Nell’immenso stabilimento in provincia d’Alessandria si imbottigliano numerosi prodotti distinti da alcuni tra i più importanti marchi del Gruppo che nel 2014 ha fatturato 1.560 milioni di euro. Qui le linee di confezionamento raggiungono la velocità di 18.000 bottiglie l’ora, cinque al secondo.
Improbabile che Gaspare Campari, maître licoriste nella Torino di metà ‘800, immaginasse che il suo Campari “all’uso d’Hollanda” potesse dar vita all’impero industriale che oggi, nel Terzo Millennio, si misura con altre multinazionali del beverage forte di un catalogo di oltre 50 solidi marchi, messo insieme con ripetute acquisizioni. E non si sarebbe però nemmeno sognato, da artigiano del buon bere qual era, che quasi due secoli dopo la sua venuta al mondo l’impresa da lui originata inaugurasse uno stabilimento industriale gigantesco, dove si producono e si imbottigliano aperitivi, vini, amari e distillati in gran quantità.
Aperitivo per eccellenza
A dire il vero il principio della produzione su larga scala volto a contenere i costi per massimizzare i profitti per poi procedere ad altri investimenti e acquisizioni, gli azionisti del Gruppo Campari l’hanno adottato sviluppando la strategia di marketing avviata già da Davide, l’intraprendente figlio di Gaspare, in piena Belle Époque. Il Campari, fin d’allora apprezzato come Bitter anche per l’inconfondibile colore “Red Passion”, rafforzò infatti il suo mito grazie all’estro creativo, tra gli altri, di Fortunato Depero al quale fu commissionato anche il disegno di una bottiglia esclusiva per il CampariSoda, la versione monodose dell’aperitivo pronto da versare nel bicchiere. Fu così che nacque il particolare contenitore a forma di cono rovesciato e privo di etichetta servito al bar con un tocco di maestria.
L’immenso impianto di Novi Ligure (AL), dove il Gruppo ha concentrato buona parte della sua produzione, si erge maestoso nella Pianura Padana. L’andirivieni di mezzi pesanti in entrata e uscita carichi di materie prime e di prodotti finiti rende l’idea della vastità delle linee di produzione che al suo interno marciano a ritmi impressionanti per alimentare il gigantesco magazzino. Basta aggirarsi all’interno del complesso di edifici perché lo sguardo cada su cartoni sui quali campeggiano, oltre al marchio Campari, Cinzano, Aperol, SKYY Vodka, Cynar e Biancosarti tanto per citarne alcuni.
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