Brandy senza pace

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Gravi alterazioni della concorrenza a causa della mancata armonizzazione delle regole europee sull’invecchiamento delle acquaviti di vino. Dopo la lunga querelle contro la Francia, che ha visto riconosciute le istanze dei produttori italiani di brandy e acquaviti di vino per il ripristino delle legalità, AssoDistil denuncia ora una pesante turbativa di mercato che, attualmente, è facilitata anche dall’assenza di adeguati sistemi di controllo negli Stati membri diversi dall’Italia, principalmente in Spagna. “Mentre in Italia grazie all’ottimo operato del Mipaaf e dell’Agenzia delle Dogane i controlli fiscali sul periodo di invecchiamento dei brandy sono attuati in maniera estremamente rigorosa – afferma il presidente Assodistil, Antonio Emaldi –, in altri Paesi tali controlli non offrono garanzie equivalenti o, in alcuni casi, non sono nemmeno contemplati. Il problema è generalizzato e si riscontra tanto nei Paesi con forte tradizione vitivinicola come la Spagna, quanto negli Stati membri di recente ingresso dell’Ue”. AssoDistil spera che un primo positivo riscontro possa giungere dalla risposta che la Commissione dovrà fornire alla recente interrogazione sul tema, presentata dall’on. Giancarlo Scottà al Parlamento Europeo.