Qualità, autenticità, originalità ma anche una grande attenzione all’immagine. La grappa del futuro si delinea con queste caratteristiche secondo l’Istituto Nazionale Grappa, presente in questi giorni a Vinitaly, il Salone Internazionale del Vino e dei Distillati, con i suoi associati di tutta Italia.
“Il filo conduttore per questa edizione di Vinitaly – ha commentato il Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa Elvio Bonollo – è stato per i nostri soci, l’approccio emozionale più che sensoriale al prodotto: abbiamo consigliato di non limitarsi a esporre un marchio o far assaggiare la propria grappa, ma di coinvolgere i visitatori raccontando con la propria voce la storia della grappa, quei segreti dell’arte distillatoria che le famiglie si tramandano da generazioni, e cosa renda ogni goccia di grappa diversa dall’altra: dalla diversa composizione aromatica all’affinamento in botte di un legno piuttosto che di un altro, o ancora la tempistica di invecchiamento. Ogni produttore deve rendersi riconoscibile – ha aggiunto – ma laddove la sensorialità non basta è necessario investire in immagine”.
Investimento che si traduce in una maggiore attenzione al packaging.“La grappa – ha aggiunto Bonollo – è divenuta nel mondo un simbolo dell’Italian Lifestyle e questo porta spesso ad associare un prodotto a un marchio ben definito perché lo si ritiene una garanzia di qualità. E’ quindi molto importante rendersi riconoscibili, soprattutto laddove non esiste una cultura della grappa e ci si affida alla notorietà del brand. Ma ancora più importante è notare come l’impatto di un packaging azzeccato vada di pari passo con l’apprezzamento del consumatore: si tende infatti a consumare meno ma di qualità superiore – ha precisato il Presidente di ING – e questo trend in progressivo consolidamento, si traduce in un consumo sempre più attento a capire a fondo le peculiarità del prodotto”.
E’ proprio in questo frangente che entra in gioco l’importanza del packaging, che si evolve e affianca alla descrizione in etichetta delle peculiarità del prodotto un’immagine distintiva che lo renda immediatamente identificabile. “Una sensibilità, quella per il packaging, che fino a poco tempo fa hanno mostrato solo pochi produttori lungimiranti – ha aggiunto Bonollo – e che oggi non è più un optional ma una necessità. In questa ottica i packaging diventano via via più ricercati, attenti ad esprimere tutta la finezza, l’eleganza e la nobiltà di questo prodotto considerato una vera e propria opera d’arte tutta italiana”.
Il Salone di Verona si conferma inoltre come occasione imperdibile di confronto e di contatto privilegiato con gli operatori stranieri, protagonisti della progressiva internazionalizzazione del nostro distillato, il quale riveste un ruolo importantissimo sul piano economico se comunicato nel modo giusto. “Uno dei nostri obiettivi prioritari – ha concluso il Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa – è diffondere una cultura della grappa laddove non esiste, perché solo conoscendo il prodotto nella sua completezza e nelle sue più intrinseche peculiarità si possono apprezzare a pieno gli elementi che rendono unica ed inimitabile la nostra acquavite di bandiera. Parallelamente è altrettanto fondamentale riuscire a tutelare la grappa dai fenomeni di contraffazione in relazione ai quali contiamo molto sulla sensibilità e collaborazione offerteci dal Ministero delle Politiche Agricole e dei Parlamentari italiani in Europa.”