Filtri-pressa, pompe e impianti completi: la filtrazione di oli extravergini e di semi prima dell’imbottigliamento è da sempre una missione dell’azienda toscana
Galigani Filtri opera nel settore della filtrazione industriale dal lontano 1958. Fin dalla sua fondazione, si è specializzata in particolare nella progettazione e nella costruzione di filtri-pressa, pompe e impianti completi. «La nostra attuale struttura ha radici lontane nel tempo – racconta l’ingegner Fabio Donzella. –Infatti i primi filtripressa furono progettati e costruiti per la decolorazione, la demargarinazione e la brillantatura degli oli alimentari per le più note raffinerie italiane». Negli anni successivi, dopo i primi risultati positivi ottenuti sul territorio nazionale, l’azienda si è saputa distinguere anche sui mercati internazionali. Tanto che oggi può vantare centinaia di installazioni nei cinque continenti.
Le applicazioni alimentari, e in particolare gli impianti di filtrazione degli oli extravergini e di semi vari, rappresentano da sempre il fiore all’occhiello della società, la quale ha costantemente investito parte del suo patrimonio in ricerca e sviluppo. «Basti pensare che siamo stati i primi del settore della filtrazione ad allestire, alla fine degli anni Sessanta, un laboratorio per effettuare prove di filtrazione» prosegue Donzella. – Il progetto è utile sia per garantire al cliente una giusta scelta dimensionale delle macchine sia per ricercare soluzioni di filtrazione sempre più efficienti». Nell’anno 1970 Galigani ha invece avviato la produzione dei suoi primi filtri a farine fossili, completi di sistema di dosaggio automatico del coadiuvante di filtrazione. In questo caso l’applicazione è specifica per gli oli extravergini, patrimonio della produzione alimentare italiana.
Filtrazione degli oli di semi
Il 1984 ha visto la costruzione delle prime macchine completamente automatiche per la winterizzazione degli oli rettificati di semi di oliva (capacità 600 mq). Nel 1985 è avvenuta la costruzione del primo filtro automatico a membrana e la messa a punto della tecnologia necessaria per la realizzazione di un sistema che ha gettato le basi della moderna filtrazione dell’olio di palma. Attualmente, la società è in grado di produrre dalle 80 alle 140 macchine/anno, di cui il 55-60% è richiesto in tutti i Paesi del mondo. «Oggi siamo in grado di costruire macchine come il Wintersei – spiega Donzella – un filtro-pressa molto particolare che rimane chiuso, senza necessità di ispezioni e aperture, per un tempo pari alla durata delle tele filtranti.
Non occorrono farine fossili, aiuto-filtranti a base di cellulosa o altro per il funzionamento, e nemmeno solventi. Perché la macchina separa le parti steariche e le cere dagli oli raffinati con tele filtranti non metalliche e piastre dotate di scambiatore di calore interno. La possibilità di mantenere una temperatura controllata durante tutta la filtrazione permette di ottenere un prodotto di alta qualità ed evita i problemi di postintorbidimento. Questo accorgimento permette un perfetto funzionamento del processo in tutte le condizioni, compresi i Paesi difficili come quelli tropicali». Con questo tipo di applicazione è possibile evitare costi diretti per farine fossili, perdite di parti grasse nelle farine oleose o inquinamento delle eventuali farine esauste.
Ma soprattutto le stearine e le cere estratte sono pure e possono essere utilizzate come materie prime nel settore alimentare ma anche cosmetico, farmaceutico e molti altri. Potendo inoltre lavorare senza solventi, è possibile fare a meno di impianti antideflangranti, distillazione e recupero del solvente.
Filtrazione degli oli extravergini d’oliva
La filtropressa più venduta nel settore della filtrazione di liquidi alimentari è, da sempre, il brillantatore Clearness, che oggi è arrivato alla sesta generazione. La sua produzione è iniziata nel 1958, e a forza di miglioramenti tecnici oggi dispone di sei accorgimenti significativi rispetto alla versione originale, che la contraddistinguono da tutte le altre presenti sul mercato. Clearness 6 è il filtro brillantatore progettato e costruito per aumentare l’efficienza della filtrazione degli oli extravergini di oliva, sgrossati o grezzi, e di tutti i liquidi alimentari prima dell’imbottigliamento. L’elemento filtrante, costituito da cartoni di vario spessore, è mantenuto nella sua posizione da piastre e telai che possono essere realizzati in polipropilene, alluminio o acciaio inox seguendo degli accorgimenti costruttivi che ne esaltano il rendimento. «Un’esclusiva che da sempre ha contraddistinto i nostri brillantatori è la realizzazione di piastre e telai privi di tenute in elastomero (NBR, Viton) –spiega Fabio Donzella. – Oltre a non vincolare l’utilizzatore a uno spessore di cartoni ben definito, un accorgimento di questo tipo facilita notevolmente le operazioni di manutenzione.
Un altro aspetto fondamentale, distintivo, è il contenimento di tutto il pacco piastretelai- cartoni all’interno di una vasca a tenuta che svolge anche la funzione di carteratura integrale. Questo accorgimento, oltre a rappresentare un dispositivo di sicurezza fondamentale per la corrispondenza alla normativa macchine vigente a livello europeo, fornisce all’utilizzatore uno strumento utile per evitare il contatto del prodotto con l’ambiente esterno, preservando la qualità del liquido alimentare e trasformandosi in un elemento igienico essenziale». Nella versione semiautomatica, la macchina standard è così composta: struttura in acciaio inox come la vasca di contenimento del pacco filtrante; copertura scorrevole montata nella parte superiore della struttura; pacco filtrante composto da piastre e telai di polipropilene e cartoni o strati filtranti; due valvole d’acciaio inox; un indicatore trasparente di passaggio; una valvola d’acciaio inox per il recupero dell’olio dalla vasca; un manometro. Un optional che solo Galigani Filtri fornisce è il sistema di pressatura dei cartoni esausti, installato direttamente sul filtro brillantatore. Questo dispositivo consente di recuperare gran parte del prodotto trattenuto dai cartoni utilizzati nella filtrazione precedente, rendendoli più asciutti e facilmente gestibili, con notevoli benefici economici.
[box bg=”#cccccc” color=”#000000′ title=”Sgrossatura degli oli: l’impianto più evoluto”]L’impianto più evoluto per la filtrazione dell’olio extravergine e vergine di oliva è il Diatom, utilizzato per la sgrossatura degli oli mediante farine e coadiuvanti di filtrazione. L’impianto attuale rappresenta l’evoluzione della prima macchina costruita nel 1970, ed è la massima espressione della ricerca e sviluppo di Galigani Filtri non solo per quanto riguarda la tecnologia di filtrazione, ma anche sul piano dell’automazione industriale. «Infatti oltre ad avere decine di accorgimenti costruttivi destinati a migliorare la distribuzione delle farine all’interno delle piastre filtranti, è dotato di un sistema d’automazione all’avanguardia», spiega Fabio Donzella. Il PLC dell’impianto controlla tutte le fasi di lavoro e i vari parametri (temperatura, torbidità, portata, pressione), oltre a permettere ai tecnici un’assistenza tempestiva in caso di anomalie o incertezze dell’operatore grazie al controllo remoto.
Il software installato può variare in automatico il dosaggio dei coadiuvanti in funzione dei parametri rilevati dai vari sensori, permettendo un funzionamento automatico dell’impianto senza presidio continuo da parte dell’operatore. Nella versione più evoluta l’impianto è realizzato su due piani. Sotto sono collocati i serbatoi agitati per miscelare i coadiuvanti con l’olio, le pompe e i cassoni per le farine esauste, sopra la filtropressa a scarico automatico. Galigani Filtri realizza questi impianti rispettando le esigenze dei singoli clienti, per quanto riguarda sia la collocazione sia per il numero di accessori forniti.
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