L’acqua minerale nei Paesi del Golfo

L’esportazione dell’acqua minerale verso gli Emirati Arabi Uniti e i Paesi del Golfo ha prescrizioni stringenti e ben organizzate in merito a etichettatura, certificazioni e documentazione di trasporto.

SplashGli Emirati Arabi Uniti (UAE), anche grazie alla forte presenza di residenti delle più diverse nazionalità, stanno vivendo un vero e proprio boom di commerci, in cui l’importazione di alimenti e bevande occupa un posto rilevante. Sia i prodotti alimentari preparati localmente che quelli importati sono ben disciplinati dalle norme. Altrettanto ben disciplinate sono le procedure relative alla sicurezza alimentare e quelle che regolano i movimenti di importazione. Il Gulf Standards Organization (GSO) è l’organismo preposto a sviluppare gli standard per gli alimenti e gli altri prodotti. Gli standard sono notificati al WTO e adottati dai paesi del GCC. Quelli in vigore negli UAE sono acquistabili sul sito dell’ESMA (Emirates Authority for Standardization and Metrology).

Relativamente alle bevande sono disponibili le norme per succhi e nettari di frutta, bibite non alcoliche gassate, anidride carbonica, acidità totale, sodio carbonato, anidride solforosa, acido fosforico nelle bibite gassate, bibite con aromi artificiali, bibite a base di frutta, etichettatura delle acque minerali, bottiglie in vetro a perdere per bibite gassate. Le regole per la sicurezza alimentare negli UAE sono stabilite dal General Secretariat of Municipalities (GSM). Ogni Municipalità (o Emirato) agisce poi in modo indipendente. I punti di maggior ingresso delle importazioni sono Dubai, Abu Dhabi e Sharjah. L’attivismo di Dubai si manifesta nell’import e ri-export di alimenti e bevande; i movimenti delle merci sono gestiti dalla Municipalità mediante il programma informatico FIRS (Food Import Re-Export Sistem), interattivo con gli operatori.

I certificati che accompagnano i carichi

L’acqua minerale esportata verso gli UAE deve essere accompagnata da due certificati rilasciati nel paese di origine. L’Autorità Doganale chiede il “certificato del paese di provenienza” con lo scopo di provare l’origine. L’altro è il “certificato sanitario”, contenente l’attestazione che l’acqua è stata imbottigliata e spedita sotto vigilanza sanitaria ed è adatta per il consumo umano. Certifica la sicurezza alimentare ed è richiesto dal Dipartimento Sanitario della Municipalità di destinazione. Non è consentita l’importazione di alimenti irradiati. Un ulteriore certificato di radiation-free è necessario se la provenienza è l’Europa. Sui certificati non è richiesto il visto dell’Ambasciata o del Consolato UAE, e quindi a monte quello della Camera di Commercio Araba. A volte gli importatori preferiscono averlo in via cautelativa.

I certificati in originale devono accompagnare la spedizione al momento dell’entrata. Eccezionalmente ne è permesso l’invio agli uffici dell’importatore. I certificati sono validi per ciascuna singola spedizione contenendone i riferimenti. Una volta partiti non sono più modificabili. Gli altri documenti da presentare in Dogana sono: fattura originale*, documento di trasporto/bolla di accompagnamento*, distinta del contenuto, dichiarazione di importazione*, lettera di approvazione della Municipalità, ordine di consegna indirizzato al Customs Department e contenente descrizione del carico e indicazione del  trasportatore e del consegnatario. I documenti contrassegnati con * e il certificato di origine fanno capo al Bill of Entry, o Airway Bill, che raccoglie tutte le relative informazioni.

Procedure di importazione

In dogana ogni carico viene ispezionato per la rispondenza con le norme di etichettatura e shelf life, differenti rispetto alle nostre. I carichi sono soggetti ad analisi di laboratorio casuali, dopo la prima analisi che viene eseguita sempre per ogni prodotto nuovo sul mercato. Il prodotto viene respinto se trovato non idoneo per il consumo umano, non conforme agli standard o alle prescrizioni di etichettatura e di shelf life. La “GCC Unified Customs Law” stabilisce un’unica tariffa doganale del 5% su quasi tutti i prodotti alimentari, nessun dazio sui prodotti agricoli e una zona di successivo libero movimento all’interno del GCC. Gli UAE impongono poi una tassa di “legalizzazione” su tutti i prodotti importati, pari all’1% del valore. Detto importo si somma al dazio. L’importatore deve essere dotato di licenza di commercio alimentare.

Lo standard per l’acqua minerale naturale

GSO ha pubblicato lo standard provvisorio 987/2012 che si applica all’acqua minerale naturale in bottiglia. Lo standard elenca altre 23 norme, cui esso è complementare. Si definisce acqua minerale naturale quella ottenuta da sorgente naturale o perforata; contiene sali minerali, elementi e costituenti specifici; composizione, portata e temperatura sono costanti; la produzione deve garantire la purezza microbiologica e la composizione chimica originarie; non sono consentiti trattamenti diversi da quelli specificati nello standard; è imbottigliata in contenitori ermetici alla sorgente. Sono definite diverse categorie in relazione al contenuto di CO2 e al relativo trattamento: naturally carbonated (effervescent); non carbonated (uneffervescent); decarbonated; fortified with CO2 from the source; carbonated. L’acqua deve essere esente da colori, odori, impurità, torbidità e sapori sgradevoli. Eventuali costituenti sospesi possono essere eliminati per decantazione e filtrazione. Gli unici interventi consentiti riguardano il contenuto di CO2. Quanto ai solidi totali disciolti si distingue tra contenuto minerale molto basso, basso, ricco in funzione della loro concentrazione. È fornita la tabella con i limiti massimi dei minerali, nonché l’elenco delle sostanze che devono essere totalmente assenti. Sono normate le caratteristiche microbiologiche e la radioattività. Sono prescritti diversi requisiti igienici per gli impianti di processo e confezionamento e per la produzione, sotto il controllo e la verifica periodica di organismi autorizzati. Campionamento ed analisi rispondono ai metodi previsti dalle norme relative. Sono disciplinati packaging, trasporti, magazzinaggio.

L’etichetta

Il Food Control Department della Municipalità di Dubai ha approntato un procedura on line disponibile sul suo sito, che serve per richiedere la registrazione dei prodotti alimentari e la valutazione dell’etichetta alla prima esportazione di un alimento o di una bevanda. Anche le altre Municipalità prevedono la possibilità di far prevalutare/preapprovare l’etichetta prima della spedizione. Copia dell’etichetta può essere inviata dal produttore per fax, e-mail o tramite l’importatore per l’approvazione e la registrazione. Il servizio è gratuito. Peraltro è anche possibile far analizzare il prodotto dalle autorità locali anteriormente alla prima esportazione. Le etichette devono essere bilingui, Inglese e Arabo. Se l’etichetta principale è in inglese, è possibile aggiungere la traduzione in arabo con uno sticker, che riporti almeno denominazione di vendita, ingredienti, paese di origine, contenuto netto.

La data di produzione e scadenza deve essere impressa sull’etichetta o sul contenitore al momento della produzione. Non sono accettati sticker. Si indica giorno/mese/anno per prodotti di shelf life sino a 3 mesi; mese/anno per shelf life superiore. L’etichetta dell’acqua, bilingue, deve riportare il nome del prodotto “acqua minerale naturale in bottiglia”; il tipo in base al contenuto/trattamento della CO2; il riferimento al contenuto totale di solidi disciolti; la località e il nome della sorgente se diverso dalla località; i trattamenti naturali permessi cui l’acqua è stata sottoposta; le scritte “contiene fluoruro” oppure “non adatto per neonati e bambini sotto i 7 anni” se sopra rispettivamente a 1 mg/lt o a 1,5 mg/lt; la composizione analitica delle sostanze presenti; il marchio EQM.

Oltre a queste indicazioni specifiche, l’etichetta deve riportare il contenuto netto in unità metriche decimali, la data di produzione e scadenza; il paese di origine; il nome e l’indirizzo del produttore, distributore, importatore, esportatore o venditore; l’identificazione del lotto. Non devono esserci accenni a proprietà salutistiche preventive, migliorative, curative; non è permesso il riferimento a località specifica a meno che questa non coincida con la fonte; neppure scritte e disegni che possano confondere in relazione a natura, origine, composizione e proprietà. Sono facoltativi il nome commerciale del prodotto e la data della licenza.

Dal settembre 2013 è obbligatorio porre in etichetta l’Emirates Quality Mark (EQM), rilasciato da ESMA, dopo audit e certificazione da parte di ente accreditato che il prodotto e il processo soddisfano tutti gli standard applicabili.

In caso di stoccaggio in magazzini ben ventilati e tenuti a 25°C la shelf life, consigliata dalla Municipalità di Dubai su base volontaria, per acqua minerale in bottiglia di vetro è di 24 mesi, in bottiglia di plastica è di 6 mesi.

United Arab Emirates (UAE)
Si trovano all’estremità sud orientale della Penisola Arabica e si affacciano sul Golfo Persico. Confinano con Oman e Arabia Saudita. Hanno 9,2 milioni di abitanti, di cui 7,8 sono immigrati. Indipendenti dal 1971, sono una federazione di 7 Emirati, ciascuno governato da monarchia ereditaria assoluta. I principali sono Abu Dhabi, Dubai e Sharjah. L’economia si regge in larga misura sulle riserve di olio e gas naturale, anche se Dubai ha sviluppato affari, finanza e turismo. Gli UAE sono membro del Gulf Cooperation Council (GCC) che include Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar e Saudi Arabia.

Bibliografia

  • “All you should know before exporting to UAE”, dal sito web Ministry of Agriculture Government of India
  • “Food items registration and label assessment in the FIRS”, dal sito web Dubai Municipality
  • “Country Fairs Report”, USDA Foreign Agricoltural Service ATO Dubai, 2009
  • “Bottled natural mineral water”, GSO 987, 2012
  • “Import and re-export requirements for foodstuff”, dal sito web Dubai Municipality