Vini moderni dal cuore antico

aperturaDa un avvincente connubio di tradizione e innovazione nascono i vini Masi, conosciuti e celebrati in tutto il mondo ed esportati in oltre cento Paesi. La storia di quest’azienda della Valpolicella e della sua famiglia, i Boscaini, risale alla fine del XVIII secolo, con l’acquisto di vigneti di pregio nella piccola valle denominata “Vaio Masi”. Masi diventerà il nome di quest’azienda veneta, tutt’ora di proprietà dei Boscaini, condotta oggi dalla sesta e settima generazione. Sandro Boscaini, Presidente e Amministratore delegato della Masi, racconta l’azienda, le sue scelte tecnologiche e commerciali.

Sandro Boscaini
Sandro Boscaini

Tradizione e innovazione insieme. La vostra carta vincente.

Innovazione e tradizione sono tra le chiavi di lettura del successo della nostra azienda nel mondo. Innovazione, innanzitutto, nelle generazioni che passano. Siamo già alla settima! E ciascuna di esse – a partire da quel ceppo lontano di viticoltori della Valpolicella, che fondò l’azienda acquistando i primi vigneti di pregio alla fine del Settecento – ha apportato sapere ed esperienza antichi e conoscenze nuove, frutto, queste ultime, dell’esperienza autentica di una vita passata tra campo e cantina. L’innovazione oggi abbraccia integralmente la nostra attività dal vigneto, alla cantina, alle strategie commerciali al modo di concepire il business del vino. Vino che oggi ha perso quella connotazione rurale atavica: il vino non è più il prodotto del contadino, ma un’opera artistica, di fine artigianato. I nostri vini sono prodotti di grande personalità, parlano un linguaggio aziendale, con essi cerchiamo d’interpretare al meglio quella complessa ricchezza naturale dei terroir, dei vigneti autoctoni, la cui estrema sintesi è rappresentata dal grappolo d’uva che portiamo dal campo in cantina. Un prodotto raffinato che non è frutto della mano di un solo winemaker bensì di un team, il Gruppo Tecnico Masi, il quale attraverso la continua ricerca e sperimentazione disegna i nostri vini.

Ha definito i vini della Masi “moderni dal cuore antico”.

Moderni perché sono attuali e per questo apprezzati dal consumatore di oggi, ma nello stesso tempo vini che conservano l’emozione di un cuore antico perché sono fatti quasi esclusivamente con uve autoctone. Queste uve e il metodo di vinificazione ancora molto radicato di appassire le uve prima della fermentazione danno questo senso di particolarità ai nostri vini.

Tornando all’innovazione?

Innovazione è per noi anche puntare su produzioni sostenibili che rispettino, l’ambiente e chi produce, con l’obiettivo di ottenere prodotti più salubri. Da questa esigenza nasce Masi Green un progetto ambizioso che abbraccia l’intera filiera produttiva. In vigneto Masi utilizza concimi e antiparassitari naturali, limitando i trattamenti alle effettive necessità; in cantina applica sistemi di filtrazione e depurazione all’avanguardia; nel confezionamento e imballaggio ha scelto il riciclo e la riduzione di sprechi e in generale nelle strutture aziendali produce energia grazie ai pannelli solari. I nostri vigneti in Toscana e in Argentina operano in regime di agricoltura biologica per produrre rispettivamente il Rosso di Toscana Poderi del Bello Ovile e i tre vini argentini Passo Blanco, Passo Doble e Corbec.

Tecnologia in cantina
Le operazioni di imbottigliamento e confezionamento sono svolte in Masi su una linea con una capacità produttiva oraria massima di circa 10.000 bottiglie. La linea prevede lo svolgimento di tutte le operazioni in maniera sequenziale, a partire dal depallettizzatore, alimentato tramite rulliere motorizzate dei bancali di bottiglie vuote, monoblocco sciacquatrice-riempitrice-tappatori, capsulatrice, etichettatrice, incartonatrice, pallettizzatore, avvolgitrice film estensibile e rulliere di trasporto in banchina di carico. Un adeguato sistema di trasporto bilancia il flusso delle bottiglie da un’operazione alla successiva. Sono, inoltre, presenti evolute stazioni d’ispezione al 100% di bottiglie vuote e di controllo qualità e conformità del confezionamento. Le macchine in linea sono guidate da microprocessore sia nelle fasi produttive sia nelle operazioni di set-up e avviamento. È, inoltre, applicato un sistema di marcatura laser della bottiglia, integrato con la marcatura della cassa e del bancale, che permette la tracciabilità fino al mercato di destinazione. La configurazione della linea d’imbottigliamento, le tecnologiche adottate e le procedure di gestione hanno seguito e seguono precisi indirizzi focalizzati su:

Attenzione alla sicurezza alimentare, che si traduce in:

  • piano di monitoraggio continuo in accordo con il Piano igienico e HACCP e attuazione dei cicli di sanificazione attraverso programmi software, con test quotidiano dell’integrità delle membrane filtranti e sterilizzazione di queste e di tutte le parti a contatto col vino;
  • capitolato di fornitura delle bottiglie che disciplina la qualità richiesta e le specifiche di imballo;
  • controllo di corpi estranei, infusi, difetti e scheggiature mediante ispezione meccanizzata delle bottiglie al 100%;
  • lavaggio ad alta pressione delle bottiglie con acqua microfiltrata e batteriologicamente pura;
  • controllo degli accessi al reparto solo del personale addetto.

Preservare la qualità del prodotto, attraverso:

  • utilizzo di serbatoi a monte dell’imbottigliamento progettati per garantire la sterilità di tutte le superfici interne e le valvole a contatto con il vino;
  • microfiltrazione a due stadi controllata da microprocessore per garantire l’avvenuta corretta operazione;
  • sistema di colmatura e spinta del vino dai serbatoi alla riempitrice attraverso gas inerte, azoto gassoso puro e sterile, utilizzato anche nelle fasi di riempimento e tappatura con fasi di evacuazione dell’aria dalla bottiglia e dallo spazio di testa, con l’adozione di tecnologie brevettate in grado di evitare possibili indesiderate ossidazioni;
  • controllo sistematico della stabilità microbiologica durante l’imbottigliamento e successivamente.

Assicurare la qualità della confezione attraverso:

  • aggiornamento continuo delle macchine, delle attrezzature e dei materiali;
  • precisi capitolati di fornitura dei materiali e qualifica dei fornitori;
  • controlli e test sulla qualità dei materiali utilizzati (tappi, etichette, imballi,…);
  • controlli della qualità della tappatura, comprese le forze di apertura;
  • lavaggio esterno delle bottiglie;
  • controllo della qualità dell’etichettatura e della confezione con sistemi di visione evoluti.

Attenzione all’aspetto ambientale che si traduce in:

  • risparmio energetico con utilizzo di energia prodotta in gran parte da pannelli fotovoltaici e utilizzo di scambiatori di calore per recupero calorie;
  • utilizzo di carte e cartoni certificati FSC (Forest Stewardship Council – Gestione responsabile delle foreste);
  • recupero della carta siliconata utilizzata a supporto delle etichette, riconosciuto con certificato UPM Raflatac’s RafCycle);
  • raccolta differenziata vetro/carta/plastica

Il vino Masi proviene da più tenute

Dalle “Venezie” innanzitutto, da quel territorio, un tempo governato dalla Serenissima Repubblica di Venezia, che comprende Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino. Qui Masi conta 993 ettari, tutti in produzione e gestiti per la maggior parte in proprio. In Toscana, in collaborazione con Serego Alighieri, Masi ha acquistato la tenuta denominata ‘‘Poderi del Bello Ovile’’, 70 ettari produttivi in Val d’Orcia, ai confini con l’area di Montalcino. In Argentina, infine, Masi possiede l’azienda ‘‘Vigneti La Arboleda’’, 140 ettari di terra nella valle di Tupungato a Mendoza, una tenuta totalmente ecosostenibile, dove si pratica agricoltura biologica, una riserva di biodiversità che Masi ha deciso di rispettare e valorizzare realizzando un percorso botanico visitabile. Qui sono state piantate uve autoctone delle Venezie accanto agli emblematici vitigni argentini Malbec e Torrontés; alle uve prodotte applichiamo la tecnica dell’appassimento, tipica della Valpolicella, di cui Masi è riconosciuto specialista.

Ce ne può parlare?

È una tecnica conosciuta fin dai tempi dei Romani, che ha portato in tempi più recenti alla nascita del Recioto e poi del celebre Amarone. Il Gruppo Tecnico Masi ha perfezionato questo metodo antico rileggendolo in chiave moderna e innovativa. Tutto comincia dalla selezione e raccolta al giusto punto di maturazione dei grappoli più adatti che vengono deposti, da mani esperte, su graticci di bambù (arele) o altri supporti naturali e lasciati riposare nei freddi mesi invernali. Durante questo periodo le uve perdono circa il 30-40% del loro peso originario concentrando zuccheri, aromi e polifenoli, sviluppano caratteri aromatici, complessità e in certi casi, per le uve attaccabili da Botrytis cinerea o muffa nobile, glicerine superiori alla media. Il vino che deriva da queste uve è maestoso, alcolico e strutturato, complesso e concentrato, ma al tempo stesso morbido, vellutato e di buona bevibilità. L’Appassimento delle nostre uve si svolge nel moderno fruttaio di Gargagnago e in altri fruttai tradizionali situati nei vigneti di collina, da qui nascono i nostri cinque Amaroni: Campolongo di Torbe, Mazzano, Costasera, Riserva di Costasera, Vaio Armaron; e i tre Recioti: Mezzanella, Angelorum e Casal dei Ronchi. Quando le condizioni climatiche esterne non favoriscono, o possono danneggiare il corretto appassimento delle uve, soprattutto in stagioni particolarmente piovose e nebbiose, utilizziamo il NASA, acronimo di Natural Appassimento Super Assisted. Questa tecnologia, messa a punto dal Gruppo Tecnico Masi negli Anni ’90, consente di controllare i parametri di temperatura, umidità relativa, ventilazione e perdita di peso, mantenendo all’interno del fruttaio le condizioni ideali per l’appassimento, definite in base ai dati statistici medi rilevati nel corso di tre delle migliori annate per l’Amarone (1995-1990-1988) e di un’annata media (1991).

AQualche parola in più sul Gruppo Tecnico Masi?

Il GTM nasce a metà degli anni Ottanta con l’obiettivo di puntare su un team di esperti in diverse discipline anziché su un’unica figura, il winemaker. Enologi, tecnici agronomi, esperti di marketing, chimici per il controllo qualità e tecnici alimentari per il confezionamento, ciascuno con competenze specifiche su un segmento della filiera; nulla deve essere lasciato al caso lungo l’intero processo produttivo…! Sotto la guida di Raffaele Boscaini, il Gruppo Tecnico Masi è costantemente impegnato nella ricerca e nella sperimentazione, anche in collaborazione con Enti e Università nazionali e internazionali. Questo team di esperti ha contribuito in maniera decisiva all’innovazione e alla qualità dei vini Masi e delle Venezie. Oltre ad aver enfatizzato gli elementi di tipicità dell’Amarone, attraverso studi sulla macerazione e sulla fermentazione, con particolare approfondimento dell’importanza dei lieviti, ad aver innovato le tecniche dell’Appassimento – innovazione che ha contribuito al successo dell’Amarone a livello mondiale –, il Gruppo è stato pioniere nella sperimentazione e nell’utilizzo delle varietà di uve secondarie veronesi (Oseleta, Dindarella, Croatina, Negrara, Forselina, Durella ecc.), dopo aver contribuito agli studi che hanno svelato il DNA dell’uva Corvina, si è dedicato a un’indagine comparativa sui geni delle uve dell’Amarone e di altre importanti varietà sottoposte ad Appassimento.

C’è poi il progetto “Uve di qualità”

Alla base di questo progetto del GTM c’è la convinzione di Masi che la qualità dei propri vini sia in primo luogo il frutto di uno stretto rapporto fiduciario con i propri collaboratori e della grande attenzione verso ogni aspetto della filiera produttiva. Grazie a questo progetto i viticoltori sono affiancati e accompagnati dai tecnici del GTM in tutte le scelte e decisioni che riguardano il vigneto. Attraverso un bollettino dedicato, il viticoltore riceve informazioni sul meteo, viene consigliato sui trattamenti e le lavorazioni più opportuni, ed è aggiornato su adempimenti e novità normative. Vengono poi con lui definite e regolamentate le attività di vendemmia e appassimento. Con frequenti visite in vigneto, i tecnici di Masi forniscono, inoltre, completa consulenza su scelte varietali o di portainnesto, acquisto di attrezzature e macchinari.

Nel GTM ci sono esperti di marketing…

L’innovazione passa anche attraverso il modo di fare business, comunicazione. Questa consapevolezza ci porta a essere una delle aziende italiane più rappresentate all’estero. Siamo presenti con i nostri vini in 100 Paesi, esportando il 92% della nostra produzione. Privilegiamo i canali del prodotto di qualità, quindi ristoranti, wine bar, wine shop di alto livello, e siamo stati tra i pionieri in quello dei Duty Free, canale che oggi assorbe il 12-13% delle nostre vendite. Abbiamo capito che il vino di una matrice culturale di livello, rappresentativo di territori importanti – e noi siamo in un territorio importante, quello delle Venezie che fa capo appunto alla storica e affascinante città lagunare con il suo richiamo internazionale – è un “gift” che viene acquistato volentieri specialmente dal turista, dall’uomo d’affari.

Per il futuro?

Il vino sarà protagonista in uno scenario globale. Oggi i Paesi produttori, per varie ragioni, tendono a diminuire la loro quota di consumo, mentre quelli non produttori e lontani, che fino a qualche anno fa non erano consumatori, oggi apprezzano il vino italiano. Vedono nel nostro prodotto non soltanto il sole del Mediterraneo, la gioia di vivere che ci appartiene, ma anche la cultura, la bellezza dei nostri territori, delle città d’arte. La storia che un bicchiere di vino racconta non può quindi essere banalizzata e spiegata dal distributore o dall’importatore di turno, ma svelata da chi il vino lo produce e lo vive in prima persona. In un atto davvero innovativo dovremo cogliere questa possibilità di raccontarci e di raccontare il nostro vino. Lo hanno fatto le grandi griffe della moda, ma nessuno ancora in campo alimentare ed enologico. Dovremo scavalcare alcuni canali distributivi per avvicinare, con il pathos del nostro prodotto e della nostra azienda, il consumatore. Tutto ciò attraverso corner, wine bar, punti di irradiazione del nostro messaggio, dovremo creare all’interno delle nostre aziende visitors centers. Su questo la Masi sta lavorando. Abbiamo aperto il nostro primo wine bar a Zurigo, ne stiamo aprendo un secondo a Verona dove, tra l’altro, abbiamo già da parecchio un luogo di ospitalità e di approccio presso la tenuta dei Conti Serego Alighieri, i discendenti del poeta Dante. Prossima sarà anche l’apertura di un wine bar sul lago di Garda. Chi ci viene a trovare potrà vivere il nostro modo di essere attuali nel produrre e proporre i nostri vini e nello stesso tempo percepire quanta cura abbiamo per il mantenimento dei valori veri che sono quelli culturali, quelli della nostra tradizione quelli della nostra storia delle cose fatte bene nei secoli. E una cosa fatta bene rimane fatta bene per sempre!foto 4