Sani e sorprendenti: packdesign per i giovanissimi

BioSucchi di frutta e vellutate conquistano nuovi segmenti

I consumi segnano il passo di nuove tendenze e stili di vita, nel consumo fuori casa; i succhi di frutta, i nettari e l’ingresso di nuovi prodotti hanno conquistato spazi tra coloro che amano l’alimentazione naturale e sposano comportamenti salutistici. L’industria ha dato vita a specifi che linee dedicate come Bio Plose o come la nuova linea di Kolh; invece, prodotti già esistenti, come i succhi e le vellutate di sola frutta Sottobosco Paoli, sono stati riprogettati nel packaging. I contenitori più interessanti sono quelli realizzati per Bio Plose, che sono nati per estendere i valori del marchio Acqua Plose a una gamma di succhi di frutta biologica. Avendo impostato la campagna comunicativa su un’immagine di estrema naturalità e purezza, il brand ha utilizzato per il packaging contenitori di vetro trasparente fortemente sagomati e dominati dai frutti.

La confezione di otto bottiglie viene consegnata all’interno di una cassetta di legno, che ricorda quella del fruttivendolo, trasferendo un’idea di naturalità ed esclusività del servizio. Kolh ha compiuto invece un’operazione di design raffi natissima, lavorando su una grafi ca minimal, capace di evocare la farmacopea, apposta su una bottiglia di vetro trasparente coronata da tappo a vite, per proporre due linee di succhi di mela di montagna. La prima di sola mela monorigine, la seconda gourmet in abbinamento ad altri frutti e verdure, degustabile con cibi e pietanze particolari. Anche la linea di nettari di frutta del marchio trentino Sottobosco Paoli appoggia una grafica accattivante, su una bottiglia in vetro trasparente, per comunicare con maggiore immediatezza il colore della frutta proposta all’interno.

KohlTeet Milk di Ashley Linnenbank

La designer americana Ashley Linnenbank, propone invece nei suoi progetti una grammatica eclettica nata dalla contaminazione di linguaggi e stili diversi e impregnata di colore, che emoziona adulti e bambini. Il packaging di Teet Milk, da lei progettato, punta infatti sulle origini del latte e sul potere ipnotico del colore posto in equilibrio con un’insieme di ingredienti grafi ci, lineari e di forme organiche, capaci di rivolgersi al target dei giovani e dei giovanissimi colpendo la loro fantasia. Il nome provocatorio scelto per il prodotto, Teet Milk, il lettering del logo e i colori, rendono il packaing adatto persino al mercato orientale. Il latte disponibile anche scremato al cioccolato, confezionato naturalmente, in barattoli marroni con scritte rosa, rimanda al rito primordiale dell’allattamento.

Design for food, design to feed

Nuove soluzioni intorno al tema del cibo, capaci di trarre dal dibattito contemporaneo di Expo 2015 ipotesi e proposte in grado di generare stimolanti orizzonti immaginativi, inerenti all’alimentazione dei bambini e al nutrimento individuale, sono nate grazie alla quarta edizione di Lissone Design Competition: “Design for food, design to feed”. Novantatre giovani designer, provenienti da nove paesi diversi, hanno risposto al bando di concorso del 2013, proponendo nuovi oggetti per sperimentare la ritualità del cibo. Molti progetti erano dedicati ai bambini, come “I paesaggini” ideati da Antonio Gramegna. Il designer ha realizzato piatti disegnati con sagome di paesaggi che i bambini dovevano comporre con alimenti bilanciati consigliati dall’apposito ricettario. L’obiettivo perseguito dal progetto era di avvicinare i bambini ad una corretta alimentazione attraverso il divertimento e l’immaginazione.

Altro prodotto di grande interesse presentato in sede di concorso era “Fame d’Arte- Eat Ten” di Mariacristina De Luca, che per appassionare i bambini alla degustazione di frutta e verdura, rendendo l’atto di cibarsi interattivo, ha realizzato una confezione con cinque creme colorate di frutta e verdura da spalmare su cinque fette di pane bianco decorate con disegni prestampati. Denes Mihai, con Many Shapes, ha invece trasformato piccole forme di zucchero in un dolce gioco di costruzioni da comporre per stimolare la fantasia.

Ogni forma era differenziata dalle altre grazie da un codice colore e ad un codice iconico chiaro e divertente. I tre progetti sono in grado di provocare, incuriosire e divertire il bambino non solo al momento della degustazione ma anche durante la preparazione del cibo. La pluralità delle proposte presentate esprime una realtà dinamica e multiculturale che acquisisce forza dalla contaminazione dei linguaggi, dall’accessibilità al prodotto e dall’utilizzo di un approccio trasversale capace di stimolare ed incuriosire anche i consumatori giovani, esigenti e sempre pronti a cogliere le novità comunicative.

coca colaSperimentazioni per Coca-Cola

Il designer Harc Lee, noto per i suoi progetti provocatori ed ecosostenibili, ha ideato per il target dei giovani e dei bambini, Colorless Coke, immaginando la lattina di Coca- Cola realizzata senza la verniciatura superfi ciale. Per concepire un prodotto innovativo e pratico senza trascurare le valenze consuete della Coca-Cola, sono stati reinterpretati i rituali di consumo e la grafi ca, escludendo il colore. Questa operazione di design permette al marchio di differenziarsi dai prodotti tradizionali e offre la possibilità al consumatore fi nale di colorare e personalizzare il packaging. L’idea di Lee “Coke paintfree” è tesa a conquistare il segmento dinamico dei consumatori giovani amanti del nomadismo culturale e attenti agli elementi ambientali.

Per i giovani la vera trasgressione è quella che serve a vivere meglio. La volontà di veicolare l’alto livello dei prodotti, grazie allo progettazione di pezzi di design, concepiti appositamente per sorprendere e dilatare l’esperienza degustativa, trasformandola in esperienza estetica, è senza dubbio un operazione originale e di grande interesse. Workshop e concorsi hanno permesso agli studenti di avvicinare il tema della lattina. Dzmitry Samal ha realizzato un progetto innovativo, utilizzando il processo di estrusione per impatto in cui l’alluminio è pressato con grande forza e velocità in uno stampo. Le forme prismatiche (in foto) ottenute si relazionano con il target giovane in modo fresco, diretto e immediato. L’operazione, raffi nata, sperimentale e moderna è stata progettata per affermare la necessita di proporre la sostenibilità come elemento centrale in questo segmento di mercato.