euro, pari al 10,1% del totale in calo del 14,9%), Africa e Oceania (460,1 milioni di Euro, pari al 9,7% del totale e in diminuzione del 5,5%) e Nord America (439,3 milioni di Euro, -6,6%, pari al 9,2% del totale).

Per quanto riguarda, invece i principali Paesi di destinazione, gli Stati Uniti si confermano il maggior mercato di destinazione delle tecnologie italiane assorbendo l’8,4% dell’export totale pari a 398,2 milioni di Euro. Seguono Cina (340,3 milioni di Euro), Francia (332 milioni di Euro),Germania (289,9 milioni di Euro) e Indonesia (209,6 milioni di Euro).

L’Italia cresce del 15,6%

Ottimo l’andamento delle vendite sul mercato italiano. Il fatturato generato nel mercato domestico è stato pari a 1,172 miliardi di Euro, in crescita del 15,6% sull’anno precedente. Particolarmente dinamico l’andamento delle tecnologie per l’industria farmaceutica (+48,9% pari a 216,5 milioni di Euro), per quella cosmetica (+49,4% pari a 88,7 milioni di Euro) e per quella chimica (+44,1% pari a 64,6 milioni di euro).

I settori clienti

Anche sul mercato domestico, però le quantità maggiore di macchine vendute è destinata al settore del food e a quello del beverage che generano complessivamente un fatturato di 669,6 milioni di euro, pari al 57,1% del fatturato italiano. Sul fatturato totale, le macchine per l’industria alimentare rappresentano il 31,8%, quelle destinate all’industria del beverage il 29,5%. Seguono quelle per l’industria farmaceutica con il 16,1%, quelle per l’industria cosmetica con il 4,7%, quelle per l’industria chimica il 4,2%, e gli altri settori (tissue, tabacco) che generano il 13,3% del fatturato totale.

Struttura delle imprese e suddivisione geografica

L’analisi del comparto per classe di fatturato evidenzia una netta preponderanza di aziende di piccole dimensioni. Quelle con fatturati fino a 5 milioni di Euro costituiscono il 69,8% del totale, ma contribuiscono soltanto per il 10,4% al totale del fatturato di settore. Sono invece solamente il 7,4% le aziende con fatturati superiori a 25 milioni di Euro, pur generando la quota più significativa (66,6%) del volume d’affari complessivo. La maggior parte delle aziende è localizzata in Emilia Romagna (36,3%) dove viene prodotto il 54,6% del fatturato totale. Seguono Lombardia (28,6%), Veneto (9,7%) e Piemonte (10,9%). Concentrando l’analisi sulla propensione esportativa delle aziende, si rilevano notevoli differenze nel presidio dei diversi mercati. Le aziende più piccole (fino a 2,5 milioni di Euro) realizzano più della metà del proprio giro d’affari (50,9%) sul mercato italiano. La percentuale di vendite sul mercato domestico va via via diminuendo con l’aumentare della dimensione aziendale, arrivando per le imprese più grandi (oltre 50 milioni di Euro) a rappresentare solamente il 10,1% del fatturato.

Previsioni 2015

«Nel primi mesi dell’anno abbiamo assistito a un rallentamento degli ordini nei principali mercati – dichiara il Presidente di Ucima, Giuseppe Lesce, che sembra tuttavia concluso. Siamo pertanto ottimisti sul buon andamento dell’anno in corso».