La guida dei vini d’Italia è online

ImmaginePer gli operatori internazionali del settore è oggi disponibile sul web una guida dei vini in formato elettronico. Un’accattivante e completa guida B2B in inglese che conterrà 800 produttori di vino lungo tutto lo Stivale.

È on-line dalla fine dello scorso anno e già ha suscitato un tale interesse tra gli operatori del comparto e gli importatori stranieri che i francesi hanno pensato di sposare subito l’idea. Stiamo parlando della prima guida online in inglese di vini italiani – ItalyFineWines –, una guida B2B, che si propone come uno strumento lavorativo attuale e indispensabile per gli addetti ai lavori. Il progetto nasce dall’esperienza di Cento Vigne Italia, tra i più conosciuti siti di e-commerce enoico italiani.

Delicato momento di transizione

«L’idea di creare la prima guida di vini italiani online nasce da una serie di input e considerazioni maturati a seguito della nostra ormai pluriennale esperienza nel mondo del vino, resa significativa anche dall’importante lavoro svolto con il nostro sito di e-commerce centovigneitalia. it», spiega Gian Piero Staffa, presidente di Cento Vigne Italia srl. «Il mondo del vino italiano sta vivendo un delicato momento di transizione. Il calo ormai cronico dei consumi in Italia (vuoi per una questione culturale, vuoi per le più stringenti normative sull’alcol e la guida, vuoi per un’evoluzione dei consumi verso bevande alternative), la difficoltà in cui versa il canale dell’horeca, hanno spinto sempre più produttori a rivolgersi all’estero. Una scelta senza dubbio corretta, troppo spesso però improvvisata: si varca la frontiera con un inglese stentato, c’è scarsa capacità di comunicazione, non si dispone dei contatti necessari per avviare il business… Un esempio emblematico in tal senso viene da un’esperienza vissuta recentemente in un’importante manifestazione fieristica all’estero. Due produttori: nonostante la rilevante affluenza di pubblico il primo non stappa nemmeno una bottiglia nel corso dell’intera manifestazione, nonostante il suo vino sia stato multi premiato e riconosciuto; il secondo produttore ha, invece, lo stand perennemente affollato di gente, chi per curiosità chi per business. Che cosa ha fatto la differenza? Il pre-fiera… Il primo produttore ha semplicemente acquistato lo spazio espositivo e si è presentato alla manifestazione in attesa dei clienti, il secondo, disponendo di un significativo database di clienti e importatori, ha puntato sul pre-fiera comunicando la sua presenza alla manifestazione e le novità commerciali. La qualità non aiuta, quindi, se non è adeguatamente comunicata!»

La comunicazione è vitale, ma…

All’indirizzo italyfinewines.com è on-line la nuova guida dei vini d’Italia ItalyFinewines. B2B, conterrà 800 produttori dalle Alpi alla Sicilia
All’indirizzo italyfinewines.com è on-line la nuova guida dei vini d’Italia ItalyFinewines. B2B, conterrà 800 produttori dalle Alpi alla Sicilia

Un recente sondaggio condotto da Cento Vigne Italia su 276 importatori di vino in 12 Paesi del mondo, mette a nudo tutta l’incapacità dei produttori italiani di comunicare il proprio prodotto. «Le fiere di settore», continua Staffa, «rappresentano ancora un importante strumento per veicolare il proprio business, ma la comunicazione, la promozione si gioca oggi sempre più sulla rete. Gli internauti sono ormai oltre il miliardo, quindi più di un abitante del pianeta su sei naviga sul web! Come non considerare questo strepitoso media? Purtroppo la dimestichezza con la rete non è una prerogativa degli italiani e tanto meno di molti produttori di vino. Si realizza il sito web, spesso puntando al risparmio, in lingua italiana… Una recente indagine proprio sulla capacità delle cantine di comunicare attraverso il web, condotta da Cento Vigne Italia su un campione significativo di 276 importatori di vino di 12 Paesi (Germania, Danimarca, Stati Uniti, Cina, Giappone, Gran Bretagna…), restituisce un quadro poco confortante. Gli importatori si lamentano della scarsa capacità dei produttori italiani di comunicare via web: i siti troppo spesso sono soltanto in madrelingua, sono carenti d’informazioni coincise, le immagini risultano poco attraenti, coinvolgenti… L’83% degli importatori giudica i siti web dei produttori italiani di qualità inferiore rispetto a quella di altri produttori esteri, mentre il 92% afferma che i produttori italiani sono i più lenti nel rispondere a una mail o a una richiesta di contatto, il 94%, infine, dichiara di ricevere con regolarità messaggi di e-mail marketing dai produttori di molti Paesi ma non da quelli italiani. Dati allarmanti, ancor più se si pensa che, come emerge sempre dall’inchiesta, l’80% degli importatori intervistati non partecipa a fiere di settore in Italia e si rivolge quindi al web per sviluppare nuovi contatti».