L’azienda vitivinicola Braida nasce una cinquantina di anni fa in provincia di Asti per volere del bisnonno Giuseppe Bologna, il quale era soprannominato “Braida”. Fiore all’occhiello della produzione è la Barbera; il celebre “Bricco dell’Uccellone” viene proposto nel 1982 e oggi rappresenta uno dei vini più premiati nel panorama piemontese; il Bacialè nasce negli anni ’90. Abbiamo intervistato Raffaella (responsabile commerciale) e Giuseppe Bologna (responsabile di produzione).
Quali sono oggi i vini più importanti?
Braida nasce nel 1961 dalla passione del fondatore, Giacomo Bologna, per il vino e per le cose buone del nostro territorio piemontese. L’attuale ragione sociale deriva dal soprannome con cui veniva chiamato il padre Giuseppe il quale, nel tempo libero, giocava a “pallone elastico”, antico sport piemontese; Giuseppe somigliava, nel giocare, a un campione professionista di cognome Braida. La produzione di Barbera, inizialmente esclusiva per la trattoria di famiglia, venne allargata a una clientela privata che, per passa parola, sente parlare della “Barbera di Rocchetta Tanaro del Braida”. Elevare, tramite invecchiamento in barriques francesi, uno dei vitigni più popolari e volgari ad un gioiello dell’enologia è stato il sogno e la missione di Giacomo. Nei primi anni ottanta con la nascita del Bricco dell’Uccellone (annata 1982), la notorietà di Giacomo Bologna e delle sue Barbere scavalca le Alpi, attirando in pochissimo tempo l’interesse dei mercati internazionali che riconoscono in lui un fiero interprete della Barbera di qualità. In pochi anni nascono altre due riserve, il Bricco della Bigotta (annata 1985)e l’Ai suma ( annata 1989) che rappresentano la poliedricità superlativa della Barbera di Rocchetta Tanaro e completano la nostra gamma Premium. Dopo la scomparsa del fondatore, Anna Bologna e i figli Raffaella e Giuseppe devono dimostrare di saper interpretare la Barbera al pari di “Big Jack” (come veniva chiamato dagli americani Giacomo Bologna). Nel 1994 Anna conferisce la responsabilità produttiva a Giuseppe e quella commerciale a Raffaella. Nasce proprio in quell’anno il Bacialè, primo assemblaggio di più vitigni e, successivamente (annata 2001) Montebruna – ulteriore versione di Barbera dal cru medesimo che fu di proprietà dei Marchesi Incisa della Rocchetta: vini di qualità eccezionale e a oggi in grande crescita in termini di popolarità.
- un depalletizzatore semi-automatico bottiglie vuote mod. TATO 12; macchina adatta alla depalettizzazione di bottiglie con trasferimento di uno strato alla volta tramite presa con barre gonfiabili (neck handling), sistema che ammette tra gli strati sia intercalari piani che vassoi, atto alla lavorazione di una vasto range di formati bottiglie utilizzate dal cliente;
- da un robot antropomorfo KUKA (consolidati partner commerciali di Mas Pack) atto alla paletizzazione a strati delle bottiglie su vassoi prestampati (fine invecchiamento vini) e atto alla depaletizzazione delle bottiglie dagli stessi vassoi con la posa sul relativo convogliatore bottiglie. Il robot in questione con portata massima di 180 kg è capace di: paletizzazione bottiglie a strati su vassoi prestampati. Massimo 15 strati sovrapposti, alimentazione e estrazione pallet manuale con presa bottiglie direttamente dalla linea di imbottigliamento; depaletizzazione bottiglie a strati da vassoi prestampati e relativa posa sul trasporto bottiglie per incanalamento in linea di produzione. La strumentazione è capace di attuare contemporaneamente le due operazioni;
- da una formatrice cartoni mod. MAS 900 di tipo americano con chiusura delle falde inferiori mediante colla a caldo;
- da una incartonatrice DOUBLE HV, atta all’incartonamento delle bottiglie in posizione sia verticale che orizzontale, capace di inserire le bottiglie anche in scatole di legno alimentate manualmente da un operatore (inserendo una zona apposita per la chiodatura manuale delle stesse);
- da un incollatore cartoni, atto alla chiusura delle falde superiore degli stessi mediante colla a caldo;
- da una pesa cartoni di massima precisione e affidabilità, per un ultimo controllo del prodotto da palletizzare;
- da un paletizzatore automatico mod. JOLLYPAL 900 adatto alla palettizzazione a strati di cartoni o casse, a piani incrociati e non, con lavorazione dal basso, completo di trasporti palette vuote in entrata (per alimentazione della macchina) e di trasporti palette complete in uscita (scarico palette automatico);
- da una zona dedicata alla stampa dei cartoni bottiglia in modo tale da rendere possibile la tracciabilità del prodotto contenuto negli stessi. Sia il software di gestione del PLC che la programmazione dei pannelli operatore hanno avuto una continua e costante evoluzione, in risposta alle richieste dei clienti finali. Il software di gestione della linea permette che i nastri trasportatori si adattino automaticamente non solo alla velocità di produzione ma anche in relazione alla dimensione e al tipo di bottiglia in uso. Gran parte dello sviluppo è dedicato al software dei pannelli operatore: Mas Pack ritiene infatti che i pannelli operatore, macchina – operatore di linea, siano di grande importanza e debbano possedere caratteristiche di sicurezza, semplicità di utilizzo, funzionalità, usabilità e debbano poter essere adoperati in modo intuitivo da parte dell’operatore di linea.
Come prevedete i trend per il 2014 e quali sono i prodotti e i canali distributivi su cui concentrate gli sforzi?
Braida oggi supera i 5 milioni di fatturato ed è in crescita costante. Il 50% della produzione è distribuito in Italia il restante 50% in tutto il mondo, mediante importatori locali. Per il mercato domestico la distribuzione prevalente riguarda il canale Horeca al quale rivolgiamo la massima attenzione e dove intendiamo concentrarci anche in questo 2014.
Come si caratterizza il vostro metodo produttivo?
È importante partire da punti focali: rispettare il territorio e prendersi cura della vite, in modo che dia il meglio di sé, anche per molto tempo. Mi spiego meglio: da sempre il nostro scopo è stato quello di garantire un prodotto di qualità nell’interesse del consumatore finale, senza perdere di vista alcuni passaggi e lavorazioni fondamentali già dalla vigna, quali le concimazioni organiche, ad esempio, riduzione degli agro farmaci, trattamenti tradizionali con Rame e Zolfo, nonché la formazione del personale, un plus su cui punto molto.
Quali strumenti di marketing implementate per consolidare il brand value?
Una grande attenzione è sempre stata rivolta soprattutto all’ospitalità in cantina, e sull’esempio di Anna Bologna oggi continuiamo a offrire al pubblico e ai nostri clienti la possibilità di visitarci prenotandosi al nostro canale Welcome (welcome@braida.it), perché riteniamo importante appassionare e coinvolgere in prima persona chi si avvicina al nostro mondo. Lo sforzo principale rimane sul presentare in prima persona il prodotto, in Italia così come all’estero.
Cosa si può, si deve offrire a un cliente che si avvicina al vostro mondo e alla vostra azienda?
Questa è la domanda che ci poniamo più spesso, su questa fondiamo la nostra attività quotidiana, ed è bello condividerla insieme a tutto il nostro staff. Cerchiamo di dare sempre il massimo di noi stessi in ogni ambito, dalla parte agricola, a quella commerciale, all’ospitalità, con la stessa passione ereditata da Giacomo Bologna e con il suo messaggio da portare avanti: passione per quello che si fa e ricerca continua della qualità, con brio ed esuberanza!