Nonostante l’accordo euro-cinese sui pannelli solari, siglato il 27 luglio 2013, continuano le indagini anti – sussidi EU ed anti – dumping che preoccupano i produttori di vino europei. L’ inchiesta anti – sussidi era partita in giugno, come ritorsione alla decisione UE di applicare dazi fino al 47,6% sui pannelli fotovoltaici cinesi esportati in Europa.
In luglio si era trovato un accordo ma, nel frattempo, Pechino aveva avviato un’indagine sul sistema di sostegni UE all’export di vino, senza tenere conto che il sistema è in vigore dal 2008, è stato approvato dal WTO ed è a sostegno delle promozioni nei Paesi extra Ue e non delle esportazioni.
Un aumento dei dazi verso la Cina penalizzerebbe molto le cantine italiane, ferme al 5% del market – share contro il 50% dei francesi. Nel 2012 le vendite di vino in Cina hanno registrato un + 9%, toccando 18 milioni di ettolitri, quasi quanto i consumi italiani e l’Italia è uno dei pochi Paesi con le esportazioni in crescita.
L’ indagine anti – dumping non è una ritorsione ma è frutto della sentenza di un tribunale cui si erano rivolte alcune associazioni vitivinicole cinesi. Al momento riguarda sei aziende: l’italiana Gruppo Cevico, le francesi Castel Freres, Maison Jean Loron, La Guyennoise e Les Grands Chais de France e la spagnola Cherubino Valsangiacomo.
Le associazioni dei produttori europei e cinesi stanno trattando, l’esito del contenzioso è atteso in autunno.