Le norme CEI e i profili professionali
Come riferimento per la corretta esecuzione di lavori elettrici, il Testo Unico indica poi le norme di buona tecnica e le specifiche tecniche emanate da organismi nazionali e internazionali e in particolare da: CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), CEN (Comitato Europeo di normalizzazione), CENELEC (Comitato Europeo per la standardizzazione Elettrotecnica).
Di particolare interesse, nonché già citate in precedenza, risultano essere alcune delle norme CEI, applicabili alla maggior parte delle attività manutentive elettriche e impiantistiche:
- Norma CEI 11-27 “Lavori su impianti elettrici”;
- Norma CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua”;
- Norma CEI EN 50110- 1 “Esercizio degli impianti elettrici”
- Norma CEI EN 61936-1 “Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in c.a. Parte 1: Prescrizioni comuni”
- Norma CEI EN 50522 2011-03 “Messa a terra degli impianti elettrici a tensione superiore a 1 kV in c.a.”. La prima norma riguarda anche la classificazione dei lavori elettrici e la formazione degli operatori che devono operare su impianti elettrici in tensione o fuori tensione, individuando uno schema di responsabilità replicabile in ogni azienda. Vediamo in primo luogo i tipi di profili professionali definiti dalla Norma CEI 11-27 che possono svolgere lavori elettrici.
- Persona Esperta (PES): persona che ha seguito un corso di formazione specifico (di solito della durata di 14 ore), ha un’adeguata istruzione sull’impiantistica e sulla normativa elettrica, ha esperienza di lavori elettrici; è quindi in grado di valutare tutti i rischi connessi con i lavori elettrici, di attuare le misure di protezione necessarie e di affrontare gli imprevisti che si possono verificare in occasione dei lavori.
- Persona Avvertita (PAV): persona che ha seguito un corso di formazione specifico (di solito della durata di 8 ore) e ha caratteristiche analoghe alla persona esperta, ma ad un livello minore; può, infatti, eseguire in autonomia solo lavori elettrici “semplici”, seguendo procedure di lavoro prestabilite, mentre può eseguire lavori elettrici “complessi” soltanto sotto la supervisione di persone esperte (PES).
- Persona Idonea (PEI): persona che ha seguito un corso di formazione specifico (PAV o PES) e che è giudicata idonea dal proprio datore di lavoro a eseguire lavori elettrici sotto tensione, con specifico atto scritto e sotto la sua diretta responsabilità; è l’unica figura che può eseguire lavori elettrici con conduttori sotto tensione.
- Persona Comune (PEC): persona che non è esperta o avvertita (non ha quindi seguito corsi di formazione specifici) e può operare solo sotto la sorveglianza di una persona idonea o di una persona esperta, se i rischi elettrici non sono stati completamente eliminati.
Con lavori elettrici “complessi” si intendono lavori su impianti complessi, ovvero impianti o parti di impianti i cui circuiti risultino fisicamente articolati o poco controllabili visivamente per la particolare disposizione dei componenti e dei circuiti, o per il numero di possibili alimentazioni; si tratta quindi di impianti, parti di impianti o componenti che possono essere alimentati da più fonti (per esempio un UPS è alimentato sia da rete sia dalle batterie stesse), o che, per esempio, presentano sezionatori di corrente non adiacenti alla zona di lavoro e quindi in un’area non controllata direttamente dall’operatore. Un riassunto di quanto precedentemente esposto è contenuto in tabella 2.
In sostanza se un datore di lavoro ha necessità di svolgere lavori elettrici in tensione, anche di semplice entità come quelli citati in precedenza, deve far seguire ai propri addetti maggiormente esperti in merito ai lavori elettrici dei corsi di formazione specifici per ottenere la qualifica di persona avvertita (PAS) e persona esperta (PES). A questo punto è il datore di lavoro stesso che si assume la responsabilità di nominare uno di questi addetti come persona idonea (PEI) a effettuare lavori con conduttori sotto tensione, in funzione del suo livello e grado di esperienza teorica e soprattutto pratica.
I lavori elettrici fuori tensione
La maggior parte dei lavori di manutenzione elettrica che vengono svolti all’interno delle aziende può facilmente essere svolta in assenza di tensione, ovvero togliendo tensione all’impianto, essendo questa la modalità operativa che consente di evitare la maggior parte dei pericoli. Tali lavori sono comunque considerati lavori elettrici a tutti gli effetti e devono essere eseguiti da una persona specificatamente formata, ovvero una persona avvertita (PAV) o una persona esperta (PES) anche se non idonea (PEI).
Di seguito vengono brevemente indicati i cinque passaggi sequenziali da mettere in atto prima di eseguire un lavoro elettrico fuori tensione.
- Determinare la zona di lavoro: determinare lo spazio dove è prevedibile che l’operatore entri con parti del corpo e con attrezzi, tenuto conto delle operazioni che deve compiere e delle posizioni che può assumere nel corso dei lavori.
- Aprire i dispositivi di sezionamento (portandoli quindi in posizione 0-OFF) di tutte le fonti di energia che alimentano le parti attive poste dentro la zona di lavoro o che interferiscono con la zona di lavoro.
- Prendere provvedimenti per evitare richiusure intempestive dei dispositivi di sezionamento, posizionando quindi lucchetti o altri sistemi di blocco che permettano di mantenere inequivocabilmente la posizione di 0-OFF dei sezionatori (o ad esempio chiudendo a chiave il locale dei quadri elettrici ecc.). Sul dispositivo di sezionamento affiggere il cartello “Lavori in corso, non effettuare manovre”.
- Attendere lo scarico di tutti i componenti che possono immagazzinare energia come condensatori e inverter (solitamente il tempo di attesa è indicato sul componente stesso); verificare l’assenza di tensione su tutte le parti attive sezionate con uno strumento idoneo (un voltmetro o un rivelatore di tensione) sul punto di intervento o il più vicino possibile ad esso.
- Mettere a terra e in corto circuito le parti attive sezionate quando richiesto, ovvero quando c’è pericolo di tensioni indotte (dovute a cause atmosferiche o al parallelismo con altre linee) o quando vi sono incertezze sul reale sezionamento di tutti i possibili punti di alimentazione (ad esempio per presenza di gruppo elettrogeno o UPS, o per possibile inefficacia del sistema o del metodo di sezionamento).
Conclusioni
Riportiamo qui di seguito un elenco di attività utili da intraprendere per ogni azienda che si avvale di un reparto di manutenzione che può svolgere lavori su componenti elettrici.
- Eseguire ogni due anni la prova di funzionamento dei sistemi di protezione differenziale e magnetotermica.
- Verificare che tutti i quadri elettrici delle macchine e le cassette elettriche apribili siano dotati all’esterno dello specifico pittogramma di Pericolo Folgorazione, come richiesto dal D.Lgs. 81/2008, e risultino sempre correttamente chiusi e dotati di involucri integri.
- Formare i manutentori incaricati di svolgere attività in tensione o fuori tensione con idoneo corso di abilitazione PAV o PES secondo la norma CEI 11-27. Inoltre i manutentori, per svolgere attività sotto tensione, devono essere nominati con incarico formale del datore di lavoro come PEI (persona idonea a svolgere attività in tensione).
- Verificare che risulti nominato in azienda, da parte del datore di lavoro tramite atto formale, il Responsabile dell’Impianto (RI), come definito dalla norma CEI 11-27. Questa è la figura in azienda che conosce le caratteristiche dell’impianto elettrico e ha la responsabilità di, nel caso di lavoro fuori tensione: pianificare e programmare i lavori tramite redazione del Piano di lavoro su impianti complessi, affidando i compiti alle singole figure aziendali o a ditte esterne, individuare la parte di impianto elettrico interessato dai lavori, eseguire dei sezionamenti delle parti di impianto interessate dai lavori e consegnare l’impianto ai manutentori. In assenza di nomina formale il ruolo del Responsabile di Impianto è automaticamente ricoperto dal datore di lavoro.
- Dotare di utensili e Dispositivi di Protezione da elettricista i manutentori elettrici.
- Stendere una procedura specifica che descriva la sequenza di attività da compiere per l’esecuzione di lavori elettrici che vengono svolti con regolarità e ciclicità in azienda, siano essi in tensione o fuori tensione, definendo rischi, responsabilità e controlli da effettuare per la corretta esecuzione.